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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Monteveglio
Bologna
oratorio
sussidiario
B. V. delle Grazie
Parrocchia di San Paolo di Oliveto
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
nessuno
1155 - 1155(costruzione intero bene); XVI - XVII(denominazione intero bene); 1758 - 1994(proprietà intero bene); 1985 - 1999(crollo e restauro sacrestia); 2010 - 2010(restauro intero bene); 2011 - 2011(restauro intero bene)
Oratorio della Beata Vergine delle Grazie
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio della Beata Vergine delle Grazie <Monteveglio>
Altre denominazioni Oratorio di Santa Maria delle Grazie
B. V. delle Grazie
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione nucleo centrale)
Notizie Storiche

1155  (costruzione intero bene)

La storia di quello che è il più antico oratorio di Oliveto resta assai lacunosa sul piano della documentazione storica. La prima notizia indiretta della sua esistenza ci perviene attraverso il decreto del vescovo Gerardo dell’anno 1155, in detto anno si menzionano come dipendenti dalla pieve di Monteveglio le "ecclesias de Oliveto": il riferimento corre alla nota chiesa di S. Paolo e probabilmente a quella dedicata a S. Maria. In assenza di scavi archeologici e di documentazione capaci di datare con sicurezza l’edificio di S. Paolo, resta solo l’ipotesi della tradizione che vuole l’oratorio essere la chiesa più antica del borgo, come sembrerebbe evidenziare anche il dato topografico: l'oratorio in questione sorge più in alto delle altre costruzioni sacre.

XVI - XVII (denominazione intero bene)

L'oratorio nel 1570 è citato come la "Chiesa di Santa Maria d'Olivetto, del M. Ludovico Nucij". Quanto alla dedicazione a S. Maria delle Grazie la si trova nel manoscritto che elenca gli oratori presenti nell'anno 1681. Nel suddetto documento si legge: "S. Maria delle Grazie nella suddetta Parte d'Olivetto. Jus delli Maria. Rettore D. Santo Brumani per rassegna di don Pietro Francesco Tinarelli". A costui succederà nel 1602 don Tommaso Ghirardini, mentre don Ludovico Nucci sarà destinato alla vicina chiesa di S. Paolo. Il beneficio, fondato dalla famiglia de Maria in data 28 luglio 1599, stabiliva l'obbligo di far celebrare due messe al mese. In seguito il beneficio fu acquistato il 24 maggio 1617 dai fratelli D. Giacomo Nucci e Ludovico. Agli inizi del Seicento tuttavia veniva menzionata in un manoscritto conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna la "chiesa senza cura di Santa Maria d'Oliveto ed immagine di S. Paulo d'Oliveto".

1758 - 1994 (proprietà intero bene)

L'edificio non fu sempre di proprietà del parroco di Oliveto, infatti, il 1° febbraio 1758, l'oratorio venne unito per disposizione di Benedetto XIV al Seminario Arcivescovile di Bologna, che la riconsegnerà alla piena giurisdizione della parrocchia di Oliveto nel 1994.

1985 - 1999 (crollo e restauro sacrestia)

Tra il 1996 e il 1999 l'edificio è stato interessato da interventi volti al recupero della Sacrestia, crollata nel 1985. L'intervento ha interessato il consolidamento delle strutture primarie, il rifacimento della copertura, la sistemazione esterna oltre ad opere di adeguamento al sistema degli scarichi e tutte le opere di finitura interna.

2010  (restauro intero bene)

Nel 2010 l'architetto Floriano Baraldi ha condotto i lavori di restauro e ripristino dell'oratorio e annessa sagrestia.

2011  (restauro intero bene)

Del gennaio 2011 sono stati condotti una serie di lavori dalla ditta di Filippo Mingardi sotto la direzione degli architetti Floriano Baraldi e Maria Serena Trombetti, come responsabile per la Soprintendenza per i beni Ambientali e Architettonici. Si tratta di interventi qualificanti per quanto riguarda il futuro uso della sala interna. Per ragioni legate all'areazione, al controllo dell'umidità e all'illuminazione naturale dell'Aula si è provveduto a riaprire, oltre alla finestra posta sulla facciata principale, una finestrella e una porta laterale. E' stata anche prevista la collocazione di un innovativo sistema di illuminazione, di piantane per la diffusione audio e un impianto di riscaldamento a pavimento.
Descrizione

L'oratorio di Santa Maria delle Grazie ha origini almeno risalenti al sec. XII, e secondo alcuni è l'edificio sacro di più antica fondazione nel borgo di Oliveto. Sorge infatti posizionato al centro dell'abitato e nella posizione più elevata, fronteggiante la torre campanaria della chiesa di San Paolo. All'esterno si presenta intonacato in bianco perla, contiguo alla costruzione dell'ex-canonica in sasso a vista e al campanile a vela. All'interno si presenta come un ambiente austero con le pareti in sasso, a pianta quadrata e con la copertura a capanna con capriate lignee.
contesto
L'oratorio si trova al centro del borgo medievale di Oliveto, nel punto più alto del costruito, e fronteggia la torre campanaria della chiesa parrocchiale di San Paolo. Le abitazioni che circondano l'oratorio hanno struttura portante in sasso e, tra esse, di particolare pregio è la c.d. Casa Grande dell'Ebreo risalente al sec. XV, posta alle spalle dell'edificio in esame.
impianto planivolumetrico
L'oratorio è contiguo alla canonica sul fianco sinistro e al campanile sul fianco destro.
esterno
L'oratorio sorge su un basamento naturale inerbito in declivio, superabile tramite una rampa di gradini lapidei che conduce al portale. La facciata a capanna è intonacata in bianco perla e presenta un motivo ornamentale in laterizio lungo il profilo della copertura, che prosegue sotto la copertura della canonica unificando i volumi, distinti invece per il paramento in sasso a vista di quest'ultima. In asse col portale d'accesso una nicchia vuota e, al di sopra, una finestra quadrata. Leggermente arretrato rispetto alla facciata è sul lato sinistro un campanile a vela intonacato come l'aula.
pianta
Pianta ad aula quadrata.
interni
L'aula ha pavimentazione in cotto e pareti in sasso, su cui sono visibili aperture tamponate e archi che testimoniano la lunga storia dell'edificio. Sulla controfacciata, al di sopra dell'ingresso, una finestra quadrata illumina l'aula. Il presbiterio, contenente solo l'altare, è inserito in una nicchia ed è rialzato di due gradini rispetto all'aula, con la parete dell'arcone intonacata in bianco perla. La copertura è a capriate lignee alla lombarda.
impianto strutturale
Struttura in sasso e copertura a capriate lignee alla lombarda.
apparati liturgici
Il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto all'aula e contiene solo l'altare.
Adeguamento liturgico

nessuno
Il sacerdote celebra dal coro, rivolto verso l'assemblea utilizzando l'altare originario, in muratura.
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