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adeguamento liturgico
Pisa
Pisa
palazzo
del seminario
Seminario Arcivescovile
Parrocchia di Santa Caterina
Pianta; Pianta; Pianta; Pianta; Pianta; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (1973-1979)
1552 - 1552(citazione istituzione); 1568 - 1568(citazione preesistenze); 1584 - 1584(costruzione prima sede ); 1627 - 1630(costruzione prima sede); 1630 - 1785(trasferimento prima sede); 1783 - 1783(trasferimento sede attuale); 1784 - 1784(trasferimento sede attuale); 1784 - 1790(ristrutturazione sede attuale ); 1784 - 1808(ristrutturazione sede attuale); 1785 - 1806(ampliamento biblioteca ); 1806 - 1836(proprietà intero bene); 1875 - 1899(amministrazione intero bene); 1890 - 1891(amministrazione intero bene); 1905 - 1908(amministrazione intero bene); 1909 - 1910(riordino biblioteca); 1920 - 1920(costruzione cappella); 1945 - 1950(ristrutturazione intero bene); 1952 - 1952(pensionato Toniolo intorno)
Seminario Arcivescovile di Pisa
Tipologia e qualificazione palazzo del seminario
Denominazione Seminario Arcivescovile di Pisa <Pisa>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1552  (citazione istituzione)

Il primo nucleo del Seminario fu istituito nel 1552 dall'Arivescovo Mons. Onofrio Bartolini de' Medici, che fondò una congregazione di 18 chierici, detti "Chierici del diciottato". Questi, distinti da una veste azzurra, dovevano prestare servizio nella Chiesa Primaziale e seguire lezioni di grammatica e di canto.

1568  (citazione preesistenze)

Nel 1568, l'Arcivescovo di Pisa Card. Giovanni Ricci riunì i chierici in una comune dimora che chiamò Seminario.

1584  (costruzione prima sede )

A seguito delle disposizioni emanate dal Concilio di Trento, il 12 marzo 1584, durante la festa di San Gregorio Magno, l'Arcivescovo Carlo Antonio Dal Pozzo avviò la costruzione di un nuovo edificio nella Piazza dell'Arcivescovado destinato ad accogliere il Seminario.

1627 - 1630 (costruzione prima sede)

La sede del Seminario fu costruita a partire dal 1627 (come testimonia la lapide sulla facciata dell'edificio che lo ospitava e che oggi è sede del Museo dell'Opera del Duomo) e completata nel 1630, durante l'episcopato di Giuliano de'Medici. L'Arcivescovo dotò la nuova istituzione di un patrimonio utile al suo mantenimento ed obbligò la Mensa Arcivescovile e l'Opera del Duomo a contribuire con un versamento annuale.

1630 - 1785 (trasferimento prima sede)

Tra il 1630 e il 1785, i chierici furono ospitati nel Seminario sorto tra la cattedrale e il palazzo arcivescovile. Alla fine del XVIII secolo, l'Arcivescovo Angelo Franceschi decise di trasferire i seminaristi nei locali del convento di Santa Caterina, soppresso ed abbandonato per volere del Granduca Pietro Leopoldo. ll trasferimento fu definitivamente concluso nel 1790.

1783  (trasferimento sede attuale)

Nel 1783, furono soppressi il convento ed il collegio dei padri Barnabiti di San Frediano, le cui rendite confluirono nel patrimonio di Santa Caterina. Il seminario, trasferito nella nuova sede, costituì una continuazione dell'opera educativa che i padri avevano svolto fino a quel momento per la città di Pisa. La vita del Seminario, finalizzato all'educazione cristiana, era impostata su tre elementi fondamentali: preghiera, studio, disciplina.

1784  (trasferimento sede attuale)

Nel 1784, il Granduca Pietro Leopoldo, oltre alla riforma legislativa e amministrativa delle parrocchie, si occupò dell'organizzazione dei collegi ecclesiastici della Toscana. La sede pisana prescelta a tale scopo fu il convento di Santa Caterina, dal quale il 4 aprile furono espulsi i Padri Domenicani. I locali sgomberati del convento furono destinati ad accogliere gli ambienti del nuovo Seminario.

1784 - 1790 (ristrutturazione sede attuale )

Il trasferimento del seminario nei locali dell'ex convento rese necessario urgenti interventi di ristrutturazione ed ampliamento: i lavori cominciarono nel maggio del 1784, subito dopo l'abbandono dei domenicani, e mirarono a rendere fruibili gli ambienti destinati al collegio nel più breve tempo possibile. In realtà, le operazioni di restauro proseguirono fino al 1808, ma la sede fu inaugurata nel 1780 e il trasferimento definitivo dei seminaristi avvenne nel 1790.

