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adeguamento liturgico
Stella
Macello
Pinerolo
chiesa
sussidiaria
Santa Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Maddalena
Aula liturgica; Presbiterio e altare; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Coperture; Campanile; Cenni stilistici
altare - aggiunta arredo (2000 ca.)
1300 - 1300(costruzione intero bene); XV - XV(affreschi interni); 1612 - 1612(carattere generale intero bene); 1701 - 1701(visita pastorale intero bene); 1753 - 1753(carattere generale intero bene); 1791 - 1791(carattere generale presbiterio e inizio navata); 1818 - 1818(visita pastorale intero bene); inizio XX - inizio XX(ristrutturazione intero edificio); 1906 - 1924(ampliamento navata); 1971 - 1971(restauro intero bene ); 1999 - 1999(restauro copertura e decorazioni interne); 2013 - 2013(restauro affreschi)
Cappella di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Cappella di Santa Maria Assunta <Stella, Macello>
Altre denominazioni Cappella di Santa Maria Stella
Cappella di Stella
Cappella Stella
Ambito culturale (ruolo)
tardo gotico (presbiterio e prima parte della navata )
maestranze piemontesi (seconda parte della navata e facciata)
Notizie Storiche

1300  (costruzione intero bene)

"È la più antica chiesa di Macello (risale al 1300)." (relazione Gilli, 1998) "eretta probabilmente nel 1300 con offerte dei borghigiani". (Signorelli, 2004, p. 117)

XV  (affreschi interni)

"conserva nel presbiterio un importante ciclo di affreschi quattrocenteschi riconducibili in parte alla mano di Aimone Duce." (Signorelli, 2004, p. 117)

1612  (carattere generale intero bene)

"La cappella dedicata a Maria Assunta nella borgata detta della Stella, sulle fini di Macello e presso la strada che tende a Vigone, di proprietà degli abitanti di detta borgata, esistente già nel 1612, è servita da un cappellano." (Caffaro, 1903, v. 6, p. 599)

1701  (visita pastorale intero bene)

Il monsignor Antonio Vibò, arcivescovo di Torino, in seguito alla visita pastorale del 19 settembre 1701 riporta che "la cappella campestre di la Stella è detta ed ornata in ogni sua parte di antiche pitture decenti ed approvate" (opuscolo)

1753  (carattere generale intero bene)

Visita pastorale del 1753 effettuata da Don Spirito Beltrandi per volere del vescovo Gio. Battista Roero. Egli visita le cappelle campestri di: S. Anna, S. Bernardo, dell'Immacolata Concezione, S. Teodoro, S. Bartolomeo, S. Antonio Abate, della Madonna della neve, dell'Angelo Custode, S. Rocco, S. Grato, della Stella e l'antica parrocchiale di S. Maria Maddalena. (G. Chiattone, 1986, p. 18-27)

1791  (carattere generale presbiterio e inizio navata)

La più antica mappa del Catasto Savoia attivato nel 1791, la riporta come Cappella di San Defendente (opuscolo)

1818  (visita pastorale intero bene)

Visita pastorale di Mons. F. M. Bigex del 13 ottobre 1818. La cappella è decorosa e in buono stato di conservazione. (G. Chiattone, 1986, p. 32) In tale data (1818) compare la chiesa alla Stella, risalente al 1300 e con ottimi affreschi quattrocenteschi. (Don Giorgio Grietti, 2017, p. 113)

inizio XX  (ristrutturazione intero edificio)

"subì svariati rimaneggiamenti, ultimi quelli di inizio secolo." (Signorelli, 2004, p. 117)

1906 - 1924 (ampliamento navata)

L’edificio subì più volte dei rimaneggiamenti con due ampliamenti della navata verso ovest, documentati nel 1906 e nel 1924. (opuscolo)

1971  (restauro intero bene )

Un primo restauro dei dipinti fu effettuato nel 1971 durante il quale furono anche chiuse una porta ed una finestra nella perete Sud del presbiterio, in quanto non facenti parte della costruzione originale, e venne riaperta la finestra ad occhio sulla parete centrale (opuscolo)

