chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Villammare Vibonati Teggiano - Policastro chiesa parrocchiale Maria Santissima di Portosalvo Parrocchia di Maria Santissima di Portosalvo Facciata; Torre campanaria; Elementi decorativi; Coperture; Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni altare - intervento strutturale (2016); ambone - intervento strutturale (2016); mensa - intervento strutturale (2016) 1500 - 1599(costruzione carattere generale); 1614 - 1614(costruzione carattere generale); 1629 - 1629(sostituzione carattere generale); 1629 - 1633(restauro carattere generale); 1632 - 1632(acquisto arredo carattere generale); 1765 - 1765(costruzione altare); 1852 - 1852(ricostruzione carattere generale); 1873 - 1873(costruzione altare maggiore); 1897 - 1897(costruzione Portale); 1930 - 1939(restauro carattere generale); 1958 - 1958(restauro carattere generale); 2015 - 2016(restauro carattere generale)
Chiesa di Maria Santissima di Portosalvo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Maria Santissima di Portosalvo <Villammare, Vibonati>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucane (Edificazione prima chiesa)
maestranze lucane (Costruzione prima cappella)
maestranze lucane (primo restauro)
maestranze lucane (Erezione Altare S. Giovanni)
maestranze lucane (Ricostruzione)
maestranze campane (Costruzione altare )
maestranze campane (secondo restauro)
maestranze campane (terzo restauro)
Notizie Storiche
1500 - 1599 (costruzione carattere generale)
Il primo impianto ecclesiastico di Villammare si fa risalire al Cinquecento, quando esisteva una cappella alla località Petrosa, eretta dalla Pietà dei fedeli, col contributo del barone e di altri nobili di Vibonati e passato sotto il patronato della locale Universitas. Agli inizi del Seicento la cappella risultava già diruta.
1614 (costruzione carattere generale)
Nella Santa Visita del 13 ottobre 1614, il vescovo di Policastro, Giovanni Antonio Santonio, ordinò di costruire una chiesa più grande ed accogliente di quella diruta, alla Petrosa, in un posto più visibile ed accessibile, con appello ai signori di Vibonati ed al cappellano don Marchisilio Curcio, procurandone i sacri arredi, il quadro della Beata Vergine di Portosalvo e di far eseguire il nuovo soffitto con tavole a scacchiera.
1629 (sostituzione carattere generale)
Nel 1629 venne sostituita l’icona della “Vergine con l’Albero della Vita”, con un’altra raffigurazione più antica, preesistente sull’altare della cappella.
1629 - 1633 (restauro carattere generale)
In una Santa Visita Pastorale (Sante Visite 1629-1633) di monsignor Urbano Feliceo, vescovo di Policastro, si ordinava al custode della cappella di Portosalvo, Giovanni Antonio Curcio, di chiudere la finestra a sinistra e di imbiancare le pareti interne. La cappella ricadeva sotto la giurisdizione della parrocchia dell’Annunziata di Vibonati.
1632 (acquisto arredo carattere generale)
In tale anno la cappella risulta decentemente tenuta ed ornata e frequentata dalla Confraternita del SS. Sacramento di Vibonati. Le offerte raccolte in quell’anno servivano per procurare una nuova icona della Madonna, un nuovo altare portatile ed altri arredi, tra cui due candelieri di legno dorato, due cuscini, carte-gloria ed un pallio in pelle dorata.
1765 (costruzione altare)
Nel 1765 compare l’altare votivo, nella cappella, di San Giovanni Battista, eretto per la devozione di Carmelo Perazzo ed a cui si legava la festa del 24 giugno, con Santa Messa a carico del clero di Vibonati e la statua del santo in legno scolpito e dipinto.
1852 (ricostruzione carattere generale)
Il 14 settembre 1852, il Ministero della Real Segreteria di Stato dell’Interno, a domanda del clero locale, sulla possibilità di restauro dell’antica cappella, rispondeva che non era il caso e che col denaro impegnato pel restauro, si poteva costruire una chiesa più grande e comoda per la popolazione locale. Nello stesso anno probabilmente vennero avviati i lavori del nuovo edificio, che si presentava, plani metricamente ed in alzato, come oggi lo possiamo vedere.
1873 (costruzione altare maggiore)
Da una fotografia, conservata presso l’archivio della Parrocchia, si può notare la data impressa sul paliotto dell’antico altare, che reca la data di quell’anno e la committenza, per devozione, di Giuseppe Scognamiglio.
