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Solofra
Salerno - Campagna - Acerno
chiesa
sussidiaria
Maria SS. ma Assunta alla Castelluccia
Parrocchia di Santi Giuliano e Andrea
Coperture; Facciata; Pianta; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - aggiunta arredo (1972)
XVI - XVI(menzione carattere generale); 1650 - 1653(menzione carattere generale); XVIII - XVIII(menzione carattere generale)
Chiesa di Maria Santissima Assunta alla Castelluccia
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Maria Santissima Assunta alla Castelluccia <Solofra>
Altre denominazioni Maria SS. ma Assunta alla Castelluccia
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

XVI  (menzione carattere generale)

La chiesa Santa Maria dell’Assunta o della Castelluccia sorge sul pianoro di Castelluccia dove esisteva un antico culto alla Vergine.Fu voluta all’inizio del XVI secolo dal feudatario di Serino a cui apparteneva la zona, Ludovico della Tolfa.

1650 - 1653 (menzione carattere generale)

Nel 1650 la grancia della chiesa di S. Maria di Castelluccio possiede 40 moggia di terra seminatoria, donatale dal Principe di Avellino e dal Duca di Gravina (ADS, Monasteri). Nel 1653 un visitatore relaziona che nella grancia di S. Maria di Castelluccia vi è un sol sacerdote.

XVIII  (menzione carattere generale)

Fu poi dotata dagli altri feudatari di Serino tra cui i Principi Caracciolo di Avellino. Nel periodo napoleonico, soppresso il monastero di S. Agostino, la chiesa fu assegnata alla parrocchia di S. Agata.
Descrizione

La chiesa è costituita dall’edificio sacro ed alcuni ambienti una volta abitati da religiosi che ne gestivano i beni. La facciata principale è molto semplice, un basamento rivestito con lastre di porfido si interrompe in corrispondenza del portone d'ingresso incorniciato a sua volta in un portale in pietra. In asse con il portone in una nicchia è rappresentata un'immagine sacra su piastrelle maiolicate con sottostante targa in marmo riportante la data di realizzazione (1987). Il resto della facciata è rifinita ad intonaco e tinteggiatura. La copertura è inclinata, a due falde, con tegole in laterizio. L’interno semplice e scarno presenta resti di affreschi del XVI secolo. La pianta, rettangolare, è ad una sola navata, con soffitto piano. Due nicchie poste ai lati della zona presbiteriale ospitano rispettivamente l'organo a destra ed un altare minore a sinistra caratterizzato da giochi di marmi policromi. La festa ricorda un rito antichissimo che risale a quello di S. Maria del quindici agosto celebrato della pieve solofrana e di origine bizantina essendo stato introdotto dopo il Concilio di Efeso (431) dall’imperatore Maurizio che ne prescrisse la divulgazione in tutto l’impero.
Coperture
La copertura è inclinata, a due falde, con tegole in laterizio.
Facciata
La facciata principale è molto semplice, un basamento rivestito con lastre di porfido si interrompe in corrispondenza del portone d'ingresso incorniciato a sua volta in un portale in pietra. In asse con il portone in una nicchia è rappresentata un'immagine sacra su piastrelle maiolicate con sottostante targa in marmo riportante la data di realizzazione (1987). Il resto della facciata è rifinita ad intonaco e tinteggiatura.
Pianta
La pianta, rettangolare, è ad una sola navata, con soffitto piano. Due nicchie poste ai lati della zona presbiteriale ospitano rispettivamente l'organo a destra ed un altare minore a sinistra caratterizzato da giochi di marmi policromi.
Elementi decorativi
L’interno semplice e scarno presenta resti di affreschi del XVI secolo.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula liturgica è costituita da lastre rettangolari di travertino poste a cardamome.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1972)
La chiesa è stata adeguata alle indicazioni del Concilio Vaticano II in materia di adeguamento liturgico. L'altare, di recente e semplice manifattura, è costituito da un unico blocco poggiato su un basamento con incisa la data di realizzazione (A.D. 1972).
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