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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Chiabrano
Perrero
Pinerolo
chiesa
sussidiaria
Assunzione di Maria Vergine
Parrocchia di Santa Maria Maddalena
Presbiterio e altare; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Coperture; Campanile; Cenni stilistici
presbiterio - intervento strutturale (1988)
1688 - 1688(preesistenza carattere generale); 1749 - 1749(visita pastorale carattere generale); 1816 - 1816(manutenzioni intero bene); 1845 - 1845(manutenzioni intero bene); 1862 - 1865(manutenzioni intero bene); 1986 - 1986(preesistenza carattere generale)
Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine <Chiabrano, Perrero>
Altre denominazioni Chiesa di Assunzione di Maria Vergine
Ambito culturale (ruolo)
barocco piemontese (costruzione intero edificio)
Notizie Storiche

1688  (preesistenza carattere generale)

Erezione a parrocchia nel 1688 [Notizie raccolte da don Giorgio Grietti per uno studio in fase di elaborazione]

1749  (visita pastorale carattere generale)

Nel 1749 compare la parrocchiale di Chabrano [Notizie raccolte da don Giorgio Grietti per uno studio in fase di elaborazione]

1816  (manutenzioni intero bene)

Opere del regio patronato 1816, Chiabrano L. 167 (ADP T.8 c.1 s.1.6)

1845  (manutenzioni intero bene)

Opere del regio patronato 1845, Chabrans ripassamento del coperto della chiesa e del campanile, acquisto dei canali dei coperti della chiesa. Un paramento ante porta alla porta della chiesa. (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1.24)

1862 - 1865 (manutenzioni intero bene)

Opere del regio patronato 1862, Chiabrano riparazione al tetto e alle finestre L.100 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 38) Opere del regio patronato 1865, Chiambrano riparazione alla chiesa e casa parrocchiale L.200 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 40)

1986  (preesistenza carattere generale)

La chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine era la parrocchiale di Chiabrano estinta nel 1986 [Notizie raccolte da don Giorgio Grietti per uno studio in fase di elaborazione]
Descrizione