1897 (costruzione Portale)
Dal portale esistente si può ricavare la sua erezione nell’anno 1897 per munificenza di Nicola Rosa, arciprete del tempo, così come recita la dedica impressa sull’architrave.
1930 - 1939 (restauro carattere generale)
La chiesa fu restaurata negli anni ’30 del XX secolo, con il rifacimento della copertura, con capriate di legno di castagno e riattamento dell’interno.
1958 (restauro carattere generale)
Nel 1958 l’interno fu decorato, nelle pareti e nel soffitto, dal pittore P. D’Aponte e con l’offerta di devozione di Antonio Annechino. In quel frangente vennero chiusi i tre finestroni dell’abside.
2015 - 2016 (restauro carattere generale)
Con la ristrutturazione del 2015-2016, è stata interamente rifatta la copertura (cordolo perimetrale, solaio di copertura, capriate, manto di copertura), rinforzata la torre campanaria, rifatti gli intonaci agli esterni ed al campanile, rifatto l’impianto elettrico ed acustico interno e restaurate le pareti ed il soffitto interno. Con gli stessi lavori è stato restaurato l’organo della metà del Novecento, ricostruito l’altare maggiore nelle forme di quello antico e risistemata l’area presbiteriale, con la costruzione ex novo di una mensa e di un ambone in marmo di Carrara ed intarsi.
Descrizione
La chiesa presenta l’asse longitudinale parallelo alla linea di costa e si erige a pochi metri dalla battigia, presentando il fianco sinistro prospettante sulla via pubblica e la facciata verso la piazza. La fabbrica è collocata al centro dell’abitato storico di Villammare, un borgo turistico e marinaro del paese di Vibonati ed è costituita da un’unica navata, con abside terminale, dietro cui si erge il campanile e la casa canonica. La navata presenta due ordini sovrapposti e separati da un alto cornicione, con una serie di arcate laterali (cinque per lato) separate da paraste con capitello, nell’ordine inferiore e finestroni intervallati da paraste, in quello superiore. Il soffitto è piano, sia nella navata che nell’abside, terminazione divisa dall’aula per mezzo dell’arco trionfale su setti murari sporgenti. L’abside presenta nell’ordine inferiore tre nicchie, di cui la centrale ospita la Madonna di Portosalvo, mentre nel registro superiore vi sono tre finestroni ciechi con affreschi all’interno; al centro, in basso, si apre una porta che mediante tre scalini a scendere, conduce alla sagrestia, al campanile ed alla casa canonica. Nella navata, sulla parete di controfacciata, si eleva la cantoria in cemento armato e con decorazioni ed ornati in tono con il programma decorativo della chiesa. Sulla cantoria, alla quale si ascende per mezzo di una scala a chiocciola in ferro, si colloca l’organo della seconda metà del Novecento. Al di sotto della cantoria, sulla parete di controfacciata sono applicate due nicchie in legno lavorato con statue moderne all’interno, mentre sulla parete sinistra vi è una concavità con battistero ed affresco.
Facciata
La facciata principale, con il portale marmoreo del 1897 (un trilite dalle semplici linee, con timpano sommitale), è di impostazione classica, con coppia di paraste laterali, su alti basamenti, che terminano con capitelli dorici e sostengono una trabeazione con inserimento di triglifi e metope, al di sopra della quale si erge il timpano triangolare, con modanature e mensole decorate. Una lunetta con affresco di Emanuele Lione, protetto da vetro, sovrasta il portale principale, al cui ingresso si perviene mediante tre scalini. Il prospetto è concluso in alto da un croce di pietra della fine dell’Ottocento.
Torre campanaria
Il campanile è posizionato sulla parte retrostante dell’abside e prospettante sulla via pubblica ed è composto di quattro ordini, di cui il terminale, di altezza doppia degli altri, presenta un orologio per ogni lato. Al primo ordine, verso il retro, si presenta una nicchia con semicolonne e trabeazione, in cui è ospitata la statua della Madonna di Lourdes, mentre gli altri due ordini sono semplici e presentano delle arcature centrali, con vetro di protezione, sui soli due lati strada e retro. L’ultimo ordine è caratterizzato da semicolonne con capitello composito terminale, che reggono una trabeazione alta e modanata, che sostiene una cornice aggettante e con tagli diagonali angolari. In questo ordine, si mostrano delle aperture sui quattro lati a monofora con ringhiera protettiva, aperte per diffondere il suono delle campane ivi ospitate. La terminazione del campanile è piana e vi si accede da una botola.
