chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Licodia Eubea Caltagirone chiesa rettoria Maria Santissima del Rosario Parrocchia di Santa Margherita aula; prospetto; coperture altare - aggiunta arredo (1970) 1430 - 1439(fonti fondazione convento); 1530 - XVI(Lexicon topographicum Siculum citazione chiesa); 1544 - XVI(Priorato titolo); 1587 - XVI(elenco dei conventi della Provincia di Sicilia descrizione rendite); 1609 - 1628(vicariato casa titolo); 1693 - 1747(distruzione integrale terremoto 1693); 1732 - XVIII(priorato elenco dei conventi); 1866 - XIX(alienazione della proprietà soppressione convento); 1895 - XIX(comunità di frati domenicani rifondazione); 1910 - XX(nuovo convento edificazione); 1926 - XIX(alienazione della proprietà chiusura convento); 2008 - XXI(statuaria restauro)
Chiesa di Maria Santissima del Rosario
Tipologia e qualificazione
chiesa rettoria
Denominazione
Chiesa di Maria Santissima del Rosario <Licodia Eubea>
Altre denominazioni
Chiesa del Rosario Ex Convento dei Domenicani
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione chiesa e convento)
Notizie Storiche
1430 - 1439 (fonti fondazione convento)
Lo storico domenicano maltese p. Stefano Luigi Forte nell’opera: “La Provincia Domenicana di Sicilia nel censimento generale del 1613”, in Archivum Fratrum Praedicatorium, XLV, 1975, 237-304, affermava che la fondazione del convento domenicano di Licodia Eubea risaliva al 1430. Il teologo domenicano Gio. Michele Piò nell’opera “Delle Vite degli uomini illustri di S. Domenico Parte seconda” edito a Pavia, da Giacomo Arizzoni & GB Derossi nel 1613, a p.155, riportava due date differenti una per il 1430 e l’altra per il 1530. I volumi intitolati Analecta Sacri Ordinis Fatrum Predicatorum II, 289, pongono la fondazione del convento all’anno 1439.
1530 - XVI (Lexicon topographicum Siculum citazione chiesa)
L’abate catanese Vito Amico nell’opera “Lexicon topographicum Siculum” edita a Palermo tra 1757 e 1760, in merito alla chiesa annotava: «I frati predicatori che dall’anno 1530 pres’a se la chiesa della Confraternita sotto il titolo del S. Salvatore, nel seguente secolo poi a spese del Principe Ponzio Santapace, accresciute le fabbriche, decentemente verso austro si costituirono.»
1544 - XVI (Priorato titolo)
Nel 1544 il convento divenne Priorato segno dell’importanza che la comunità del SS. mo Salvatore di Licodia aveva assunto in Sicilia.
1587 - XVI (elenco dei conventi della Provincia di Sicilia descrizione rendite)
Nell’elenco dei conventi della Provincia di Sicilia, come risulta dalla visita del P.M. Mattoncini del 1587 riguardo alle rendite, veniva riportato il convento di Licodia Eubea alla posizione n° 42 «con rendite in denaro vini e frumento di onze 45.»
1609 - 1628 (vicariato casa titolo)
Nel periodo compreso tra il 1609 e il 1628 il convento di Licodia risulta annoverato come "vicariato o casa".
La chiesa di Maria SS.ma del Rosario venne completamente distrutta dal terremoto del 1693 e, come ricorda l’iscrizione su frontespizio, riedificata nel 1747.
1732 - XVIII (priorato elenco dei conventi)
Nell’ordine dei conventi della provincia siciliano per il Capitolo del1732, il convento del SS.mo Salvatore di Licodia Eubea viene segnalato alla 42 posizione come priorato.
1866 - XIX (alienazione della proprietà soppressione convento)
Il 7 luglio del 1866, il convento del SS.mo Salvatore di Licodia venne soppresso; così veniva descritto: «in Val di Noto 9° Licodia Eubea prov. di Catania con 3 religiosi tutti e tre padri.» Presidente era il P. Lett. Mariano Belfiore dello stesso convento.
1895 - XIX (comunità di frati domenicani rifondazione)
La comunità venne rifondata nel 1895 grazie ai fratelli P. Domenico e P. Vincenzo Di Gregorio che la ospitarono nella propria dimora.
1910 - XX (nuovo convento edificazione)
Nel 1910 venne edificato il nuovo convento.
1926 - XIX (alienazione della proprietà chiusura convento)
Nel 1926 il convento venne chiuso e qualche anno dopo venduto al dottor Margheritino Falcone, il quale ne fece una clinica privata sotto la direzione del dottor Giuseppe Di Gregorio.