La chiesa parrocchiale di Maria Vergine Assunta si trova in borgata Chiabrano del comune di Perrero. L'edificio confina a sud con il basso fabbricato della sacrestia e a nord con la ex canonica. La facciata è piana ed è decorata da due specchiature a lato dell'ingresso centrale, incorniciato da un portale barocco dipinto, contenente la dedicazione; al di sopra l'oculo e una finestra dipinta a trompe l'oeil. Il prospetto culmina con un timpano “par enroulement” che contiene il simbolo trinitario con l'occhio onnisciente e onnipresente di Dio. La facciata e la porzione sommitale del campanile, posto nell'angolo nord-est, sono rinzaffati a calce con finitura frattazzata e tinteggiata. Le superfici murarie dei prospetti laterali, la porzione bassa del campanile e dell'abside sono rinzaffati al grezzo con malta di calce. Internamente le pareti sono intonacate con arriccio e scandite da paraste pittate a marmorino rosa, tra esse vi sono specchiature con cornici a trompe l'oeil e stilizzazioni floreali. Nella parte del presbiterio e dell'abside le specchiature hanno un motivo decorativo tessile a croci. Nella parte bassa dell'aula vi è la zoccolatura continua che riproduce un granito verde-grigio; si interrompe nella parte emiciclica dell'abside, dove vi è un coro ligneo. Lo spazio è coperto da una volta a botte a sesto alquanto ribassato, nella quale si innestano le unghie che danno spazio alle finestre. È tinteggiata con specchiature crema con cornici color mattone, sotto gli arconi le decorazioni sono a marmorino e vi sono stilizzazioni barocche. Sulla volta del primo campo verso l'ingresso sono affrescati su tondi gli evangelisti. Sulla volta emiciclica dell'abside sono rappresentate le allegorie della speranza, della fede e della carità.
Presbiterio e altare
Al centro della parete dell'abside vi è la pala d'altare raffigurante l'Assunzione di Maria Vergine tra gli angeli; sempre nel presbiterio sono presenti modeste statue dipinte. Sul fianco destro vi è un'edicola in nicchia dedicata alla Regina dei Cieli; dalla parte opposta vi è il quadro raffigurante San Giovanni Battista. La mensa in marmo deriva da una modifica dell'altare tridentino del 1988, al quale è stata rimossa la parte superiore; a lato è presente il moderno tabernacolo posto su una squadrata base in marmo. Completano l'arredo liturgico il crocefisso il legno con proprio piedistallo posto a fianco dell'altare, il fonte battesimale in pietra, il confessionale e i banchi in legno.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è costituita da cementine nero fumo e grigio chiaro a scacchi quadrate disposte diagonalmente nella prima parte dell'aula; il presbiterio, rialzato di un gradino, è in marmo bianco-grigio.
Impianto strutturale
L'edificio ha una pianta rettangolare e un'unica navata terminante con l'abside emiciclico; ha una sezione è regolare a capanna. Le murature sono presumibilmente in pietra a spacco naturale unita con malta di calce; all'esterno sono visibili le chiavi delle catene in corrispondenza degli arconi, ma le barre metalliche non sono visibili all'interno, perciò si ipotizza che vi siano rinforzi a K orizzontale alle catene delle capriate di copertura. All'intradosso degli orizzontamenti sono visibili alcune fessure che in prima analisi sembrano mostrare i punti deboli della resistenza per forma della struttura stessa e non sembrerebbero imputabili a cause accidentali.
Coperture
Le coperture sono realizzate in lose sorrette da travature in legno, non vengono segnalate infiltrazioni.
Campanile
La torre campanaria riporta la data 1789, è composta da quattro livelli, segnati in basso da aperture rettangolari e feritoie, in alto da oculi, da monofore per le campane e un tetto a padiglione a quattro falde poggiante a una cornice stondata.
Cenni stilistici
Tra le caratteristiche che denotano la progettazione degli edifici di culto voluti dal Regio Patronato sabaudo in porzioni di territorio nelle quali si doveva compiere il ristabilimento delle fede cattolica tra XVII e XVIII secolo, dopo gli anni delle aspre guerre di religione, vi sono l'estrema essenzialità degli esterni, ed il minimo ricorso agli ornati, anche negli interni. Ciò accadde con particolare evidenza proprio nelle valli Pellice, Chisone e Germanasca, mentre le coeve strutture sorte nella pianura tra Pinerolo e Torino assumono in parte forme più auliche e ricche, sull'onda dei cantieri della capitale e dei principali centri della regione. Tali costruzioni o ricostruzioni, promosse dai sovrani Luigi XIV prima (con l'attività emblematica per il Pragelatese dell'ingegnere del re Desbordes) e Vittorio Amedeo II con Carlo Emanuele III poi, sono tipiche di certo “barocco piemontese”, interpretato da architetti impegnati prevalentemente nelle fortificazioni di un'area che è stata di conteso confine. Le ricerche di Walter Canavesio, edite tra il 1999 ed il 2005, hanno definitamente chiarito come, a partire dagli anni Trenta del XVIII secolo, “iniziò una riflessione organica sui metodi della rioccupazione cattolica delle valli, alla quale contribuirono figure fondamentali […] come il teologo Pietro Manfredo Danna, la nobiltà locale e le strutture burocratiche ed istituzionali fino ai vertici dello Stato”. La normalizzazione dei cantieri degli edifici di culto, riflesso della normalizzazione dell'apparato statale in atto, ebbe tra gli interpreti Antonio Bertola e Michalangelo Garove (prima dell'affermazione di Filippo Juvarra e dei suoi collaboratori), Giacomo Plantery e Vittorio Amedeo Varino de La Marche, Giovanni Maria Vanelli, Pietro Audifredi, Ignazio Bertola, Giuseppe Gerolamo Buniva, tra i numerosi colleghi ed epigoni ancora nell'anonimato (cfr. P. Nesta, Itinerari barocchi, in Tra Dora Riparia e Chisone. Arte Natura Architettura, Torino 1997; W. Canavesio, Le chiese cattoliche nelle valli pinerolesi. L'opera del regio patronato nel Settecento, in Archeologia e arte nel Pinerolese e nelle Valli Valdesi, atti del convegno della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, Pinerolo 1999; S. Damiano, Forniture di arredi per le chiese del Pinerolese: testimonianze documentarie, in Il Settecento religioso nel Pinerolese, atti del convegno per il 250° anno dall'erezione delle Diocesi di Pinerolo, Pinerolo 1999; W. Canavesio, Le chiese cattoliche delle valli pinerolesi nel Settecento, in R. Genre (a cura di), Vicende religiose dell'alta Val Chisone, Roure 2005).
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1988)
La mensa in marmo deriva da una modifica dell'altare tridentino, effettuata nel 1988, al quale è stata rimossa la parte superiore. A lato dell'attuale mensa è presente il moderno tabernacolo posto su una squadrata base in marmo. Completano l'arredo liturgico il crocefisso il legno con proprio piedistallo posto a fianco dell'altare, il fonte battesimale in pietra, il confessionale e i banchi in legno.
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