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restauro
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Pieve a Elici
Massarosa
Lucca
chiesa
parrocchiale
S. Pantaleone
Parrocchia di San Pantaleone
Facciata; Prospetti; Pianta; Abside; Presbiterio; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (2006)
892 - 892(prima menzione intero bene); 1148 - 1148(cambio titolo intero bene); 1470 - 1470(aggiunta di arredo interno); 1574 - 1574(costruzione portico esterno); 1725 - 1725(trasformazione intero bene); XIX - XIX(rimozione fonte interno); 1904 - 1912(restauri intero bene); 1933 - 1933(restauri campanile); 1962 - 1962(restauri intero bene); 1977 - 1977(restauri abside); 1990 - 1990(sistemazione estarno); 2007 - 2007(manutenzione straordinaria copertura)
Chiesa di San Pantaleone
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pantaleone <Pieve a Elici, Massarosa>
Altre denominazioni S. Pantaleone
Ambito culturale (ruolo)
maestranze area lucchese (costruzione)
Notizie Storiche

892  (prima menzione intero bene)

In un documento del 23 agosto 892 «Chunimundo del fu Chunimundo» riceve a livello, dal vescovo Gherardo, dei beni in luogo «Ilice». Da questi beni viene esclusa la chiesa di S. Ambrogio che è pieve battesimale nello stesso luogo, Ilice, e risulta sottoposta alla cattedrale lucchese.

1148  (cambio titolo intero bene)

Dal 1148 la pieve di Elici risulta intitolata a San Pantaleone.

1470  (aggiunta di arredo interno)

Nel 1470 viene collocata, dietro l’altare maggiore, la pala marmorea attribuita ai Riccomanni.

1574  (costruzione portico esterno)

Nel 1574 risulta terminata la costruzione del portico esterno, oggi rimosso.

1725  (trasformazione intero bene)

Nel 1725, come testimoniato da un epigrafe, furono eseguiti radicali lavori di “ammodernamento” ai gusti del tempo, con la copertura a volte della navata centrale, la tamponatura delle monofore e l’apertura di grandi finestre rettangolari.

XIX  (rimozione fonte interno)

Nel XIX secolo venne rimosso dalla prima campata della navata sinistra l’antico fonte battesimale e collocato all'esterno.

1904 - 1912 (restauri intero bene)

Tra il 1904 e il 1912 furono eseguiti lavori di restauro che riportarono l’edificio alle forme medioevali.

1933  (restauri campanile)

Nel 1933 furono eseguiti lavori di restauro al campanile.

1962  (restauri intero bene)

Nel 1962 furono eseguiti lavori di restauro all'edificio.

1977  (restauri abside)

Nel 1977 furono eseguiti lavori di restauro all'abside dell’edificio.

1990  (sistemazione estarno)

Nel 1990 furono eseguiti lavori di sistemazione delle aree esterne all'edificio di culto.

2007  (manutenzione straordinaria copertura)

Nel 2007 sono stati eseguiti lavori di manutenzione della copertura con il rinnovamento del manto in coppi.
Descrizione