1784 - 1808 (ristrutturazione sede attuale)

Durante i lavori, fu ampliata la parte nord-ovest del convento e fu chiuso e smantellato il chiostro, sopra il quale vennero costruiti ambienti destinati agli studenti. Fu edificata una nuova ala dell'istituto in angolo rispetto alla chiesa, la cui facciata in stile neoclassico venne iniziata dall'arcivescovo Angelo Franceschi e completata nel 1808 durante l'episcopato di Mons. Ranieri Alliata.

1785 - 1806 (ampliamento biblioteca )

Per volontà dell'Arcivescovo Franceschi, la biblioteca del Seminario fu ampliata ed aperta al pubblico: il nucleo originario, costituito dalla biblioteca storica del convento domenicano, venne arricchita di libri provenienti dal vecchio Seminario e da ulteriori lasciti e donazioni.

1806 - 1836 (proprietà intero bene)

Per volontà dell'Arcivescovo Ranieri Alliata, la villa di Calci, appartenente alla mensa arcivescovile, fu assegnata al Seminario ed adibita a dimora per ospitare durante le vacanze gli studenti che non potevano raggiungere le proprie famiglie.

1875 - 1899 (amministrazione intero bene)

Nell'ultimo quarto del XIX secolo, il Seminario visse un periodo di difficoltà finanziaria, dovuta soprattutto alla mancanza di alunni, che incominciavano a rivolgersi alle scuole pubbliche, dotate di facilitazioni: solo pochissimi studenti pagavano l'intera retta, mentre la maggior parte godeva di riduzioni o addirittura della gratuità dei servizi. Un'altra ragione, tutt'altro che secondaria, erano le spese causate dagli ingenti lavori di ristrutturazione del complesso, finalizzati alla separazione degli ambienti destinati al collegio da quelli riservati al seminario.

1890 - 1891 (amministrazione intero bene)

Nel 1890-1891, l'amministrazione del Collegio venne separata da quella del Seminario.

1905 - 1908 (amministrazione intero bene)

Dal 1905 al 1908, l'Arcivescovo Card. Pietro Maffi si dedicò al riordino economico-amministrativo dell'istituto, unificando la direzione e l'amministrazione del collegio e del Seminario.

1909 - 1910 (riordino biblioteca)

Il card. Maffi si preoccupò di riordinare e di schedare l'antica biblioteca Cateriniana, di cui fu assiduo frequentatore.

1920  (costruzione cappella)

Nel 1920 venne costruita la nuova cappella del collegio.

1945 - 1950 (ristrutturazione intero bene)

Negli anni del dopoguerra, sotto la guida del nuovo Rettore Mons. Mario Estivi, vennero intrapresi lavori di ristrutturazione, ampliamento e rinnovamento del Seminario: le scuole ospitate nel complesso dell'Istituto vennero progressivamente parificate e il corpo docente ampliato.

1952  (pensionato Toniolo intorno)

L'8 maggio 1952, fu benedetta la prima pietra posata per la costruzione del nuovo pensionato "Giuseppe Toniolo", destinato ad ospitare gli studenti universitari. Lo stesso giorno dell'anno successivo il nuovo edificio fu inaugurato alla presenza del Capo dello Stato Giovanni Gronchi.
Descrizione

