chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Licodia Eubea
Caltagirone
chiesa
rettoria
Calvario
Parrocchia di Santa Maria degli Angeli
aula; presbiterio; prospetto; coperture
altare - aggiunta arredo (2014)
1693 - 1773(distruzione terremoto 1693 antico edificio ); 1771 - 1773(costruzione attuale chiesa); 1772 - XVIII(costruzione attuale chiesa ); 1773 - XVIII(fase finale della costruzione attuale chiesa ); 2010 - XXI(restauro tela del compianto del Cristo morto attuale chiesa )
Chiesa del Calvario
Tipologia e qualificazione chiesa rettoria
Denominazione Chiesa del Calvario <Licodia Eubea>
Altre denominazioni Chiesa della Madonna della Provvidenza
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1693 - 1773 (distruzione terremoto 1693 antico edificio )

Secondo quanto sostiene Carmelo Verdi nella sua opera “Licodia Sacra”, la chiesa venne danneggiata dal terremoto del 1693 e successivamente ricostruita e completata nel 1773.

1771 - 1773 (costruzione attuale chiesa)

La chiesa del Calvario di Licodia Eubea venne costruita tra il 1771 e la primavera del 1773 in tre fasi in cui vennero coinvolte differenti maestranze. Una prima fase della durata di 16 giorni vide coinvolto il capomastro murifabbro Raimondo Vacirca di Licodia con il mastro Giuseppe Vacirca, tale fase si concluse davanti il notaio Albo Albino Cristoforo, quando il Cappellano don Felice consegnò a Raimodo Vacirca tre onze e ventuno tarì. Una seconda fase si sviluppò tra ottobre e dicembre del 1771 con il coinvolgimento di maestranze provenienti da Modica tra cui il capomastro Francesco Solarino. Il 18 dicembre don Accardo consegnava al Solarino sei onze, diciotto tarì e dodici grani.

1772 - XVIII (costruzione attuale chiesa )

Una terza fase costruttiva si concluse nel mese di ottobre del 1772, quando il 18 ottobre don Felice pagava a Salvatore Scollo di Licodia onze 17 e grani 11

1773 - XVIII (fase finale della costruzione attuale chiesa )

Il 18 aprile del 1773 vennero pagati a Francesco Solarino della città di Licodia onze nove tarì diciotto e grani e grani otto e pertanto vennero ultimati i lavori

2010 - XXI (restauro tela del compianto del Cristo morto attuale chiesa )

Restauro della tela del Compianto del Cristo morto promossa dall’Archeoclub di’Italia di Licodia Eubea.
Descrizione

La chiesa della Madonna della Provvidenza o del Calvario, si colloca nella parte settentrionale della città di Licodia Eubea. Come si evince dalla morfologia planimetrica dell'edificio, costituita da un impianto ottagonale, i costruttori si ispirarono alla tipologia centrica in cui prevale l’asse longitudinale, elaborando un poligono mistilineo tendente all’ovale. La navata centrale è coperta da una calotta ellittica con unghie di raccordo alle finestre poste nel secondo registro. La zona presbiteriale della chiesa è costituita da un’ abside di pianta semicircolare che si connette alla navata con un breve prolungamento rettangolare. La quinta d’affaccio della chiesa presenta una superficie piana ad impianto retto e squadrato, le cui cortine murarie realizzate con un apparecchio in pietra rotta rimasto a faccia vista senza finiture di sorta , seguono il profilo planimetrico perimetrale ottagonale dell’intero edificio. La facciata è segnata dalla presenza dell’ordine gigante che si rivela con due paraste che la connettono alle murature laterali limitrofe costituendo un rinforzo angolare; la composizione è caratterizzata da un aspetto generale piuttosto sobrio.
aula
La Chiesa presenta una impostazione planimetrica ottagonale con terminazione absidale di pianta rettangolare in testa alla navata che genera un ambiente centrico in cui prevale l’asse longitudinale, tendente all’ovale. Come si evince dalla morfologia planimetrica dell'edificio, i costruttori realizzarono una tipologia centrica in cui prevale l’asse longitudinale, elaborando un poligono mistilineo tendente all’ovale; tenendo conto dell’evoluzione del gusto coeva si ispirarono ad un indirizzo formale che era stato seguito in diversi edifici nel Val di Noto alla metà del XVIII secolo; come nella chiesa di Santa Chiara a Caltagirone di Rosario Gagliardi o nella chiesa di S. Chiara a Noto, e nel San Giovanni a Scicli per citare i casi più celebri; altri edifici coevi con lo stesso impianto più vicini, furono il San Giacomo a Buscemi e la chiesa di Maria Santissima del Bosco a Niscemi. La navata centrale è coperta da una calotta ellittica con unghie di raccordo alle finestre poste nel secondo registro. La volta è costituita da una struttura lignea che sostiene un apparato in canne e gesso rifinito a stucco. L’intero ambiente è segnato dalla presenza dell’ architettonico di stile dorico che si rivela con elementi dal lieve aggetto. Nelle pareti interne della navata sono inserite nicchie che diventano più ampie e profonde nei lati che si fronteggiano, segnati da ampie arcate. L’arcata di destra custodisce l’altare con la tela del Compianto sul Cristo morto attribuito al pittore Mariano Agosta. Le paraste, disposte sullo spigolo di connessione dei lati dell’ottagono di base dell’edificio, ne seguono l’andamento incurvandosi lievemente intorno al proprio asse centrale. Il pavimento è costituito da lastre di pietra lavica.
presbiterio
La zona presbiteriale della chiesa è costituita da un’ abside di pianta semicircolare che si connette alla navata con un breve prolungamento rettangolare. Nella parete di fondo, sopraelevato da un gradino, è collocato l’altare maggiore ed un altare conciliare.
prospetto
La quinta d’affaccio della chiesa presenta una superficie piana ad impianto retto e squadrato, le cui cortine murarie realizzate con un apparecchio in pietra rotta rimasto a faccia vista senza finiture di sorta , seguono il profilo planimetrico perimetrale ottagonale dell’intero edificio. La facciata è segnata dalla presenza dell’ordine gigante che si rivela con due paraste che la connettono alle murature laterali limitrofe costituendo un rinforzo angolare; la composizione è caratterizzata da un aspetto generale piuttosto sobrio. Gli elementi che emergono dal prospetto, sono legati agli aspetti funzionali dell’edificio, pur rivelando istanze estetiche legate alla seconda metà del XVIII secolo: tra questi il portale in pietra intagliata ed il finestrone che illumina la navata.
coperture
Le coperture sono a falde inclinate, esse sono costituite da un sistema di capriate sovrapposte da arcarecci, tavolato e coppi alla siciliana. La navata centrale è coperta da una calotta ellittica con unghie di raccordo alle finestre, costituita da un sistema portante in centine lignee e cannucciato di gesso.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2014)
L'altare di forma rettangolare è stato realizzato in pannelli di legno rivestiti da laminato, esso è posto in posizione assiale.
Contatta la diocesi