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Vigasio
Verona
chiesa
sussidiaria
Natività di Maria
Parrocchia di San Zeno Vescovo
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1975)
1685/09/06 - 1687(origini e costruzione intero bene); 1714 - 1773(dedicazione carattere generale); 1839 - 1839(notizie dalle visite pastorali carattere generale); 1972 - 1972(restauro intero bene); 1978 - 1978(restauro intero bene); 1994 - 1994(restauro intero bene)
Chiesa della Natività di Maria
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Natività di Maria <Vigasio>
Altre denominazioni Chiesa della Madonna di Campagnamagra
Ambito culturale (ruolo)
architettura tardo-rinascimentale (origini e costruzione)
architettura contemporanea (restauro)
architettura contemporanea (restauro)
arte contemporanea (restauro conservativo)
Notizie Storiche

1685/09/06 - 1687 (origini e costruzione intero bene)

Il primo documento inerente la chiesetta della Madonna di Campagnamagra risale al 6 settembre del 1685. Dal testo si evince che in tale data l'arciprete di Povegliano venne inviato dai suoi superiori a visitare il luogo indicato per la costruzione della nuova cappella. Il 16 settembre dello stesso anno, l'arciprete della pieve di Vigasio, concedeva licenza per edificare in quel luogo la nuova cappella. Da uno scritto datato 1687 risulta che l'edificio era stato effettivamente edificato.

1714 - 1773 (dedicazione carattere generale)

Nel corso del XVIII sec. la chiesetta fu oggetto a più riprese di visite pastorali. La prima fu nel 1714, ad opera del vescovo Marco Gradenigo (1714-1725), il quale ci informa che era mantenuta dalle elemosine dei fedeli ("ex elemosinis illud mantenutet") e che vi si celebra ogni sabato ("in eo celebrare facit ex devotione singulis diebus sabbathi"). Non forniscono informazioni di particolare rilevanza le sucessive visite pastorali del sec. XVIII (1762 e 1773).

1839  (notizie dalle visite pastorali carattere generale)

In un documento datato 1839, inviato dall'arciprete di Vigasio alla Curia di Verona, compare per la prima volta l'intitolazione della chiesa, che risulta dedicata alla Natività di Maria.

1972  (restauro intero bene)

L'edificio nel 1972 fu interessato da un primo intervento di restauro.

1978  (restauro intero bene)

L'edificio nel 1978 fu interessato da un secondo restauro. In tale occasione le pareti del presbiterio furono rivestite in legno nella fascia inferiore.

1994  (restauro intero bene)

Del 1994 è il terzo restauro, nel corso del quale vennero restaurati gli affreschi dell'arco trionfale e del presbiterio.
Descrizione

La chiesa della Natività di Maria o della Madonna di Campagnamagra sorge a circa un chilometro di distanza dalla parrocchiale di Vigasio. Edificata in forme rinascimentali su un precedente luogo di devozione mariana (un fienile con una parete decorata con la Vergine e due santi), beneficiò di una serie di interventi di restauro attuati nel 1972, nel 1978 ed in particolare nel 1994. Attualmente l'edificio si presenta con facciata a capanna in stile rinascimentale rivolto ad occidente. Campanile a vela sul lato sud. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare di modeste dimensioni, con presbiterio quadrangolare a fondale piatto. L'interno è caratterizzato dal ricco apparato decorativo che interessa le pareti e la volta del presbiterio. L'aula è coperta dalla sovrapposta struttura di copertura a capanna con capriate e travature lignee portanti e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata in piastrelle di cemento.
Pianta
Oratorio di modeste dimensioni ad unica ampia navatella rettangolare, con presbiterio a pianta quadrangolare e fondale piatto, di larghezza ridotta rispetto l’aula e a questa complanare. Lateralmente al presbiterio si collocano due ambienti, di cui quello sul fianco meridionale adibito a sacrestia, che conferiscono all’insieme edilizio un impianto planimetrico a tau. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata verso un modesto sagrato antistante.
Facciata
Facciata a capanna, rivolta a ponente. Al centro si apre il portale rettangolare d'ingresso sovrastato da un timpano. Ai lati del portale sono aperte due grandi finestre di forma rettangolare. Frontone privo di elementi decorativi. All'interno del timpano è inserito un oculo ai cui lati sono affrescati due angioletti. Sul vertice sommitale, infissi in pinnacoli in pietra terminanti a sfera, sono infisse due piccole croci di ferro.
Strutture di elevazione
L’edificio si compone di due corpi di fabbrica adiacenti, il primo corrispondente all’aula, il secondo coincidente con il volume del presbiterio e che comprende anche i due ambienti laterali ad esso collegati. Le strutture portanti di elevazione sono realizzate in muratura di mattoni pieni di laterizio a tessitura regolare e legati con malta di calce. E’ presente un tirante metallico trasversale per il collegamento delle strutture murarie longitudinali in corrispondenza della linea di imposta dell’arco trionfale. I paramenti esterni ed interni sono intonacati e tinteggiati.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’ambiente dell’aula è coperto dalla struttura lignea di copertura con travature e capriate a vista. Il vano del presbiterio è chiuso da una volte a botte in muratura, intonacata ed affrescata all’intradosso.
Coperture
Il volume principale della chiesa presenta una copertura a due falde con struttura portante costituita da due capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale; l’orditura secondaria è realizzata con arcarecci e travetti, su cui è posato il manto sottocoppo in tavelle di laterizio. Il presbiterio è coperto da un tetto a due falde, che si prolungano anche sugli ambienti laterali, con struttura portante costituita presumibilmente da una trave di colmo centrale e terzere laterali su cui poggiano i travetti inclinati dell’orditura secondaria; manto di copertura in coppi di laterizio su tavelle in cotto.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna dell’aula è realizzata in piastrelle quadrate di cemento bianche e nere alternate. Il piano del presbiterio è pavimentato con piastrelle di cemento con inerti colorati che disegnano un motivo geometrico policromo (bianco, rosso e nero).
Prospetti interni
Il modesto ambiente interno è caratterizzato da una complessiva sobrietà spaziale e compositiva; ad una marcata semplicità ed essenzialità che connota l’aula, le cui pareti prive di elementi modanati sono semplicemente intonacate e tinteggiate, si contrappone la ricchezza dell’apparato decorativo del presbiterio che disegna strutture architettoniche prospettiche in cui si inseriscono specchiature decorate con finti marmi policromi e simboli mariani; l’ampio arco trionfale a sesto ribassato si imposta su coppie di finti pilastri ed è contornato da un’Annunciazione dipinta nel soprarco.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, intonacati e tinteggiati, presentano una geometria semplice e regolare, e sono coronati da una cornice sottogronda in mattoni pieni di laterizio a vista con modanatura a denti di sega. Un’unica finestratura si apre lungo il fianco meridionale della navata, mentre entrambi i prospetti principali dei locali laterali al presbiterio presentano una finestrella quadrata centrale.
Campanile
Campaniletto a vela in muratura terminante con due merlature ghibelline, situato sulla falda meridionale della copertura del presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1975)
L’adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l’introduzione di una semplice mensa lignea rivolta verso l’aula.
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