Il complesso del Seminario Arcivescovile di Santa Caterina, oltre alla sede del seminario stesso, ospita l’Istituto Arcivescovile Paritario Santa Caterina - costituito da Nido, Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di I e II Grado (Liceo Scientifico) -, la Biblioteca Cateriniana, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Niccolò Stenone», la Scuola di formazione teologica, la Scuola Superiore Sant'Anna e il Pensionato Universitario «G. Toniolo». Gli edifici che compongono l'articolata struttura, compresi i retrostanti giardini di proprietà, confinano a nord-ovest con via San Zeno, a sud con piazza Santa Caterina e ad est con alcune proprietà private. Il fabbricato centrale (edificio a corte), corrispondente all'ex convento, si sviluppa lungo il fianco sinistro della chiesa e si articola a forma di quadrilatero intorno al chiostro-cortile centrale. Un secondo chiostro, di minori dimensioni rispetto al precedente e di forma trapezioidale, è ancora identificabile sul lato nord dell'edificio centrale. Verso ovest, perpendicolarmente alla facciata della chiesa, si estende un corpo di fabbrica rettangolare, realizzato nell'ultimo quarto del Settecento per volontà dell'Arcivescovo Angelo Franceschi. Sul lato est, un edificio stretto e lungo si sviluppa verso i giardini interni, mentre a nord si trova un altro fabbricato, adiacente al Pensionato Universitario " G. Toniolo" costruito negli anni Cinquanta del Novecento. Gli accessi principali del complesso sono posti in via San Zeno n°2 e Piazza Santa Caterina n°4.
Pianta
Edificio ala ovest: sito all'angolo tra via San Zeno e Piazza Santa Caterina, il fabbricato a pianta rettangolare si presenta composto da tre piani fuori terra. La facciata principale, rivolta verso il sagrato, è intonacata e tinteggiata color ocra, scompartita da quattro lesene e decorata presso gli angoli da un motivo a bugnato. Il piano terra ospita tre finestre rettangolari alternate a due portali d'ingresso, mentre i piani superiori sono caratterizzati da cinque finestroni ciascuno. Al centro del piano secondo, sopra l'apertura centrale, si inserisce una grande cartella in marmo bianco scolpito raffigurante lo stemma dell'Arcivescovo Angelo Franceschi. Le lesene e le cornici di porte e finestre sono realizzate in pietra serena. Il prospetto che si affaccia su via San Zeno risulta intonacato e tinteggiato come il precedente: il piano terra accoglie al centro il portone d'accesso archivoltato, affiancato da due finestre rettangolari, mentre i due piani superiori ospitano due ordini di tre finestre. Il prospetto nord, pure intonacato, presenta una serie di aperture irregolari nella forma (ora rettangolare, ora centinata) e nella disposizione sulla parete. Su questo lato, la tinteggiatura talvolta si interrompe e mostra cornici arcuate in cotto sopra le finestre o piccole porzioni della muratura sottostante. Entrando dalla facciata principale, si accede all'androne di ingresso dell'Istituto paritario Santa Caterina: da qui, attraverso una grande cancellata in ferro battuto, si raggiunge il fabbricato adiacente dell'ex convento (definito edificio a corte), ospitante gli spazi effettivi della scuola. Dall'ingresso aperto su via San Zeno, attraversato un androne quadrangolare, si raggiunge il corpo scala che permette di raggiungere i livelli superiori dell'edificio: al piano primo si trovano la Biblioteca Cateriniana e gli ambienti dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose; al piano secondo si trovano gli spazi destinati alla Scuola Superiore Sant'Anna.
Pianta
Edificio a corte: Lungo il corpo longitudinale della chiesa (fianco sinistro) si sviluppa l'impianto originario del convento, costituito da quattro ali disposte a quadrilatero intono al cortile centrale e articolato su tre piani fuori terra (finestrati). Il chiostro, in parte demolito e solo parzialmente riconoscibile, appare caratterizzato da un pozzo centrale in marmo e da aiuole trattate a prato. I prospetti interni alla corte e quelli esterni risultano intonacati, a parte alcune porzioni in mattoni a faccia-vista, concentrate soprattutto sulla parete rivolta verso i giardini interni (lato est). Al piano terra si sviluppano i locali dell'Istituto Arcivescovile Paritario Santa Caterina: l'ala sud è occupata da un lungo corridoio, la cui parete esterna coincide con quella dell'adiacente chiesa, come testimonia lo zoccolo in conci di pietra lasciato scoperto dall'intonaco. Lungo il muro è esposta una collezione di copie in gesso ottocentesche e, in corrispondenza dell'angolo S/E, si apre un ampio portale rettangolare che mette in comunicazione l'ambiente dell'ex convento con la sacrestia dell'edificio sacro. Affianco, campeggia una monumentale lapide commemorativa datata 1930, voluta dall'Arcivescovo Card. Pietro Maffi allo scopo di tramandare il ricordo dei benefattori del Seminario. L'ala