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Santa Maria del Giudice
Lucca
Lucca
chiesa
sussidiaria
San Giovanni Battista
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Pianta; Facciata; Prospetti; Abside; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti interni; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1965/1970)
IV sec. - IV sec.(notizie storiche intero bene); IX sec. - IX sec.(notizie storiche intero bene); 918 - 918(notizie storiche intero bene); 1160 - 1160(edificazione intero bene); 1360 - 1360(notizie storiche intero bene); 1382 - 1382(notizie storiche intero bene); XVI sec. - XVI sec.(notizie storiche intero bene)
Pieve di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Pieve di San Giovanni Battista <Santa Maria del Giudice, Lucca>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucchesi (impianto)
Notizie Storiche

IV sec.  (notizie storiche intero bene)

Al IV sec. risale la probabile fondazione della chiesa che a quel tempo era intitolata a Santa Cristina.

IX sec.  (notizie storiche intero bene)

Nel IX sec. viene intitolata a San Giovanni Battista.

918  (notizie storiche intero bene)

Nel 918 prima notizia della Pieve e del suo pievano Gherardo.

1160  (edificazione intero bene)

Nel 1160 viene costruita l’attuale Pieve.

1360  (notizie storiche intero bene)

Nel 1360 fu unita alla chiesa di Santa Maria del Giudice.

1382  (notizie storiche intero bene)

Nel 1382 ha perso la sede del pievano.

XVI sec.  (notizie storiche intero bene)

Sul finire del XVI sec. decade definitivamente perdendo il ruolo di Pieve.
Descrizione

