chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Lucca Lucca chiesa parrocchiale Santi Paolino e Donato Parrocchia dei Santi Michele - Paolino e Alessandro Pianta; Facciata; Impianto strutturale; Pavimenti interni; Coperture; Campanile presbiterio - intervento strutturale (1980/1989) 738 - 738(notizie storiche intero bene); 1000 - 1261(notizie storiche intero bene); 1515 - 1536(nuova costruzione intero bene); 2018 - 2018(restauro interni)
Chiesa dei Santi Paolino e Donato
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Paolino e Donato <Lucca>
Altre denominazioni
Chiesa dei Santi Michele-Paolino e Alessandro
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucchesi (impianto)
maestranze lucchesi (nuova costruzione)
Notizie Storiche
738 (notizie storiche intero bene)
L’edificazione di una chiesa detta S. Giorgio è ricordata per la prima volta in un documento dell’anno 738. (1)
1000 - 1261 (notizie storiche intero bene)
Dopo il 1000 è documentata un’altra chiesa dedicata a S. Antonio e solo dopo il 1261, anno in cui vennero ritrovate le reliquie di S. Paolino, presunto primo Vescovo di Lucca, che la chiesa associò al nome di S. Antonio anche quello di S. Paolino. (1)
1515 - 1536 (nuova costruzione intero bene)
Il progetto di una nuova costruzione da dedicare congiuntamente a S. Paolino e S. Donato fu affidato nel 1515 a Bartolomeo Sinibaldi, più noto con il nome di Baccio da Montelupo, ma la realizzazione fu completata da Bastiano Bertolani da Brancoli nel 1536. (1)
2018 (restauro interni)
Nel 2018 sono stati autorizzati i lavori di restauro dei dipinti murali nel coro. (2)
Descrizione
In età romana, sotto il piano attuale di via S. Paolino, adiacente al tracciato del decumanus, esisteva un importante fabbricato, che secondo alcuni storici era un tempio pagano. L’edificazione di una chiesa detta S. Giorgio in Pisticoro, dal nome della zona, derivato da pistrinum, mulino o forno, è ricordata per la prima volta in un documento dell’anno 738. Essa era orientata, come di consuetudine, secondo l’asse est-ovest ed occupava più o meno la zona attuale del transetto. Dopo il 1000, è documentata un’altra chiesa dedicata a S. Antonio e solo dopo il 1261, anno in cui vennero ritrovate le reliquie di S. Paolino, presunto primo vescovo di Lucca, che la chiesa associò al nome di S. Antonio anche quello di S. Paolino. Nel 1513 i nuovi lavori per la costruzione dell’ultima cerchia di mura comportarono la totale demolizione di questa chiesa, parallelamente a quella vicina ed altrettanto antica di S. Donato. Il progetto di una nuova costruzione da dedicare congiuntamente a S. Paolino e S. Donato fu affidato nel 1515 a Bartolomeo Sinibaldi, più noto con il nome di Baccio da Montelupo, ma la realizzazione fu completata da Bastiano Bertolani da Brancoli nel 1536. L’esterno costituito in blocchi di marmo bianco, è lineare e le diverse superfici sono scandite con paraste poco aggettanti e cornici. La facciata si organizza in ordini sovrapposti, nel primo, al centro, è collocata la porta con cartiglio superiore ai lati della quale si trovano due nicchie, che nel 1710 furono utilizzate per collocarvi le statue di S. Paolino a sinistra, e di S. Donato a destra; nel primo livello in un rapporto architettonico equilibrato vi sono tre aperture con frontone. La verticalità della facciata è sottolineata dalla proiezione in altezza della navata centrale, che si eleva notevolmente raccordandosi alle due navate laterali con una doppia voluta di chiaro linguaggio rinascimentale, ripetuta anche nella parte terminale dove un leggero timpano con volute, sottolinea l’accentuato verticalismo. L’interno della chiesa, a pianta a croce latina, con cappelle lungo i lati, si richiama ad architetture di tradizione brunelleschiana e racchiude numerose e pregiate opere d’arte. Il soffitto è coperto con volte a botte lunettate e all’incrocio con il transetto si trova una volta a vela, che contribuisce a creare uno spazio ben determinato. Nelle navate laterali, di scarsa profondità, sopraelevate e divise in quattro zone da grossi pilastri in stile dorico, si crea l’effetto di quattro cappelle per lato. Degno di nota l’affresco della leggenda di S. Paolino eseguito da Filippo Gherardi nel XVII sec. e le storie nella parte superiore delle pareti e della volta affrescate da Stefano Cassiani. Sono presenti ai lati del transetto, le due cantorie in marmo, eseguite da Nicolao e Vincenzo Civitali.
Pianta
La pianta è a croce latina suddivisa in tre navate.
Facciata
La facciata si impone per la sua verticalità e per l'utilizzo del marmo bianco. E' costituta da tre ordini sovrapposti che sono caratterizzati da cornici e lesene poco aggettanti. Al piano terra si trova, in posizione centrale, la porta con al disopra un cartiglio e, ai lati, due nicchie dove sono collocate le statue di S. Paolino e S. Donato. Nell'ordine superiore si aprono finestre con frontone triangolare. La verticalità della facciata è accentuata dalla navata centrale che si eleva notevolmente rispetto alle due navate laterali e che si raccorda ad esse con due volute e termina con un leggero timpano con volute.
Impianto strutturale
La struttura è costituita da un paramento in blocchi di marmo squadrati. L'interno è coperto con volte a botte, con lunette, e intervallato da catene in ferro.
Pavimenti interni
Il pavimento è costituito da lastre di marmo.
Coperture
La copertura è a capanna, a falde. Il manto è in coppi ed embrici.
Campanile
Il campanile si innalza sopra il transetto di destra. E' costituito da un ordine inferiore in laterizio e da uno superiore in conci di marmo. Quattro aperture, ad arco a tutto sesto, caratterizzano la cella campanaria.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1980/1989)
L’intervento di adeguamento liturgico, con carattere di stabilità, ha visto la completa riorganizzazione dell’area presbiterale, prima di tutto, con la rimozione delle balaustrate e successivamente con la realizzazione di una pedana lignea, formata da tre scalini, posta in maniera attigua ai gradini del presbiterio storico e sulla quale, in posizione centrale è stato collocato l’altare della celebrazione in legno. Sulla destra, su una pedana lignea contigua a quella dell’altare della celebrazione, si trova l’ambone in legno; mentre, dietro l’altare della celebrazione, poggiante su una pedana in legno, un’antica poltrona lignea è utilizzata come sede del celebrante. La riserva eucaristica è rimasta quella nel tabernacolo, in marmo, dell’altare maggiore storico.