ovest è occupata da un corridoio simile al precedente, su cui si affacciano locali adibiti ad aule didattiche. La galleria risulta intonacata e tinteggiata, a parte per la fascia in cotto che caratterizza lo zoccolo della parete divisoria interna. Lo stesso schema si ripete anche nell'ala nord. L'ala est presenta, oltre al corridoio, un ampio disimpegno (collegato con l'esterno e rivolto verso i giardini interni), da cui diparte lo scalone in marmo che conduce ai piani superiori. Al primo piano, dove si trovano i locali destinati al seminario vero e proprio, la scalinata immette in un grande vestibolo, a sinistra del quale diparte un lungo corridoio: qui si aprono gli ambienti privati, la cappella dedicata a San Filippo Neri, un locale di rappresentanza detto Sala Leone XIII, due sale riunioni, un refettorio, una cucina e altre stanze di servizio. Procedendo lungo il corpo scala principale, si accede al piano secondo, caratterizzato da un lungo corridoio coperto da volta a botte che collega diverse ali del fabbricato destinate ad ospitare per lo più stanze private ed ambienti comunitari. Sul lato sud, tramite scale interne, si raggiunge un piano sottotetto, dove sono presenti ulteriori camere ed una piccola sala lettura.
Pianta
Sala Leone XIII: La sala Leone XIII si trova al primo piano dell'edificio centrale, in fondo al corridoio nord: la stanza, a pianta rettangolare, è dotata di pareti intonacate e soffitto ornato da uno stemma centrale in stucco appartenente all'Arcivescovo di Pisa Mons. Ugo Camozzo (1948-1970). Lo spazio, utilizzato come sala conferenze, presenta una serie di importanti dipinti (anche di grandi dimensioni), alcuni dei quali provenienti dalla vicina chiesa di Santa Caterina. Tra questi, si annoverano la tela di Pietro Dandini raffigurante il martirio di San Pietro da Verona (sec. XVII); le due tavole centinate con le figure dei santi Giovanni Evangelista e Francesco (sportelli laterali di accompagnamento al Sant'Eligio centrale, oggi andato perduto), opera di Clemente Bocciardo della metà del XVII secolo; il dipinto di Antonio Domenico Gabbiani, datato 1693, copia del Martirio di Santa Cecilia di Orazio Riminaldi (1593-1630); due tele di bottega umbro-senese del XV secolo raffiguranti la Natività di Gesù e i santi Girolamo e Francesca Romana; il dipinto della Presentazione al Tempio, opera di Girolamo Scaglia (1672) e quello di Filippo Maria Galletti (sec. XVII) con San Domenico di Soriano e santi pisani; la tela di grandi dimensioni di Giovan Battista Tempesti raffigurante la Madonna del Rosario e santi (sec. XVIII).
Pianta
Cappella di San Filippo Neri: La cappella dedicata a San Filippo Neri, sita al primo piano dell'edificio centrale, ha pianta rettangolare con scarsella absidale introdotta da arco trionfale ribassato, ornato da stucchi. L'aula è suddivisa in due parti da una paretina sorretta da due colonne centrali a sostegno di un arco a tutto sesto e da due pilastri laterali parzialmente inseriti nella muratura perimetrale. Lungo la parete sinistra, si succedono le stazioni della via crucis realizzate in tecnica mista (pietra serena e lamina di rame) dallo scultore pisano Mario Bertini nel 1973. Dello stesso autore l'altare maggiore in pietra serena levigata e l'ambone (pietra serena e legno di ciliegio), caratterizzati da forme goemetriche. Del Bertini anche il tabernacolo in bronzo e rame su basamento in pietra, con la raffigurazione centrale del Cristo Redentore benedicente, e il piccolo crocifisso in rame esposto affianco all'altare, datato 1977-1978. Al centro della parete absidale è collocata la copia del dipinto della Madonna della Stella del Beato Angelico, conservato nel Museo di san Marco di Firenze. Sulla parete opposta al presbiterio campeggiano le due tavole dipinte trecentesche attribuite a Giovanni di Nicola, raffiguranti la Madonna Annunciata e l'Angelo Annunciante.
Pianta
Biblioteca Cateriniana: La Biblioteca Cateriniana nacque nel XIII secolo, all'interno del convento domenicano di Santa Caterina d'Alessandria, dove si sviluppò un'intensa attività di riproduzione di testi da parte degli amanuensi, ad uso dello Studio Teologico pisano (uno dei più importanti in Italia): gli argomenti spaziavano dalla teologia alla logica, dalla fisica alle scienze naturali, dalla lingua latina all'aritmetica e alla musica. Nel tempo, la Biblioteca incrementò il suo patrimonio librario anche attraverso lasciti e donazioni e, già nella prima metà del Trecento, si rese necessaria l'individuazione di un apposito locale per raccogliere e conservare i manoscritti disponibili. Nel Quattrocento, durante il periodo di crisi che investì l'intera città di Pisa, la biblioteca perse molti codici importanti, ma dal secolo successivo visse un periodo di rinascita con l'incremento della sua collezione. Intorno al 1783, con le soppressioni leopoldine, fu acquistata una parte della biblioteca del monastero camaldolese di San Michele in Borgo e, di seguito, quella del convento di Santa Caterina e del convento Barnabita di San Frediano. In quel periodo, l'Arcivescovo Franceschi spostò la sede del Seminario diocesano e la relativa biblioteca da piazza dell'Arcivescovado ai locali dell'ex convento domenicano di Santa Caterina. Nel 1870, entrò a far parte della raccolta anche la biblioteca dell'Arcivescovo Cosimo Corsi e, nel 1986, quella dell'Arcivescovo Benvenuto Matteucci. Tra il 1987 e il 1988, la biblioteca è stata aperta al pubblico e fino ad oggi ha compiuto attività di gestione e conservazione delle sue risorse.
