chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Salerno Salerno - Campagna - Acerno chiesa parrocchiale S. Domenico Parrocchia di Santa Maria della Porta e San Domenico Pianta; Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni; Facciata presbiterio - intervento strutturale (1995 ca.) 1272 - 1272(menzione intero bene); 1294 - 1294(menzione intero bene); 1363 - 1363(menzione intero bene); 1807 - 1807(menzione intero bene); 1818 - 1818(menzione intero bene); 1939 - 1939(ristrutturazione intero bene )
Chiesa di San Domenico
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Domenico <Salerno>
Altre denominazioni
S. Domenico
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche
1272 (menzione intero bene)
Le prime notizie del convento risalgono al 1272 quando l'arcivescovo Matteo della Porta concesse la chiesa di San Paolo Palearia, presso Porta Rotese, con annessi orti e giardini ai padri domenicani, per la costruzione della loro struttura conventuale. Due anni dopo venne costruita e consacrata l'omonima chiesa annessa al convento.
1294 (menzione intero bene)
Dopo il 1294 il convento entrò a far parte della Provincia Domenicana del Regno di Napoli di recente istituzione.
1363 (menzione intero bene)
Nel 1363 il convento rischiò di essere demolito per rinforzare le mura della città ma la regina Giovanna ordinò di includerlo all'interno della cinta, senza disturbarne la quiete.
1807 (menzione intero bene)
Il 25 novembre 1807 il convento venne soppresso e i locali restarono a disposizione delle truppe di passaggio, mentre la chiesa fu affidata al parroco di San Eufebio. Il 4 dicembre dello stesso anno l’arcivescovo Pinto, con lettera diretta all'intendente, si adopera perché venga sospesa la soppressione per le grandi benemerenze che hanno acquisito i domenicani in città. La richiesta venne accolta poco tempo dopo dal Ministro del Culto, acconsentendo alla riapertura della chiesa e l’alloggio.
1818 (menzione intero bene)
Nel 1818, dopo il concordato fra la Santa Sede e il regno di Napoli, l’arcivescovo tentò di ottenere il ripristino almeno di alcuni dei monasteri soppressi, tra cui San Domenico, ma senza successo.
1939 (ristrutturazione intero bene )
Nel 1939 fu realizzato il pavimento è in lastre di marmo quadrate, a sostituzione dell'originale di mattoni.
Descrizione
La chiesa è ad unica navata, di forma rettangolare, con cappelle laterali. La copertura consiste in tetto a falde, con ossatura lignea e manto di coppi e canali, con una cupola con lanterna, in passato maiolicata. La navata è caratterizzata da volta a botte con lunette e cupola sul transetto. Il pavimento è in lastre di marmo quadrate, realizzato nel 1939 a sostituzione dell'originale di mattoni. Decorazioni esterne con capitelli in stile ionico ai fianchi del portale, stucchi decorativi, cornici e volute.
Pianta
La chiesa è a pianta rettangolare, ad unica navata con cappelle laterali.
Impianto strutturale
La struttura principale è in muratura portante con copertura in tetto a falde, con ossatura lignea. La navata è caratterizzata da volta a botte con lunette e cupola sul transetto.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è costituita da lastre quadrate in marmo.
Facciata
La facciata principale si erge sull'imponente scalinata monumentale. E' costituita centralmente da un portale barocco con infisso in legno.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1995 ca.)
Il presbiterio è costituito dal tabernacolo inserito tramarmi policromi, dall'altare maggiore in marmo e da leggio e sede mobili in legno.