chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Palagonia Caltagirone chiesa rettoria Sant'Antonio Abate Parrocchia di Immacolata Concezione aula; prospetto; coperture altare - aggiunta arredo (1965); ambone - aggiunta arredo (1965) 1693 - XVII(antico edificio distruzione integrale ); 1821 - XIX(archivi Diocesi di Caltagirone citazione edificio); 1907 - XX(gestione Istituto San Giuseppe figlie di Maria Ausiliatrice); 1960 - XX(costruzione intero bene demolizione edificio settecentesco)
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Tipologia e qualificazione
chiesa rettoria
Denominazione
Chiesa di Sant'Antonio Abate <Palagonia>
Altre denominazioni
Chiesa di Maria Ausiliatrice Chiesa di Sant'Antonio Egziaco
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione chiesa)
Notizie Storiche
1693 - XVII (antico edificio distruzione integrale )
La chiesa venne distrutta dal terremoto del 1693, in seguito ricostruita e intitolata a Sant’Antonio Abate come l’antico edificio.
1821 - XIX (archivi Diocesi di Caltagirone citazione edificio)
In una lettera redatta da don Angelo Vita, che riporta la data del 6 gennaio del 1821, custodita presso gli archivi della Diocesi di Caltagirone, vengono ricordati i nomi delle chiese esistenti nella città di Palagonia in quell’anno: la chiesa madre sotto il titolo di San Pietro, Sant’Antonio Abate, Madonna di Trapani, Santa Maria della Grazia, Santissimo Crocifisso, Santa Maria di Belverde (sotto il titolo di San Leonardo), San Nicola di Bari, San Damiano, la cappella di Santa Febronia (detta del Calvario) e la chiesa di Sant’Antonio di Padova con annesso convento dei padri riformati.
1907 - XX (gestione Istituto San Giuseppe figlie di Maria Ausiliatrice)
Nel 1907 le figlie di Maria Ausiliatrice giunte a Palagonia si occuparono della gestione dell’Istituto di San Giuseppe annesso alla chiesa.
1960 - XX (costruzione intero bene demolizione edificio settecentesco)
Negli anni ’60 del Novecento, l’edificio settecentesco divenuto inagibile, venne demolito; al suo posto venne edificato dalle figlie di Maria Ausiliatrice l’odierno complesso architettonico.
Descrizione
La chiesa di Sant’Antonio Abate è collocata nella parte centrale della città di Palagonia. Le figlie di Maria Ausiliatrice, giunte a Palagonia nel 1907, si occuparono della gestione dell’annesso Istituto di San Giuseppe e costruirono l’attuale complesso architettonico. La chiesa presenta un impianto planimetrico ad aula rettangolare allungata, il sistema strutturale portante costituito da un telaio in cemento armato è posto in evidenza e suddivide i prospetti dei lati maggiori della navata in quattro sezioni. La zona presbiteriale, sopraelevata da tre gradini è delimitata da una balaustra in marmo, vi si trova l’altare maggiore di marmo verde su cui troneggia la statua in gesso di Maria Ausiliatrice, e l’altare conciliare di legno. La quinta d'affaccio della chiesa è dotata di una superficie piana ad impianto retto e squadrato suddivisa in due registri orizzontali: quello inferiore contenente il portale d’accesso all’aula e quello superiore in cui è presente un grande finestrone schermato da una serie di pilastrini aventi la funzione di frangisole. Le coperture a falda inclinata sono costituite da un sistema di travi in c.a. emergenti, che hanno il compito di sorreggere i sovrastanti solai inclinati in laterocemento, ed il manto di copertura di tegole.
aula
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad aula rettangolare allungata. Il sistema strutturale portante, costituito da un telaio in cemento armato, è posto in evidenza e suddivide i prospetti dei lati maggiori della navata in quattro sezioni.
La zona presbiteriale, sopraelevata da tre gradini è delimitata da una balaustra in marmo, vi si trova l’altare maggiore di marmo verde su cui troneggia la statua in gesso di Maria Ausiliatrice, e l’altare conciliare di legno. Ai lati della navata sono custodite le tele ad olio di A. Albertella: S. Giuseppe col Bambino, e S. Giovanni Bosco; quella di Mario Caffaro del 1978, raffigurante S. Maria Mazzarello; il Crocifisso in cartapesta, opera di G. Le Moli (1979); e la Via Crucis di gesso colorato. Nei locali attigui sono conservati i simulacri del Cristo morto e dell’Addolorata, che vengono portati in processione il Venerdì Santo, e la statua di S. Liberata; immagini già custodite nell’antica chiesa. Nel cortile interno è conservata la statua in pietra della Madonna posta sulla facciata del XVIII secolo.
prospetto
La chiesa è dotata di una facciata definita da una superficie piana ad impianto retto e squadrato suddivisa in due registri orizzontali: quello inferiore contenente il portale d’accesso all’aula, e quello superiore in cui è presente un grande finestrone schermato da una serie di pilastrini aventi la funzione di frangisole. La parte sommitale del prospetto è definita dal profilo a capanna in lieve aggetto, che rivela l’impostazione della retrostante copertura a due falde. Accanto alla facciata della chiesa, sul lato destro, si innalza il campanile, caratterizzato da una morfologia molto semplice. La verticalità della torre a base quadrata è messa in evidenza da fasce di marmo in lieve aggetto, al cui vertice si apre la cella campanaria con tre finestre rettangolari per ogni lato.
coperture
Le coperture a falda inclinata sono costituite da un sistema di travi in c.a. emergenti, che hanno il compito di sorreggere i sovrastanti solai inclinati in laterocemento, ed il manto di copertura di tegole.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1965)
L'altare di forma rettangolare è costituito da una struttura in ferro lavorato, esso è posto in posizione assiale. la mensa è stata realizzata in vetro.
ambone - aggiunta arredo (1965)
L'ambone di forma rettangolare è costituito da una struttura in ferro lavorato, il leggio in vetro è stato realizzata in vetro, esso è posto sul lato sinistro guardando dall'aula.