Struttura
Muratura portante mista, costituita da conci in pietra e da materiale sciolto lapideo e laterizio. Le murature esterne si presentano nella maggior parte intonacate, mentre solo alcune porzioni sono lasciate a faccia vista. Murature interne intonacate.
Coperture
L'edificio a corte, corrispondente ai locali dell'ex convento, e le ali aggiunte a nord e ad est presentano una copertura a capanna con manto in laterizio. L'edificio denominato ala ovest è invece caratterizzato da una copertura a padiglione con manto in laterizio. Edificio a corte: il piano terra, che si sviluppa intorno al chiostro-cortile centrale, presenta quattro corridoi coperti da volte a crociera intonacate, su cui si affaccia una serie di aule didattiche con soffitti a volta. Il piano primo presenta un corridoio di distribuzione con volta a botte, una successione di camere coperte sia da volte a botte sia da solai lignei e la cappella dedicata a San Filippo Neri con volte lunettate. Le sale riunioni e il refettorio sono coperti da soffitti lignei, mentre la cosiddetta "Sala Leone XIII" presenta un controsoffitto piano con soprastante solaio ligneo. Il piano secondo è costituito da un corridoio di distribuzione con volta a botte e camere dotate ora di volte a botte ora di solai lignei. Edificio ala ovest: i locali al piano terra sono coperti sia con volte a botte sia con volte a botte lunettata. Al piano primo, le aule sono coperte da solai lignei controsoffittati, mentre il corridoio è coperto da volte a botte, in parte lunettate. Al piano secondo i solai sono tutti lignei con controsoffitti. Edificio ala est: il piano terra è costituito da un corridoio principale e da aule che presentano un controsoffitto ligneo. Al primo e al secondo piano, i corridoi di distribuzione sono coperti da una volta a botte, mentre le camere presentano sia volte a botte sia solai lignei. Edificio ala nord: il piano terra è caratterizzato da un corridoio con volte a crociera lunettata e da aule con solaio ligneo controsoffittato. Al primo e secondo piano si trovano alcuni locali con soffitti a volte lunettate ed alcune camere con solai lignei.
Pavimenti e pavimentazioni
Edificio a corte: al piano terra, il corridoio di distribuzione è realizzato in cementine bianche e nere, mentre le aule sono costituite da pavimenti prevalentemente in cementine e talvolta in cotto. Il piano primo presenta un corridoio in cementine e camere realizzate in parte in cementine e in parte in piastrelle di gres. La cappella dedicata a San Filippo Neri è caratterizzata da una pavimentazione in cotto, mentre le sale riunioni ed il refettorio sono dotate di pavimento in cementine. La Sala Leone XIII presenta un pavimento in piastrelle di marmo beige con ricorsi in marmo bianco. Il piano secondo è costituito da un corridoio con pavimento in gres e camere con piastrelle di graniglia. Edificio ala ovest: al piano terra la pavimentazione è costituita prevalentemente da marmo o da cementine con motivo geometrico. Il corpo scala, che conduce ai piani superiori, è invece in pietra serena. Al piano primo le aule e i locali della biblioteca sono caratterizzati da un pavimento in marmo, mentre nei corridoi sono utilizzate le cementine. Al piano secondo, tutte le pavimentazioni dei locali sono costituite da piastrelle di gres porcellanato. Edificio ala est: al piano terra, il corridoio è caratterizzato da una pavimentazione in marmo, mentre le aule presentano pavimenti in marmo del tipo alla veneziana. Al piano primo, la pavimentazione è prevalentemente in cementine. Il piano secondo è costituito da corridoio con pavimento in gres e camere con piastrelle di graniglia. Edificio ala nord: il piano terra presenta un corridoio con pavimento rivestito in marmo alla veneziana e aule con pavimento in marmo. I locali del primo piano sono pavimentati soprattutto con cementine, mentre quelli del secondo presentano pavimento in gres per il corridoio e piastrelle di graniglia per le camere.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1973-1979)
La cappella di San Filippo Neri è stata dotata degli attuali arredi sacri negli anni Settanta del XX secolo, ad opera dello scultore pisano Mario Bertini.
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