2008 - XXI (statuaria restauro)
Restauro della statua della Statua di San Domenico di Guzman.
Descrizione
La chiesa della Madonna del Rosario è collocata nel centro della città di Licodia Eubea, in piazza Garibaldi accanto al palazzo municipale, un tempo sede del monastero di San Domenico; la fondazione del convento è ascrivibile ad un periodo compreso tra 1430 e il 1439.
La chiesa presenta una impostazione planimetrica ad aula rettangolare allungata con terminazione absidale quadrata. All’interno della navata, l’ordine architettonico corinzio ripartisce i prospetti laterali maggiori in cinque sezioni, e definisce le trame dell’apparato decorativo in stucchi a rilievo. La copertura della navata è realizzata con una volta a botte con unghie di raccordo ai rispettivi finestroni laterali collocati nel registro superiore dell’ardine architettonico. La chiesa è dotata di una facciata definita da una superficie piana ad impianto retto e squadrato caratterizzata in alzato dall’ordine gigante dorico. Le coperture a falda inclinata sono costituite da un sistema di capriate lignee che hanno il compito di sorreggere i sovrastanti arcarecci in legno, il tavolato ed il manto di copertura in coppi alla siciliana.
aula
La chiesa presenta una impostazione planimetrica ad aula rettangolare allungata con terminazione absidale quadrata. All’interno della navata, l’ordine architettonico corinzio ripartisce i prospetti laterali maggiori in cinque sezioni, e definisce le trame dell’apparato decorativo in stucchi a rilievo. Le cinque sezioni si fronteggiano simmetricamente lungo i lati maggiori della navata alternando ritmicamente campiture libere ad intonaco e, arcate a tutto sesto con ridondante fastigio in chiave, nella seconda e quarta sezione. Le sezioni dove sono presenti le arcate sono incassate nella muratura e custodiscono altari marmorei, quelle poste in prossimità dell’ingresso sono arricchite da apparati scenografici di architettura con coppie di colonne tortili; le sezioni con campiture libere ad intonaco sono arricchite da stucchi in rilievo sotto i quali sono disposte delle basse arcate. La terza sezione di sinistra posta al centro della navata contiene un pulpito ligneo.
Un grande arco trionfale a tutto sesto con fastigio, collega la navata con l’abside, che risulta sopraelevato da quattro gradini, e nella cui parete di fondo è collocato l’ altare maggiore, la cui parte inferiore a salienti sostiene il tabernacolo sopra il quale è disposta una nicchia all’interno di un fastoso apparato decorativo di stucchi, coronato da un grandioso fastigio.
La copertura della navata è realizzata con una volta a botte con unghie di raccordo ai rispettivi finestroni laterali collocati nel registro superiore dell’ardine architettonico. La volta è costituita da una struttura lignea che sostiene un apparato in canne e gesso rifinito a stucco nell'intradosso. Il pavimento è realizzato in piastrelle di scaglia marmorea. Nella chiesa si conserva: la statua di San Domenico di Guzman in cartapesta, opera dell’artista leccese Luigi Guacci ascrivibile al XIX secolo; la statua del SS.mo Salvatore in legno scolpito e dipinto ascrivibile al XVIII secolo; la statua di San Vincenzo Ferreri ascrivibile al XVIII sec..
prospetto
La chiesa è dotata di una facciata definita da una superficie piana ad impianto retto e squadrato caratterizzata in alzato dall’ordine gigante dorico. Gli elementi dell’ordine architettonico circoscrivono campiture ad intonaco che evidenziano gli elementi in pietra come il portale d’accesso all’edificio, il cui fregio riporta una iscrizione che ricorda la demolizione avvenuta nel 1693 e la ricostruzione ultimata nel 1747, ed altri elementi quali l’apparato simmetrico di nicchie, ascrivibile ad una fase di fine Ottocento.
La parte sommitale della facciata è costituita da un profilo a capanna che rivela l’impostazione della retrostante copertura a due falde, le cui esigue proporzioni della fascia di coronamento, lasciano supporre recenti rimaneggiamenti.
coperture
Le coperture a falda inclinata sono costituite da un sistema di capriate lignee che hanno il compito di sorreggere i sovrastanti arcarecci in legno, il tavolato ed il manto di copertura in coppi alla siciliana.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1970)
L'altare di forma rettangolare, la cui mensa poggia su due pilastri, è stato realizzato con lastre di marmo venato rosa con inserti in marmo venato grigio, esso è posto in posizione assiale.