chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Lizzano in Belvedere Bologna oratorio sussidiario Santa Maria Annunziata di Sasso Parrocchia di San Mamante di Lizzano in Belvedere contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici altare - aggiunta arredo (1980) 1567 - 1599(origini intero bene); 1679 - 1692(ristrutturazione intero bene); 1858 - 1858(ristrutturazione intero bene); XIX fine - XIX fine(costruzione sagrestia); 1950 - 1959(costruzione campanile)
Oratorio di Santa Maria Annunziata di Sasso
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio di Santa Maria Annunziata di Sasso <Lizzano in Belvedere>
Altre denominazioni
Chiesa di Sasso
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
1567 - 1599 (origini intero bene)
L’oratorio viene invece citato per la prima volta nelle visite pastorali di mons. Paleotti (1567): a queste date era ancora definibile come una maestà, intitolata a Santa Maria. Nella visita pastorale successiva, della fine del secolo, si specifica che la costruzione non era ancora un vero e proprio oratorio perché aveva la parte anteriore aperta; viene ordinato di chiuderla con muro o con assi e di non celebrarvi fino a quando non fosse stato eseguito l’ordine e viene anche ordinato di intonacare e imbiancare l’interno. Non sappiamo se i lavori siano stati eseguiti: all’inizio del Seicento l’oratorio – o maestà – versava in condizioni precarie e il visitatore apostolico chiede che venga riparato il tetto perché non piova dentro.
1679 - 1692 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1633 la situazione dell’oratorio di Sasso sembra essere migliore; il visitatore apostolico chiede tuttavia anche questa volta qualche intervento di restauro che sarà effettuato solo nel 1679 grazie al finanziamento della famiglia Giacomini. Nel 1692 la situazione fotografata era quella di un piccolo oratorio, con un solo altare coperto a volta e abside semicircolare, senza sagrestia e con una campana collocata probabilmente in un piccolo campanile a vela posto sopra al tetto.
1858 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1858 l’oratorio fu profondamente ristrutturato su commissione di don Angelo Serantoni e grazie all’opera di Luigi Filippi e Gaetano Fioresi, come ricorda l’iscrizione presente su un concio murato all’esterno dell’oratorio, sulla parete dell’abside: grazie a questi lavori assunse l'aspetto attuale.
XIX fine (costruzione sagrestia)
Alla fine del XIX secolo fu costruita una piccola sagrestia.
1950 - 1959 (costruzione campanile)
Negli anni Cinquanta del Novecento l’antico campanile a vela fu sostituito dall’attuale. Non ci sono notizie di altri interventi recenti sulla struttura.
Descrizione
L'oratorio di Sasso sorge al centro di un piccolo borgo rurale alle pendici del Corno alle Scale, a breve distanza da Lizzano in Belvedere e dal confine toscano. Edificato in sasso, presenta una struttura a capanna i cui prospetti esterni seguono le irregolarità del terreno. L'interno, ad aula e privo di cappelle laterali, è voltato a botte e ha un presbiterio a pianta quadrangolare concluso da un'abside semicircolare.
contesto
L’abitato di Sasso sorge al termine di una strada che origina dalla SP324 Lizzano in Belvedere - Vidiciatico e si inoltra in direzione nord fra i rilievi, a mezza costa. Il borgo insiste su un terrazzo ai piedi del Corno alle Scale in affaccio verso la valle scavata dal rio Quadralto Bedollo, a 600 m. s.l.m. Il borgo è costituito da case d’abitazione. L'oratorio di Sasso è orientato a nord.
impianto planivolumetrico
L’aula è aggregata orizzontalmente unicamente al volume in sasso della sagrestia, addossato al presbiterio sul lato est. La sagrestia ingloba il volume del campanile, la cui altezza non supera quella della chiesa.
esterno
L’aula affaccia direttamente sulla strada asfaltata che attraversa il borgo, in salita verso l’angolo sinistro del fronte; la facciata è preceduta unicamente da un breve corsello le cui tre alzate perpendicolari alla facciata seguono e consentono di superare la pendenza della strada. La facciata è in massima parte finita ad intonaco grezzo tinto in rosa e cadente in più punti, ripristinato nella parte inferiore da gettate di cemento; agli angoli emergono porzioni di muratura in sasso. Il portale centrale, inquadrato da una cornice trilitica con iscrizione sull’architrave e sormontata da un timpano spezzato, è sormontato da una breve tettoia e da una finestra a lunetta che si apre in asse. Il profilo del tetto è concluso da un cippo sommitale con croce metallica. Il fianco sinistro è fiancheggiato da un corsello selciato che sale seguendo la pendenza della collina e disegnando il fianco come un trapezio rettangolo. Il prospetto è finito con gettate di cemento grezzo nella parte inferiore e in sasso a vista nella porzione superiore, è caratterizzato unicamente da una finestra a lunetta; una seconda finestra a lunetta caratterizza il fianco sinistro del presbiterio il cui volume sormonta il coperto dell’aula. Il presbiterio è concluso da un’abside semicircolare che in buona parte poggia sul piano stradale inferiore ed è caratterizzata da due finestre rettangolari. Il fianco destro del presbiterio è in parte celato dal volume della sagrestia e del campanile. Il fianco destro dell’aula è caratterizzato da un ingresso laterale e da tre finestre a lunetta.
pianta
Ad aula, con presbiterio quadrangolare e abside semicircolare.
interni
Si accede all’aula mediante una porta a due battenti priva di mediazioni e inserita in una strombatura. L’ingresso è sormontato da una finestra a lunetta e affiancato da due nicchie per statue. L’aula è pavimentata a lastroni di pietra locale. Il volume dell’aula è scandito in tre campate ritmate da lesene sulle quali si imposta una trabeazione modanata; su quest’ultima si imposta una volta a botte con costoloni e unghiature nelle quali si inscrivono le finestre a lunetta. Di queste ultime la prima e la terza del fianco sinistro sono cieche. All’altezza della seconda campata a destra si apre la porta laterale. Il presbiterio è rialzato di due gradini e pavimentato a veneziana ed è definito da quattro pilastri angolari sui quali si impostano gli archi che definiscono i pennacchi sui quali si imposta la falsa cupola. Sul lato destro del presbiterio si apre la porta d’accesso alla sagrestia. L’area presbiteriale è conclusa da un’abside semicircolare caratterizzata da due finestre rettangolari e chiusa da un catino.
impianto strutturale
Struttura portante in pietra, orizzontamenti in travi lignee, manto dell’aula e del presbiterio in coppi, manto dell’abside in lastre di arenaria.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in due file di panche disposte a battaglione e addossate ai muri perimetrali. Il presbiterio comprende un altare post conciliare su base di pietra, rialzato di un gradino e posto al centro dell’area; un altare preconciliare completo di dossale e ancona addossato al fondo dell’abside, con tabernacolo inserito fra i gradini d’altare, e una sede costituita da un’unica sedia collocata a sinistra. Non vi è ambone fisso.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1980)
L'altare al popolo oggi posizionato al centro del presbiterio reca la data 1980 e le iniziali dei due donatori (FG e FA) scolpite nel basamento in pietra. Non è stata rimossa la struttura antica.