Elementi decorativi
La navata e l’abside seguono un programma decorativo, restaurato in occasione degli ultimi lavori da Emanuele Lione, caratterizzato da ornati e dipinti su pareti e controsoffitto, realizzati nel 1958 da pittore P. D’Aponte. Nelle arcature laterali sono ospitate statue moderne ed un Calvario con Crocifisso e Addolorata, oltre a due confessionali e due nicchie in legno lavorato. Nelle nicchie dell’abside sono rilevanti le statue della Madonna di Portosalvo, in legno, probabilmente realizzata nella seconda metà dell’Ottocento, di San Biagio, in cartapesta, degli inizi del XX secolo e soprattutto di San Giovanni Battista, in legno, della metà del Settecento, di scuola napoletana. Le paraste ed i capitelli, con decorazioni plastiche e dipinte (finto marmo alle pilastrature), inquadrano le arcature, mentre al di sopra di queste la trabeazione e il registro superiore si caratterizzano per la sequenza modanata di elementi a rilievo ed altri dipinti (anche con oro). Medesima impostazione del partito decorativo si presenta nell’abside, in cui compaiono dei medaglioni affrescati e con iscrizioni, nel registro inferiore ed affreschi in quello superiore. Di particolare effetto è il controsoffitto, con decorazione a finti lacunari e cinque affreschi, raffiguranti i quattro Evangelisti e la Madonna di Portosalvo al centro.
Coperture
Vi sono tre diverse tipologie di copertura nel complesso parrocchiale: la terminazione della chiesa, con capriate in legno lamellare, tavolato, barriera al vapore e manto di coppi e contro coppi anticati, la copertura della casa canonica, con semplice orditura lignea e manto di tegole marsigliesi e la terminazione piana del campanile. La copertura della chiesa e la terminazione del campanile sono stati realizzati con gli ultimi lavori di ristrutturazione e la navata e l’abside della chiesa sono provvisti di linea vita per le opere manutentive.
Impianto strutturale
La struttura antica della chiesa è della seconda metà dell’Ottocento ed è in muratura portante, anche se realizzata con struttura ad archi e tamponamento dei diaframmi di intermezzo. L’apparecchio murario è solido e ben tessuto, condizione risaltata anche durante gli ultimi lavori di ristrutturazione, che hanno messo a nudo il paramento murario di tutta la chiesa, abside compresa. La tecnica utilizzata per le murature è quella dei filari di posa a livelli soprastanti, con cuciture nei risvolti delle aperture ed arcature in mattoni per le finestre. Medesima tecnica costruttiva riguarda il campanile, anche se qui si presentano rastremazioni di muro man mano che si sale verso l’alto. La casa canonica è invece costruita in tecnica mista di muratura portante (blocchi cementizi e laterizi) e solai in latero-cemento.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata e dell’abside è della seconda metà del Novecento, ed è in lastre di marmo di Carrara, con al centro dell’aula di una stella con losanghe di marmo di Carrara. Le pavimentazioni della sagrestia e della casa canonica sono in piastrelle di cemento.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (2016)
L’altare maggiore è stato ricostruito, mediante ricognizione fotografica di quello antico del 1873, con forme e linee simili al preesistente, abbattuto negli anni ’70 del Novecento. La ricostruzione è avvenuta con lastre di marmo di Carrara, intarsiato con commessi marmorei di “Rosso venato veronese”, “Giallo venato” e “Verde Alpi venato”. Presenta la lastra di tabernacolo antica, provvista di porticina in ottone dorato.
ambone - intervento strutturale (2016)
L’ambone è stato realizzato ex novo in marmo di Carrara ed intarsi di “Rosso Verona venato” a simboleggiare una fiamma ardente; è costituito da un basamento con gradino e da un fronte con laterali, su cui si poggia una modanatura con al centro il leggìo.
mensa - intervento strutturale (2016)
La mensa è stata realizzata ex novo in marmo di Carrara ed intarsi di “Rosso Verona venato” a simboleggiare una croce; è costituita da un basamento, da un blocco centrale e da una modanatura superiore che sorregge la lastra terminale. Sul retro del blocco vi è un incavo con grata in ferro e vetro, per la reposizione delle reliquie consacratorie.