Dal punto di vista storico e toponomastico la Pieve sorge a Massa Pisana. Infatti tutta la zona da San Michele in Escheto (Schleto) a San Lorenzo a Vaccoli (Vaccule) faceva parte nel periodo romano di una grande proprietà agraria, una Massa appunto, detta Pisana per la sua vicinanza al confine con Pisa. Con molta probabilità il primo sacello nacque proprio al centro di questa Massa intitolato a Santa Cristina, il cui culto si diffuse a partire dal IV sec. Divenuta “plebs Baptismalis” di tutte le chiese della zona nell’VIII sec. venne intitolata nel IX sec. a San Giovanni Battista e assunse le forme attuali nel 1160. Iniziò il suo declino nel 1360 quando venne unita alla chiesa di Santa Maria del Giudice (Santa Maria Assunta), nel 1382 perse la sede del pievano e alla fine del XVI sec. decadde definitivamente perdendo il fonte battesimale, fatto ricostruire ex novo dal vescovo Guidiccioni nell’altra chiesa. Fu così che assunse l’appellativo di Pieve Vecchia ed anche il luogo perse il suo toponimo romano di Massa. Quella di di S. Maria del Giudice è indubbiamente uno dei più significativi esempi di pieve romanica di tutta la lucchesia e conserva ancora intatte le caratteristiche formali di grande eqiulibrio e purezza derivate dall’esperienza del romanico pisano. L’edificio, a pianta rettangolare, è diviso in tre navate da arcate a tutto sesto con quella centrale conclusa da un’abside semicircolare. L’interno, essenziale e severo, è molto alto e reso abbagliante dall’uso esclusivo di calcare bianco proveniente da cave locali. La struttura di copertura è a capriate lignee e il manto in laterizio. La facciata a salienti, è decorata con arcate cieche rifinite in bicromia, con calcare bianco ed inserti di serpentino verde scuro, ed è conclusa da un frontone triangolare al centro del quale si trova un oculo. Il portale d’accesso è di finissima qualità, in particolare per quanto riguarda l’architravatura, scolpita a motivi vegetali, ed è sormontato da una lunetta. La facciata risulta leggermente asimmetrica e questo è dovuto alla presenza della torre campanaria, precedente all’impianto della chiesa in quanto già utilizzata come torre di avvistamento, alla quale l’edificio religioso è stato in seguito addossato. I prospetti laterali e la zona absidale sono anch’essi realizzati in conci squadrati di calcare bianco interamente a vista.
Pianta
La pieve ha una pianta rettangolare suddivisa in tre navate di cui quella centrale presenta un’abside semicircolare. Le navate, in conci di calcare bianco locale, sono spartite da ampi archi a tutto sesto poggianti su colonne con capitelli. I primi due a destra sono di recupero, probabilmente provenienti proprio dall’antica Massa romana. Tre erano i portali di accesso, quello principale in facciata e due a metà delle navate laterali, di cui quello sul lato destro della chiesa risulta oggi murato. La zona presbiteriale si trova nell’ultima campata della navata centrale delimitata dagli unici due pilastri presenti nella chiesa.
Facciata
La facciata a salienti costruita in blocchi di calcare bianco, con inserti di serpentino verde scuro, risulta leggermente asimmetrica per la presenza della torre campanaria. Nella parte inferiore presenta cinque arcate cieche, con archivolti bicromi a conci alternati, tipiche del romanico pisano, impostate su una zoccolatura modanata. Nell’arcata centrale si apre il portone principale che presenta due stipiti monolitici in calcare bianco, con due capitelli che sorreggono un’architrave scolpito a motivi vegetali. Sopra il portale si apre una lunetta (anche all’interno risulta lunettato) con doppio archivolto anch’esso bicromo. La parte superiore presenta tre arcate cieche, con archivolti bicromi, e si conclude con un frontone triangolare dove è presente un’apertura ad oculo con cornice ad intarsi bicromi.
Prospetti
La Pieve presenta fianchi in muratura in blocchi di calcare bianco, entrambi coronati da una sima sorretta da mensoline aggettanti e da archetti pensili nella parte tergale. Vi si aprono alcune monofore probabilmente della costruzione originaria e due portali architravati e lunettati sia all’esterno che all’interno. Quello di destra risulta oggi murato con blocchi dello stesso materiale. La facciata tergale, meglio conservata di quella frontale, ha mantenuto il coronamento a colonnini.
Abside
La chiesa mostra un'abside che, anche se rimaneggiata, mantiene le caratteristiche dello stile romanico. Internamente si presenta semplicissima, tutta in blocchi di calcare con tre aperture a monofora. All’esterno ben si nota un ripristino nella parte centrale evidente anche internamente. Dell’aspetto originario mantiene una serie di paraste con qualche capitello e parte dell’archeggiatura cieca e della sima che la cingeva completamente.
Impianto strutturale
La chiesa è costruita interamente in conci di calcare bianco, proveniente dalle vicine cave di Santa Maria del Giudice, lasciati a vista sia all’esterno che all’interno. Un impalcato su capriate lignee sorregge il manto di copertura.
Coperture
Il tetto è ricoperto da un manto di coppi ed embrici.
Pavimenti interni
Il pavimento della chiesa, tutto allo stesso livello, è interamente in cotto. Piastrelle quadrangolari disposte ortogonalmente all’asse della chiesa si trovano nella zona presbiteriale, mentre formelle rettangolari disposte a spina di pesce con due versi di posa differenti, nel resto dell’aula. Alcuni elementi in calcare potrebbero risalire alla prima fondazione.
Campanile
La massiccia e imponente torre campanaria, precedente all’impianto della chiesa in quanto già utilizzata come torre di avvistamento, si erge sul lato sinistro della chiesa a filo con la facciata che la rende leggermente asimmetrica. A pianta quadrangolare, è costruita con una muratura in blocchi di calcare locale. Per larga parte nella metà superiore, il calcare lascia il posto ad una muratura mista, infatti è ben visibile un consistente ripristino forse dovuto al crollo parziale della torre stessa. La parte destra rimasta originale mostra quattro archetti pensili su mensoline che incorniciano delle aperture bifore separate da un colonnino. La copertura è a capanna con manto in laterizi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965/1970)
L’intervento di adeguamento liturgico, con carattere di stabilità, ha visto la rimozione delle balaustrate e l’adattamento dell’altare maggiore storico, in calcare bianco e posto su una predella marmorea a due gradini, ad altare della celebrazione. Sulla sinistra, poggiante su una pedana lignea, un leggio in legno funge da ambone; mentre dietro l’altare, accostato alla parete absidale e posto su una pedana in legno, uno scranno ligneo principale da coro è utilizzato come sede del celebrante. La riserva eucaristica è collocata nel tabernacolo, in legno, dell’altare laterale sinistro.
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