1999  (restauro copertura e decorazioni interne)

"Nel 1999 sono stati rifatti il tetto e le decorazioni esterne." (relazione Gilli, 1998)

2013  (restauro affreschi)

contributo della fondazione CRT per il restauro degli affreschi della Cappella di Santa Maria Assunta in frazione Stella (opuscolo)
Descrizione

La cappella è ubicata in frazione Stella del comune di Macello e il lato sud è lambito dalla strada provinciale che collega Macello al vicino paese di Vigone. La costruzione è libera su tre lati, a nord vi è addossato il campanile e altri volumi facenti parte del complesso religioso. L’edificio subì più volte dei rimaneggiamenti con due ampliamenti della navata verso ovest, documentati nel 1906 e nel 1924. La facciata è finita ad arriccio e tinteggiato color beige chiaro; inferiormente corre una zoccolatura grigia in intonaco; ai lati su piedistalli si ergono le lesene ornate da specchiature. Queste ultime terminano con capitelli sormontati da una semplice trabeazione, seguita dal frontone triangolare sottolineato da cornici sagomate e aggettanti. L’ingresso centrale ha la porta in legno a due battenti, ornati da specchiature recanti disegni geometrici scolpiti; il portale è in alto rilievo e reso con uno spesso bordo bianco. Sopra, in mezzeria si apre un ovale con cornice sagomata in stucco e a lato, nelle nicchie, vi sono le statue di San Defendente e Sant’Antonio Abate, compatroni della cappella. I prospetti laterali sono anch’essi intonacati, scanditi da lesene bianche avorio e alla base corre la zoccolatura color beige; il prospetto sud è caratterizzato dalla presenza di tre finestre rettangolari con grate e protette da tettucci. Il lato nord accoglie una sola finestra così come la parete absidale, dove vi è un oculo; quest’ultima superficie è lasciata a mattone a vista nella porzione inferiore, dove si riscontrano le buche pontaie. Nella parte superiore i laterizi sono sommariamente rinzaffati e sotto il colmo vi è una stretta apertura a croce.
Aula liturgica
Il soffitto, sopra la prima parte dell’aula, è formato da una pannellatura ornata da lunghi cassettoni rettangolari dipinti a trompe l'oeil. Le fasce laterali sono decorate con un motivo a elementi vegetali e tutte le specchiature sono inframmezzate da tondi contenenti elaborate croci policrome. Il presbiterio è definito superiormente da una volta a crociera con nervature sporgenti che partono dal basso degli spigoli delle pareti. Il presbiterio è introdotto per mezzo di un arco a sesto acuto recante ai lati gli stemmi dei Solaro, mecenati dei dipinti della cappella; le tre pareti del presbiterio sono interamente affrescate mentre la navata lo è per la metà più vicina all’altare. I dipinti presenti sulla parete di sinistra sono stati scoperti nel 2011 durante i restauri del primo registro pittorico del presbiterio. Sono stati riportati alla luce nel 2012 e risalgono alla fine del 1400 o all’inizio del 1500. Da sinistra a destra sono rappresentati: Cristo alla colonna del martirio. Il presumibile compianto per la morte di Maria, rappresentante cinque figure di Santi particolarmente affranti. Nel cielo, Cristo incorona la Vergine Assunta accompagnato da due angeli musicanti e circondato da cherubini rossi. Poi vi è una nicchia otto-novecentesca con la statua lignea della Madonna Assunta con angeli. Infine un paesaggio urbano, il castello fortificato ed un edificio sacro. Sulla parete sud sono riportati da sinistra a destra: San Bernardino da Siena, San Michele Arcangelo, nel quale è possibile osservare parte del disegno preparatorio originale sottostante l’affresco. L’Ultima Cena, oramai parecchio rovinata ma ancora riconoscibile. Un Santo vestito con un mantello rosso e un bastone riconducibile iconograficamente, anche grazie al paesaggio circostante, all’immagine del pellegrino San Giacomo. Altre interpretazioni lo identificano invece come San Rocco.
Presbiterio e altare
