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Caltanissetta
Caltanissetta
chiesa
sussidiaria
Sant'Antonio alla Saccara
Parrocchia di Santa Croce
Pianta; Impianto strutturale; Orizzontamenti
presbiterio - aggiunta arredo (XX ultimo quarto)
XVIII - 1730 ante(costruzione intero bene); 1873 - 1873(ampliamento intero bene); 1908 - 1922(restauro intero bene); 1937 - 1937(collocazione sarcofago arredi)
Chiesa di Sant'Antonio alla Saccara
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio alla Saccara <Caltanissetta>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche

XVIII - 1730 ante (costruzione intero bene)

Non si conosce la data di costruzione della chiesa di S.Antonio della Saccara. Secondo la tradizione, una signora lasciò la sua casa per erigere una chiesa dedicata a Santa Maria di Monte Maggiore. Non conoscendo il nome della benefattrice, la chiesa fu chiamata alla Saccara dal nome della “sacca” ossia i cesti di vimini caricati sugli asini con cui la donna trasportava l’acqua potabile a domicilio. La sua esistenza è documentata nel 1730 (Pulci, p.350).

1873  (ampliamento intero bene)

In seguito alla soppressione della chiesa del monastero di Santa Flavia, si decise di ampliare la chiesa con i fondi raccolti tra i fedeli, per erigerla a parrocchia succursale. I lavori iniziati nel 1873 furono eseguiti dal muratore Giuseppe Palermo. Il nisseno Lunetta realizzò gli stucchi delle cappelle dell’Addolorata e del Crocifisso. La chiesa fu pavimentata con mattoni smaltati e si costruì la canonica. I lavori furono ultimati nel 1877. Nella chiesa si collocò l’organo proveniente dalla chiesa del Carmine, demolita per la costruzione del Municipio (Pulci, p.350-351).

1908 - 1922 (restauro intero bene)

In seguito al terremoto del 1908 che distrusse Messina, vi furono dei danni nella volta e nella canonica. La parrocchia fu trasferita nella chiesa di S.Francesco di Paola e la chiesa fu restaurata (Pulci, p.351). Nel 1922 l’edifico fu riaperto al culto e adibito ad oratorio delle suore bocconiste.in quanto l’istituto Boccone del Povero sorgeva di fronte la chiesa (Scuola Città).

1937  (collocazione sarcofago arredi)

Nel 1937 fu collocato il sarcofago contenente le spoglie di mons. Michele Gurrera, vicario generale della diocesi nissena, che nel 1911 aveva inaugurato la Casa del Boccone del Povero (Iscrizione; Pulci, p.458). Il sarcofago fu realizzato da Enrico Meschino.
Descrizione

La chiesa sorge nel centro storico di Caltanissetta. Il prospetto principale a capanna è diviso in tre livelli con ordine ionico al primo, privo di trabeazione. Le lesene scandiscono tre partiti: in quello centrale si apre il portale rettangolare sovrastato da una cornice retta da modiglioni. Nel terzo livello sono poste tre arcatelle contenenti le campane. Un ballatoio coperto si innesta nel partito laterale nord del secondo livello e collega la chiesa all’antistante edificio, una volta sede del Boccone del Povero. Tale ballatoio, costruito probabilmente nel 1911, consentiva alle suore del detto istituto di accedere alla chiesa. Un portale murato, che consentiva l’accesso secondario, è posto sul prospetto sud. L’impianto spaziale è costituito dall’aula coperta da una volta a botte lunettata e dal presbiterio con volta a schifo, posta all’altezza del fregio dell’aula. Probabilmente l’originaria volta del presbiterio è stata interrotta da un solaio per consentire l’accesso alle suore direttamente dalla cantoria, infatti, una ringhiera consente il camminamento sul cornicione dell’aula. Nel presbiterio prosegue con un soppalco protetto da una balaustra marmorea, realizzato anche nell’antistante parete. La lunetta della parete di fondo dell’aula è decorata da una croce raggiata dorata, circondata da una doppia corona circolare con testine alate tra nuvole. In basso sono posti due angeli che reggono la targa con l’iscrizione Adoremus. Le pareti dell’aula sono scandite da paraste ioniche scanalate trabeate, che inquadrano quattro partiti. Nel secondo partito sono poste arcate cieche con altari e statue entro nicchie. Gli altri partiti, divisi in due livelli dalla cornice posta alla stessa altezza dell’imposta delle arcate cieche, hanno statue poggiate su mensole a voluta, sovrastate da specchiature rettangolari. La parete di fondo del presbiterio, con parte centrale leggermente aggettante, è divisa in due livelli da una cornice. Nella nicchia ad arco a tutto sesto del secondo livello, retta da lesene decorate con vasi con fiori, è posta la statua del santo titolare, affiancata da due dipinti raffiguranti il pane consacrato e il giglio. Le tele sono sormontate da angeli che reggono i festoni di spighe dorate, che si dipartono dal cartiglio centrale sovrastato da una testina alata. E’ presente la cantoria su colonne corinzie.
Pianta
Ad aula
Impianto strutturale
Edificio in muratura continua con volta e copertura a falde
Orizzontamenti
Aula con volta a botte lunettata; presbiterio con volta a schifo
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (XX ultimo quarto)
Altare marmoreo con piede centrale retto da un pilastrino, circondato da quattro balaustini; ambone marmoreo retto da quattro balaustrini
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