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edilizia di culto
restauro
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Castiglione del Genovesi
Salerno - Campagna - Acerno
chiesa
sussidiaria
Maria SS. del Rosario
Parrocchia di San Michele Arcangelo
Pianta; Coperture; Scale; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale
altare - aggiunta arredo (1990 (?))
877 - 877(menzione carattere generale); 1577 - 1577(menzione intero bene); 1582 - 1582(menzione cappella); 1592 - 1592(menzione intero bene); 1603 - 1603(menzione carattere generale); 1614 - 1614(menzione altare gentilizio); 1725 - 1725(costruzione altare maggiore); 1980 - 1980(crollo parziale intero bene); 1984 - 1984(restauro intero bene); 2014 - 2014(restauro copertura e altare maggiore)
Chiesa di Maria Santissima del Rosario
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Maria Santissima del Rosario <Castiglione del Genovesi>
Altre denominazioni Maria SS. del Rosario
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

877  (menzione carattere generale)

Il casale è ricordato in un atto di donazione di terre del’877 «in locum castelione» ed in altri documenti posteriori di donazioni o di permute degli anni 905, 912, 913. Della chiesa però non si hanno notizie prima del 1577

1577  (menzione intero bene)

D. Giovan Giacomo Della Calce è Cappellano della Chiesa parrocchiale di S. Salvatore. In detta Chiesa trovasi eretta la Confraternita del SS. Rosario nella quale insistono le Cappelle gentilizie dello Spirito Santo, patronato di Ruggero della Calce e di S. Maria delle Grazie «fatta e dipinta da Sabato Della Cerra»

1582  (menzione cappella)

La Cappella di S. Maria delle Grazie trovasi dedicata a S. Maria di Costantinopoli ed è di patronato di Sabato e Donato Cerra (A.D.S. – Santa Visita Salerno e Diocesi n. 2)

1592  (menzione intero bene)

La Chiesa parrocchiale del SS. Salvatore è di patronato dell’Università di Castiglione

1603  (menzione carattere generale)

Sono Maestri della Confraternita del SS. Rosario eretta nella Chiesa del Salvatore: Giuseppe De Ventura, Marco Antonio Cavalletta e Giovan Paolo Della Calce

1614  (menzione altare gentilizio)

Nella Chiesa del Salvatore esiste l’altare gentilizio della SS. Annunziata di patronato di Matteo De Vantura erede dei quondam Giuseppe e Margherita De Ventura che l’avevano fondato, dotandolo di adeguata rendita, il 5 novembre 1602. (A.D.S. – Santa Visita Salerno e Diocesi n. 5)

1725  (costruzione altare maggiore)

Viene realizzato l’Altare Maggiore (come da iscrizione presente)

1980  (crollo parziale intero bene)

Il sisma che colpisce gran parte dei territori campani danneggia fortemente la chiesa che rimarrà priva di copertura ed esposta alle intemperie fino al 1984.

1984  (restauro intero bene)

Restauro e consolidamento dell’intero corpo di fabbricata per opera della Soprintendenza per i Beni Ambientali Architettonici e Storici di Salerno e Avellino. I lavori sono diretti dall’arch. Fulvia Zeuli e riguardano la ricostruzione del tetto secondo la tipologia attualmente presente nello stato di fatto descritto, il consolidamento dell’intero edificio con il riempimento del sottostante ossario e la messa in opera del nuovo pavimento

2014  (restauro copertura e altare maggiore)

Nuova impermeabilizzazione del tetto, restauro dell’altare maggiore. I lavori sono diretti dall’arch. Paolo Calderaro e dall’ing. Pierpaolo Morello
Descrizione