Il presbiterio, una volta un sacello a pianta quadrangolare, è affrescato su tre lati e presenta sul fondo della parete nord l’entrata alla sacrestia; sulla parete absidale un oculo presenta decori di fogliame nello spessore. Attorno, l’affresco dell’Annunciazione è stato rovinato dal posizionamento ottocentesco di un quadro murato. Al di sopra, nell’unica vela dipinta della volta a crociera, è raffigurata l’incoronazione della Vergine con la Gerusalemme Celeste come sfondo. L’opera forse è stata sospesa prima del suo completamento, dato che alcune vesti degli angeli musicanti, a lato della scena, sembrano appartenere a una mano diversa. L’angelo in basso a destra porta appesa alla tromba una bandiera con lo stemma dei Savoia. Sulla parete sud in una nicchia vi è il tabernacolo e vi sono le tracce di una porta e di una finestra aperte successivamente e richiuse nel 1971. La parete di fondo è tinteggiata color bianco avorio come le due vicine porzioni delle pareti laterali. La bussola in legno dell’ingresso è completata superiormente da una cornice intagliata a Kyma di foglie. Un antico mobile in legno è addossato alla parete absidale e davanti vi è la mensa con piedistalli in legno e il piano coperto da un mantile bianco ricamato. Completano l’arredo liturgico il crocefisso in legno con piedistallo, l’ambone moderno, i banchi in legno, il confessionale a destra sulla parete di fondo e una statua lignea della Madonna con il bambino posizionata vicino all’ingresso a sinistra.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è realizzata mediante bargioline quadrate posizionate in corrispondenza del corridoio centrale, mentre ai lati sono rettangolari e posate a correre nel verso longitudinale. Il presbiterio è sopraelevato di un gradino ed è rivestito con cementine nei colori del grigio e beige chiaro, che formano un disegno a rombi che contengono stelle.
Impianto strutturale
L'edificio ha un unico corpo a pianta rettangolare che termina con l’abside piatto; la sezione è regolare a capanna. Le murature sono presumibilmente in laterizi misti a pietre, unite con malta di calce. Non sono presenti catene di rinforzo della struttura.
Coperture
La stretta copertura del frontone è realizzata in lose, mentre il tetto che copre l’aula è in coppi con l’orditura in legno; in corrispondenza del presbiterio le falde sono più alte.
Campanile
Il campanile è a pianta quadrata, con sezione rastremata e consta di cinque livelli separati da cornici, delle quali le prime due sono lineari, mentre le ultime tre sono sagomate e maggiormente sporgenti. Le superfici murarie sono finite a rinzaffo, sommariamente lisciato e tinteggiato color beige all’interno dei campi degli sfondati, mentre il resto è color bianco avorio. Sul lato ovest, in basso, si apre una lunetta seguita da due oculi nei rispettivi livelli e nella parte sommitale vi sono le monofore delle campane, affiancate da lesene angolari. La torre culmina con un piccolo tamburo ottagonale che sorregge la cupolina rivestita in rame, sormontata dalla croce metallica.
Cenni stilistici
Secondo i critici, quello che avvalora il ciclo pittorico Vincenziano della cappella della stella è dovuto alla loro realizzazione antecedente alle opere di altri pittori famosi come Beato Angelico, Bellini, il Ghirlandaio e Tiziano che che anche loro si sono interessati alla figura di San Vincenzo Ferreri; gli affreschi di questa chiesa rilevano un assoluta fedeltà delle sembianza e della fisionomia del santo a confronto con gli altri suoi ritratti. In tutte le rappresentazioni di san Vincenzo Ferreri all'interno della Cappella si Stella non sono presenti delle aureole, il che fa pensare che gli affreschi sono antecedenti alla date di beatificazione (1455) e della canonizzazione a santo (1458).
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2000 ca.)
La mensa ha piedistalli in legno e il piano coperto da un mantile bianco ricamato. Completano l’arredo liturgico il crocefisso in legno con piedistallo, l’ambone moderno, i banchi in legno, il confessionale a destra sulla parete di fondo e una statua lignea della Madonna con il bambino posizionata vicino all’ingresso a sinistra.
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