chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Gaggio Montano Bologna oratorio sussidiario S. Giuseppe e S. Maria Maddalena di Villiana-Barbesino Parrocchia di Santa Maria Villiana contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici altare - intervento strutturale (1974) 1796 - 1814(costruzione intero bene); 1867 - 1867(restauri intero bene); 1903 - 1909(rifacimento facciata e pavimento); 1923 - 1926(restauri intero bene); 1961 - 1975(ricostruzione presbiterio)
Oratorio di San Giuseppe e Santa Maria Maddalena di Villiana-Barbesino
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio di San Giuseppe e Santa Maria Maddalena di Villiana-Barbesino <Gaggio Montano>
Altre denominazioni
Oratorio della Madonna Addolorata di Barbesino Oratorio del Bardesino S. Giuseppe e S. Maria Maddalena di Villiana-Barbesino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
1796 - 1814 (costruzione intero bene)
L’oratorio posto in località Barbesino (sembra dal nome del fungo del castagneto lì vicino) fu costruito nel 1796 e dedicato alla Madonna Addolorata, sebbene si conservi ancora la venerazione per i Santi ai quali era precedentemente intitolato: S. Maria Maddalena e S. Giuseppe. Non risultano altre costruzioni precedenti, almeno stando agli atti delle visite pastorali tra il 1700 e il 1783. Nel 1814 un oratorio dedicato a S. Maria Maddalena, che corrisponde senz’altro al Barbesino, viene descritto come edificato ma non ultimato, salvo la cappella maggiore.
1867 (restauri intero bene)
Nel 1867 viene in parte restaurato ma non si conosce la portata dei lavori.
1903 - 1909 (rifacimento facciata e pavimento)
Una lapide in controfacciata attesta che fra il 1903 e il 1909 Gaetano Masina, sarto, fece restaurare completamente la facciata e fece gettare i gradini e il pavimento in cemento, insieme alla donazione di numerosi arredi e paramenti.
1923 - 1926 (restauri intero bene)
L’oratorio viene citato con la dedicazione a S. Maria Maddalena per tutto l’Ottocento. Nel 1915-16 risulta aver mutato dedicazione e viene registrato come oratorio di S. Giuseppe, della Beata Vergine Addolorata e di S. Giorgio. L’edificio viene restaurato di nuovo tra il 1923 e il 1926 quando viene chiamato nei documenti semplicemente Oratorio del Barbesino.
1961 - 1975 (ricostruzione presbiterio)
Dopo la seconda guerra mondiale l’oratorio, se pur danneggiato, rimase l’unico luogo della parrocchia in cui venivano celebrate le funzioni religiose, visti i danni subiti dalla chiesa parrocchiale. Nel 1961 don Panzeri sospese le funzioni come misura cautelare perché l’oratorio dava segni di cedimento. Qualche anno più tardi crollarono la cupola e con essa parte del presbiterio a causa dei cedimenti del terreno retrostante; l’esistenza di una porzione sopraelevata comprendente la falsa cupola è attestata anche da una fotografia precedente il crollo (Santa Maria Villiana fra storia e memoria, p. 168). La ristrutturazione avvenne solo nel 1974, i lavori vennero svolti dalla ditta Capitani con il contributo del Genio Civile e il parziale finanziamento del fondo chiese nuove. I lavori terminarono solo nel 1975.
Descrizione
L'oratorio del Barbesino sorge all'innesto della via secondaria che conduce alle frazioni a monte con la SP67, subito a nord dell'abitato di Santa Maria Villiana. Presenta una struttura a capanna, con finestrelle in facciata munite di gradini o inginocchiatoio. L'interno, ad aula scandita in due campate, è caratterizzato da pavimento in cotto, archi di sostegno del coperto e soffitto a due falde con travi e arelle. Il presbiterio è introdotto da colonne libere e arco trionfale; ha pianta quadrangolare e copertura a capanna in travi e arelle.
contesto
L’oratorio sorge a circa 670 m s.l.m. a nord della chiesa parrocchiale di S.Maria Villiana, all’innesto della strada che conduce alle frazioni di montagna con la SP 67 che percorre, sotto il crinale, il frastagliato versante nord di una delle valli che scendono verso il Reno, sfociando all’altezza di Marano. L’oratorio insiste su un breve terrazzo, in posizione panoramica, ed è orientato a sud-est.
impianto planivolumetrico
L’oratorio sorge isolato.
esterno
L’aula liturgica è preceduta da un breve corsello sopraelevato rispetto allo slargo della strada asfaltata che sale dalla provinciale 67. La facciata a capanna è intonacata e finita in tempera rosa. E’ caratterizzata dalla porta, preceduta da due gradini in macigno e sottolineata da una cornice mistilinea sempre in pietra, ai lati della quale si aprono due finestrelle schermate da grata e incorniciate in macigno sotto le quali sono posti due gradini con funzione di inginocchiatoi. In asse con la porta si apre, al centro della facciata, una nicchia con grata. Il tetto a capanna culmina in un cippo lapideo con croce sommitale. Il lato sinistro, finito a intonaco grezzo, presenta unicamente due finestrelle rettangolari e una lunetta all’altezza del presbiterio. Quest’ultimo ha pianta quadrangolare. La parete di fondo non presenta aperture o decorazioni. Il fianco destro ripete le aperture del fianco sinistro. Sulla falda sinistra del tetto a capanna, all’altezza del presbiterio, si eleva un campanile a vela.
pianta
Ad aula, con presbiterio quadrangolare.
interni
Si accede all’aula mediante porta a due battenti inserita in una profonda strombatura e affiancata da due finestrelle rettangolari anch’esse incassate in strombature. L’aula è pavimentata in cotto moderno e ritmata in due campate regolari caratterizzate da finestre rettangolari e scandite da lesene che reggono gli archi di sostegno della copertura; il primo arco è addossato alla controfacciata. L’aula è coperta da un soffitto a capanna con travi e tavelle in vista. Il presbiterio è rialzato di un gradino e introdotto da due tozze colonne libere con capitelli pseudo-corinzi sui quali si imposta l'arco a tutto sesto. Presenta pianta quadrangolare e prende luce da due finestre a lunetta che si aprono sui lati; è coperto come l’aula a travi e tavelle a vista. Sul retro delle colonne libere sono ancora visibili le imposte dei pennacchi di sostegno della cupola crollata.
impianto strutturale
Struttura portante in pietra, orizzontamenti a travi e tavelle, manto in coppi.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata in panche e sedie disposte a battaglione conformemente al volume dell'aula. Il presbiterio comprende l'altare post conciliare al centro dell'area, il tabernacolo inserito in una nicchia della parete di fondo, sulla sinistra, la sede con dossale addossato al centro della parete di fondo e un ambone a leggio accanto alla colonna d'imposta, a sinistra.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1974)
L'area presbiteriale è stata rifatta dopo il crollo della cupola e sistemata entro il 1974 con l'altare al centro. Gli altri arredi sono mobili.