chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Monteveglio Bologna oratorio sussidiario S. Egidio Parrocchia di San Paolo di Oliveto Contesto; Impianto planivolumetrico; Esterno; Pianta; Interni; Impianto strutturale; apparati liturgici altare - intervento strutturale (1980) 1155 - 1155(fondazione intero bene); 1578 - 1578(denominazione intero bene); XVIII - XVIII(proprietà intero bene); 1929 - 1929(demolizione interno bene); 1933 - 1933(ricostruzione intero bene); 1980 - 1981(restauro intero bene)
Oratorio di Sant'Egidio
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio di Sant'Egidio <Monteveglio>
Altre denominazioni
S. Egidio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
1155 (fondazione intero bene)
Non si sa quando sorse la prima cappella. Il decreto del gennaio 1155 di Gerardo, vescovo di Bologna, assegnava alla Pieve di Monteveglio la chiesa di Casale. Poiché in tale epoca il nome di Casale Sociolo era già passato a Stiore, tale chiesa potrebbe essere stata il primo nucleo dell’attuale oratorio.
1578 (denominazione intero bene)
Nel 1578 la chiesa-oratorio era certamente dedicata a S. Egidio: la prima menzione compare in modo indiretto nell'estimo di Oliveto di quell'anno, allorché si cita un possesso prediale "in loco detto S. Gillo", ciò non esclude la presenza di un più antico edificio di culto (in dialetto , il santo è chiamato San Gillo, o San Gilio)
XVIII (proprietà intero bene)
Nei documenti del XVIII secolo, l'oratorio figura direttamente di pertinenza del parroco e nel testo dell'abate Calindri è nominato come “oratorio di S. Egidio annesso all’immediata appartenenza del parroco”. Nell’elenco catastale del comune di Oliveto del 1788, si menziona il terreno dell’oratorio come “pezzo detto S. Egidio con cappellina privata sopra, dedicata a S. Egidio, spettante alla Chiesa parrocchiale di questo Comune ", cioè S. Paolo.
1929 (demolizione interno bene)
Il terremoto del 1929, che distrusse fra l’altro Monte Maggiore e arrecò gravi danni alla vallata del Samoggia, fece crollare l’oratorio.
1933 (ricostruzione intero bene)
L’attuale oratorio fu ricostruito nel 1933 sulle fondamenta della precedente costruzione.
1980 - 1981 (restauro intero bene)
Un intervento considerevole di restauro per il consolidamento e l'agibilità liturgica dell'Oratorio, compresa la sistemazione del viale di accesso, è stato approntato negli anni 1980-81.
Descrizione
Il piccolo oratorio di Sant'Egidio si trova a mezza costa della collina sulla cui sommità si trova il borgo medievale di Monte Oliveto. Si raggiunge percorrendo una cordonata fiancheggiata da due filari di alberi. Di aspetto semplice ma solenne, caratterizzato da un pronao in mattoni a vista, all'interno si presenta semplicemente tinteggiato in ocra con cornici in stucco bianco.
Contesto
L’oratorio si trova a mezza costa sulla collina di Oliveto, lungo la strada che collega la frazione di Stiore con il borgo di Monte Oliveto, immerso in un contesto agricolo e boschivo.
Impianto planivolumetrico
L’oratorio sorge isolato.
Esterno
Si giunge all’oratorio salendo una cordonata fra da due filari di alberi. Uno spiazzo inerbito con un calpestio centrale in pietra precede il pronao, innalzato su una crepidine di alcuni gradini. Il pronao in mattoni a vista è sostenuto da pilastri binati su basamento in conglomerato, che disegnano un profilo a serliana. Al centro della facciata si trova l’ingresso, affiancato da due finestra a feritoia rettangolari. I fianchi sono in muratura a vista e l’abside, ribassato rispetto al resto dell’edificio, è intonacato in giallo chiaro.
Il tetto a capanna ha manto di copertura in coppi.
Pianta
Pianta ad aula.
Interni
Il ridotto spazio interno dall'atmosfera semplice, pavimentato con mattonelle in cotto rosso, presenta alzati tinteggiate in color ocra, su cui sono aperte tre finestre su ogni lato. Un cornicione dipinto in bianco corre lungo tutti gli alzati. Il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto all’aula ed è separato da essa tramite un portale a serliana con colonne libere, e si conclude con l’abside semicircolare nelle cui pareti sono aperte due finestre rettangolari. Un'ancona lignea separa l'altare dal coro.
Impianto strutturale
Struttura in muratura portante in mattoni.
apparati liturgici
L’assemblea siede su due file di panche in legno disposte a battaglione. Il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto all’aula contiene l’altare, la sede, l’ambone in legno e il tabernacolo inserito in una nicchia nel muro a destra dell’altare e usato all’occorrenza.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1980)
L'altare è realizzato in muratura con paliotto decorato da una croce dorata.