La Pieve a Elici è ricordata per la prima volta in un documento dell’anno 892 con la dedicazione a Sant'Ambrogio. Secondo la tradizione sarebbe una delle pievi fondate tra il V e il VI secolo da San Frediano; la chiesa fu poi dedicata a San Giovanni Battista ed infine, dal 1148, viene citata nei documenti come dedicata a San Pantaleone. L’edificio è frutto diverse fasi edilizie identificabili attraverso le diverse conformazioni delle tessiture murarie di cui una molto antica, dell'XI secolo e un'altra databile tra il XII e il XIII, come dimostra il rivestimento in pietra calcarea della facciata. L'impianto è a pianta basilicale a tre navate divise da archi a tutto sesto impostati su pilastri in pietra: l’ultima è si conclude in un’abside. La torre campanaria, benché risulti strutturalmente indipendente dall’edificio religioso, sembra coeva. Ampliamenti e modifiche furono realizzati su questa pieve, come ricorda una lapide, nel 1725, ma i restauri compiuti nei primi decenni del Novecento hanno restituito all’edificio il suo assetto medioevale liberandolo dalle trasformazioni e superfetazioni stratificatesi nel tempo. All´interno della chiesa, che rispecchia l’essenzialità ed il rigore dell’esterno, si trova un importante numero di opere tardo-quattrocentesche, tra cui una pala marmorea dei Riccomanni: alla stessa scuola possono essere ricondotte anche l´acquasantiera e il ciborio. Sulla parete della navata sinistra si conserva anche un affresco trecentesco raffigurante la Madonna con il Bambino.
Facciata
La facciata a salienti in pietra calcarea bianca è ad opera quadrata pseudoisodoma. Le sime presentano una modanatura molto semplice come l’unica cornice che, dall’imposta delle gronde delle navate laterali, corre orizzontalmente per tutta la facciata. Al centro si trova il portale architravato sormontato da una lunetta al di sopra della quale si apre una bifora dove il colonnino centrale possiede un capitello a stampella.
Prospetti
Il prospetto meridionale, realizzato con la stessa pietra della facciata, presenta tre distinte tessiture murarie che identificano differenti fasi costruttive della fabbrica: una porzione a occidente, analoga alla facciata, dove si apre una porta laterale, una porzione centrale, ad opera saracena, dove si aprono due porte di minori dimensioni ed infine una porzione, sempre ad opera saracena, prossima al cantonale orientale dove di apre una monofora. Il prospetto settentrionale è parzialmente coperto dal fabbricato della sacrestia, ma nella porzione libera si può rilevare, opera saracena con cui sono disposti i blocchetti di pietra calcarea.
Pianta
L’edificio ha una pianta basilicale a tre navate, è suddiviso in quattro campate ed è concluso da un’abside. Le campate vengono definite da archi su pilastri a base rettangolare con angoli smussati.
Abside
L'abside, posto a conclusione della navata centrale, ha il paramento murario in pietra analogo a quello di facciata. All'esterno presenta uno zoccolo basamentale e una modanatura nel sottogronda. Al centro si apre una monofora con davanzale modanato. Il catino absidale è decorato con una pittura parietale e l’abside ospita un’ancona marmorea.
Presbiterio
Il presbiterio sopraelevato di due gradini, in marmo bianco, occupa l’ultima campata della navata centrale.
Impianto strutturale
Le parti strutturali dell’edificio sono costituite da: muratura continua in pietrame, pilastri, archi in conci di pietra, catene, capriate e impalcati lignei.
Coperture
Il manto di copertura è in embrici e coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
L’edificio è pavimentato a cocciopesto.
Elementi decorativi
L’interno dell’edificio è caratterizzato da paramenti murai intonacati e dipinti di bianco con alcuni lacerti di decorazioni parietali nelle navate laterali, mentre nella navata centrale la tessitura dei paramenti è a facciavista.
Campanile
Il campanile, quasi addossato alla parete meridionale, è stato costruito riutilizzando una torre militare e si presenta costituito di muratura in pietra calcarea ad opera saracena con angolari in conci di pietra squadrata di maggiori dimensioni. Presenta due finestre archivoltate sovrapposte, nella porzione sommitale, ed è coronato da merli a coda di rondine posti ai quattro spigoli.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2006)
L’intervento di adeguamento liturgico, con carattere di stabilità, ha previsto la collocazione, all’estremità anteriore del presbiterio, direttamente sulla pavimentazione, dell’altare della celebrazione, costituito da una porzione di tronco d’albero che sorregge una mensa lignea. Sulla sinistra, posto direttamente sulla pavimentazione del presbiterio, un’altra porzione di tronco d’albero è stata adattata ad ambone; mentre sulla predella dell’altare maggiore storico, uno scranno antico in legno, è usato come sede del celebrante. La riserva eucaristica è rimasta quella nel tabernacolo storico, in marmo, posto nella parete di fondo della navata laterale sinistra.
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