chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Chiatri Lucca Lucca chiesa parrocchiale Santi Giusto e Barbara Parrocchia dei Santi Giusto e Barbara Facciata; Pianta; Presbiterio; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Cantoria; Campanile presbiterio - intervento strutturale (1970-1979) XI sec. - XI sec.(prima attestazione intero bene); XIV sec. - XIV sec.(unione intero bene); 1789 - 1789(assegnazione intero bene); 1899 - 1899(ampliamento intero bene); 1960 - 1960(restauri intero bene); 1992 - 1995(rifacimenti copertura); 2008 - 2008(lesioni abside); 2011 - 2011(restauri esterno)
Chiesa dei Santi Giusto e Barbara
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Giusto e Barbara <Lucca, Chiatri>
Altre denominazioni
S. Giusto vescovo e S. Barbara mm. Chiesa di San Giusto e Santa Barbara
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucchesi (costruzione)
maestranze lucchesi (ampliamento)
Notizie Storiche
XI sec. (prima attestazione intero bene)
Le prime notizie della comunità di Chiatri si hanno alla fine dell’XI secolo.
XIV sec. (unione intero bene)
Nel XIV secolo le due cappelle di Santa Barbara e San Giusto furono unite.
1789 (assegnazione intero bene)
Il 18 luglio papa Pio VI con la bolla Humanarum assegna alla Diocesi di Lucca la parrocchia di Chiatri.
1899 (ampliamento intero bene)
Nel 1899 l’edificio fu ampliato con l’aggiunta delle due navate laterali.
1960 (restauri intero bene)
Nel 1960 sono stati eseguiti lavori di restauro all’edificio.
1992 - 1995 (rifacimenti copertura)
Tra il 1992 e il 1995 sono stati eseguiti lavori di rifacimento alla copertura.
2008 (lesioni abside)
Nel 2008 a causa del cedimento del terreno, nell’abside si sono manifestare ampie lesioni.
2011 (restauri esterno)
Nel 2011 sono stati eseguiti lavori di restauro all’esterno dell’edificio.
Descrizione
La borgata sparsa di Chiatri, ricordata già prima dell’anno Mille, sorta intorno ad una rocca, oggi scomparsa, è venuta a trovarsi a cavallo della linea di confine tra le Diocesi di Lucca e quella di Pisa, infatti esisteva una cappella dedicata a San Giusto nel piviere di Arliano e una dedicata a Santa Barbara appartenente alla pieve di Massaciuccoli. Nel XIV secolo le due cappelle furono unite e dal 1789 sono state poste definitivamente sotto la giurisdizione della Diocesi di Lucca. L’antica chiesa romanica, ad aula unica, nel corso dei secoli subì poche alterazioni fino al XIX secolo quando, ormai divenuta troppo piccola per la comunità, se ne decise l’ampliamento con l’aggiunta di due navate laterali.
L’edificio ha una facciata a salienti asimmetrica, per la presenza del volume della casa canonica perpendicolare alla stessa che ne copre la nave destra, è semplicissima e completamente intonacata. Sul lato destro della facciata si innesta anche la torre campanaria, in pietra, sicuramente appartenente alla vecchia chiesa romanica. L’interno a pianta rettangolare, con l’asse maggiore orientato ad est, è suddiviso in tre navate concluse da absidi, di cui quella centrale poligonale presenta cinque campate di diversa ampiezza. L’interno è articolato da un impaginato architettonico a stucco di paraste in stile ionico sopra le quali la trabeazione fa da imposta alla volta a botte con unghie, nelle cui lunette trovano posto le finestre.
Facciata
La facciata dell’edificio come del resto i fianchi laterali risultano completamente intonacati, unica decorazione una cornice orizzontale che unita alle linee inclinate della gronda, delineano una sorta di frontone nella parte alta della stessa. Al centro si apre il portale d’ingresso, con mostre in malta dipinte di grigio, coperto da una tettoia a padiglione sorretta da mensole lignee, aggiunta in epoca moderna.
Pianta
L’edificio ha una forma in pianta rettangolare, con l’asse maggiore orientato da est a ovest e l’ingresso in quest’ultima posizione. E' suddiviso in tre navate spartite in cinque campate di diversa ampiezza, concluse da absidi di cui quella centrale poligonale.
Presbiterio
Il presbiterio è ospitato nell’ultima campata della navata centrale ed è soprelevato di due gradini rispetto al piano dell’aula.
Impianto strutturale
Le parti strutturali dell’edificio sono costituite da muratura continua, archi, arconi trasversali, catene, volte e impalcati lignei.
Coperture
Il manto di copertura è in coppi ed embrici e in tegole marsigliesi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
L’edificio in corrispondenza delle navate è pavimentato in mattonelle di cemento bianche e nere disposte a scacchiera, mentre nel presbiterio in marmi bianchi e grigi disposti a scacchiera e in quadroni di laterizio in corrispondenza nell’abside maggiore.
Elementi decorativi
L’interno dell’edificio è articolato da un apparato decorativo plastico a stucco, con paraste in stile ionico, che inquadrano gli archi che separano le navate e sorreggono la trabeazione, oltre la quale si imposta la volta a botte con unghie. L’impaginato architettonico prosegue dipinto sopra le volte.
Cantoria
La cantoria posta in controfacciata viene sorretta da due esili colonnine e due mensole
Campanile
La torre campanaria, costruita in bozze con inserti in laterizio, fu costruita a fianco della facciata originale e risulta oggi, dopo l’ampliamento del 1899, innestata sulla navata destra della chiesa. La copertura è stata modificata e conclusa con elementi in cemento e da una ringhiera in ferro.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1970-1979)
L’intervento di adeguamento liturgico, con carattere di stabilità, ha visto la riduzione nella parte centrale delle balaustrate in marmo e l’allungamento in avanti del primo gradino della predella dell’altare maggiore storico, su cui è stato posto l’altare della celebrazione in marmo. Sulla sinistra, addossata alla balaustrata e a diretto contatto della pavimentazione del presbiterio si trova l’ambone in legno; mentre sulla destra, a diretto contatto della pavimentazione del presbiterio, una poltrona in legno è usata come sede del celebrante. La riserva eucaristica è rimasta in uso quella del tabernacolo, in marmo, dell’altare maggiore storico.