A partire dal Medioevo, la vicenda storica del comune Picentino di Castiglione del Genovese, segue la sorte della vicina Salerno, di cui diviene “pertinenza”. In tale epoca, la famigerata Università Salernitana ne detiene l’amministrazione. In questa cornice storica si colloca la Chiesa del Salvatore, successivamente dedicata a Maria SS. del Rosario, sita nella frazione di Anzano (Zana). L’edificio si presenta composto di tre corpi di fabbrica posti lungo lo stesso asse: l’aula assembleare, la sagrestia e il campanile. L’allineamento dei suddetti corpi, atipico per la cultura religiosa locale, soprattutto nella collocazione retrostante del campanile allineato all’asse principale della chiesa, fa supporre la stratificazione storica avvenuta nel corso del tempo. L’impianto rettangolare del corpo principale, di chiara matrice romanica, è scandito lungo i suoi lati longitudinali da sei monofore che permettono l’illuminazione naturale dell’interno. La presenza di un ingresso laterale a nord, segnato da un portale massiccio in pietra naturale, e la presenza di un varco arcato murato a sud, fanno ipotizzare alla costituzione originaria di “porte solstiziali”, frequenti negli edifici religiosi dell’epoca. La facciata principale è composta da cinque gradini rettangolari che rastremandosi portano il fedele dal sagrato all’ingresso della chiesa scandito da un notevole portale di epoca successiva, finemente scolpito nelle cornici e nelle volute laterali. Il timpano originario è interrotto dalla presenza di un’edicola raffigurante la Madonna con il Bambino in piastrelle ceramiche dipinte. Al di sopra, due monofore, simbolo della doppia natura umana e divina di Cristo, sono divise da una bucatura circolare. Il cornicione “a romanella” è composto da due filari di coppi, mentre il tetto di copertura è a doppia falda in coppi ed embrici. Il piccolo ingresso a nord porta sull’imposta laterale una iscrizione mariana datata MDCCXXIV. L’iscrizione “AVE MARIA” con la Corona e il cuore trafitto, fanno ipotizzare in tale data la nuova dedicazione della Chiesa. Probabilmente postumo è il corpo di fabbrica della sagrestia, più alto del precedente con analoga copertura a doppia falda. Adiacente a quest’ultimo, il campanile di pianta quadrangolare, si innesta su un basamento privo di aperture collegato internamente al corpo precedente. Due elementi cubici scanditi da una monofora per lato portano all’ultimo livello del campanile, anch’esso quadrangolare ma con angoli smussati. La copertura tronco piramidale, segue la pianta dell’ultimo strato ed è sormontato da una statua della Madonna recentemente posta.
Pianta
L’interno è composto da un’unica navata rettangolare che vede allineate l’aula ecclesiale (23,00 x 9,50 ml), la sacrestia (5,60 x 6,20 ml) e il campanile con una altezza di circa 20 ml. L’aula ecclesiale è illuminata da sei monofore per lato poste lungo gli assi longitudinali e due monofore poste sul prospetto principale. Lungo il perimetro interno sei arcate a tutto sesto chiuse, dove alloggiavano probabilmente gli altari laterali e il fonte battesimale. In una di queste cappelle è ancora presente l’altare settecentesco incorniciato da due colonne striate con affresco soprastante, raffigurante la Vergine con il Bambino. Di seguito, procedendo verso il presbiterio, un altro affresco fortemente rimaneggiato e riconducibile allo stesso periodo raffigura la SS. Trinità. Dalla navata è possibile accedere al presbiterio sopraelevato di un gradino, caratterizzato dall’imponente scenografia dell’altare maggiore del 1725. Da qui, attraverso due varchi laterali si accede alla retrostante sacrestia a pianta quadrata sormontata da una volta a vela. Infine l’accesso al campanile termina il percorso longitudinale.
Coperture
La navata unica presenta copertura a doppia falda inclinata. Dall’interno all’esterno è possibile leggere le capriate lignee (22x35 cm), i correnti (16x18 cm), i correntini (6x6 cm). Al di sopra di quest’ultimi al posto del tradizionale tavolato ligneo sono presenti mattoni klinker (30x15x1,5) con soprastante massetto di 4 cm di spessore. La caldana bituminosa e il telo anti pioggia assicurano l’impermeabilizzazione della copertura che termina con tegole della tipologia di “coppi e pianelle”. La stessa stratificazione è presente sulla doppia falda che copre la volta a vela presente sulla sacrestia, ad eccezione di un piccolo tratto dove è possibile notare la presenza del tavolato ligneo.
Scale
L’accesso principale all’aula liturgica avviene attraverso cinque gradini simmetrici di pietra locale posti lungo il fronte principale della chiesa.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’intera aula liturgica e della sacrestia è in piastrelle non smaltate in monocottura (tradizionale cotto industriale) messo in opera nell’ultimo restauro effettuato nel 1984.
Impianto strutturale
Strutture portanti verticali: Muratura “a sacco” intonacata. Strutture di orizzontamento: capriate lignee poggianti su cordolo in c.a.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1990 (?))
I poli liturgici sono concentrati nell’area presbiterale. Qui è presente l’altare maggiore (tridentino) del 1725 con mensola lignea e decorazioni in stucco. Al di sopra della mensa il tabernacolo centrale incorniciato da affreschi raffiguranti i misteri del S. Rosario. Una copia della tela originale, della Madonna del Rosario costituisce lo sfondo dell’altare. L’altare di uso comune (consolle) e l’ambone (leggio) sono lignei e removibili introdotti dall’attuale parroco negli ultimi anni per consentire la celebrazione liturgica.
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