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Mineo
Caltagirone
basilica
parrocchiale
San Pietro
Parrocchia di San Pietro
aula; prospetto; coperture
altare - aggiunta arredo (1972); ambone - aggiunta arredo (1972)
1308 - 1310(Collezione delle decime citazione chiesa); 1542 - XVI(danneggiamenti terremoto 1542); 1608 - XVII(Santa Agrippina reliquia); 1670 - XVII(vescovo siracusano D. Giovanni Antonio Capobianco collegio di Canonici); 1693 - XVII(distruzione integrale terremoto 1693); 1693 - 1770(intero bene ricostruzione); 1757 - 1760(Lexicon topographicum Siculum descrizione chiesa); 1928 - XX(prospetto principale completamento); 1963 - XX(chiesa consacrazione); 1964 - XX(reliquiario donazione); 1980 - 1990(conservativo restauro); 2017 - XXI(pannello in maiolica collocazione)
Chiesa di San Pietro
Tipologia e qualificazione basilica parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pietro <Mineo>
Altre denominazioni Insigne Collegiata
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1308 - 1310 (Collezione delle decime citazione chiesa)

La “Collezione delle decime” della Diocesi di Siracusa per gli anni 1308-1310, include la prima citazione ufficiale della chiesa di San Pietro in Mineo, insieme alle altre chiese di Sant’Agrippina e di Santa Maria.

1542 - XVI (danneggiamenti terremoto 1542)

Il terremoto del 1542 causò gravi danni alla città di Mineo e alla chiesa di San Pietro.

1608 - XVII (Santa Agrippina reliquia)

Il 9 aprile del 1608, alla chiesa di San Pietro in Mineo, venne concessa, la reliquia dell’ulna del braccio sinistro di Santa Agrippina con breve apostolico di Paolo V, autenticata con bolla del 3 settembre del 1608.

1670 - XVII (vescovo siracusano D. Giovanni Antonio Capobianco collegio di Canonici)

Nel 1670 la chiesa venne onorata di un collegio canonicale dal vescovo siracusano D. Giovanni Antonio Capobianco, ratificato dal pontefice Clemente X.

1693 - XVII (distruzione integrale terremoto 1693)

Il terremoto dell’11 gennaio del 1693 demolì in buona parte la chiesa.

1693 - 1770 (intero bene ricostruzione)

A partire dal mese di marzo a Mineo si diede inizio alla rimozione delle macerie degli edifici distrutti dal terremoto e alla ricostruzione della chiesa di San Pietro che venne completata nel 1770.

1757 - 1760 (Lexicon topographicum Siculum descrizione chiesa)

L’abate catanese Vito Amico nella sua opera “Lexicon topographicum Siculum” edita a  Palermo tra 1757-1760, in merito alla chiesa di San Pietro riprendeva quanto aveva scritto l’abate netino Rocco Pirro affermando che la chiesa venne restaurata con maggiore magnificenza dopo il terremoto e fregiata di un collegio di canonici. Vito Amico affermava che: «la chiesa sorge nel mezzo della città e vi introducono ai divini uffici 12 canonici.»

1928 - XX (prospetto principale completamento)

Ricostruzione e completamento del terzo ordine del prospetto principale.

1963 - XX (chiesa consacrazione)

Il 3 aprile del 1963 la chiesa venne solennemente consacrata dal vescovo della Diocesi di Caltagirone mons. Francesco Fasola.

1964 - XX (reliquiario donazione)

Il 2 agosto del 1964 la comunità di emigrati di Mineo a Boston donava al parroco della chiesa Antonio Novità un reliquiario in argento, per la custodia della reliquia di Santa Agrippina, in possesso della chiesa.

1980 - 1990 (conservativo restauro)

La chiesa è stata oggetto di un lungo restauro conservativo che le ha restituito l’antico splendore, curato della Soprintendenza ai Monumenti di Catania.

2017 - XXI (pannello in maiolica collocazione)

Il giorno 25 giugno è stato collocato il pannello in maiolica che celebra l’anniversario n. 1950 del martirio dei Santi Pietro e Paolo realizzato dall’artista di Mineo Pino Infantino.
Descrizione

La chiesa di S. Pietro si colloca nella parte centrale della città di Mineo. L'edificio presenta un impianto planimetrico a croce latina il cui braccio verticale si suddivide in tre navate, e si collega ad un ampio transetto; all’incrocio tra i due elementi si colloca una tamburo ottagonale finestrato, sovrastato da una calotta a sesto ribassato. Il presbiterio è dotato di un coro allungato con terminazione absidale semicircolare a cui si affiancano due cappelle. La navata centrale è ricoperta da una volta a botte, con unghie di raccordo ai finestroni che si collocano sul registro superiore dei lati perimetrali maggiori. La chiesa si affaccia ad occidente con un prospetto interamente realizzato in pietra intagliata ad impianto concavo nella partitura centrale e nelle partiture laterali simmetriche. La facciata presenta una impostazione a torre costituita da tre registri sovrapposti coronati da un fastigio; presenta una impostazione a torre costituita da tre registri sovrapposti coronati da un fastigio contenente l’orologio.
aula
La chiesa presenta un impianto planimetrico a croce latina il cui braccio verticale si suddivide in tre navate, e si collega ad un ampio transetto; all’incrocio tra i due elementi si colloca un tamburo ottagonale finestrato, sovrastato da una calotta a sesto ribassato. Il presbiterio è dotato di un coro allungato con terminazione absidale semicircolare a cui si affiancano due cappelle, disposte una per lato. La simmetria dell’impianto planimetrico a croce latina è interrotta dalla sagoma curvilinea della cappella del SS. Sacramento che sporge dalla parte terminale del braccio sinistro del transetto. La navata centrale è ricoperta da una volta a botte, con unghie di raccordo ai finestroni che si collocano sul registro superiore dei lati perimetrali maggiori. Le navate laterali sono impostate simmetricamente rispetto all’asse centrale della navata maggiore e presentano sulla parete di fondo altari sopra i quali si custodiscono tele; la copertura è costituita da calotte a sesto ribassato. La navata centrale si eleva sopra pilastri ed è suddivisa in quattro partiture, che formano sulle navate laterali quattro differenti sezioni. I pilastri, dalle proporzioni legate allo stile corinzio, sono affiancati da colonne binate di carattere ionico, disposte all’interno delle arcate a tutto sesto che li raccordano. L'intera navata presenta un ricco apparato decorativo in stucco. In fondo alla navata destra, in prossimità del presbiterio, si trova la cappella del Cristo alla Colonna con il pregevole portale in marmo che incornicia il dipinto ad olio, raffigurante la scena della flagellazione di Gesu’ alla colonna. Nella cappella si conserva la pregevole statua del Cristo con le braccia legate dietro la schiena ad una colonna d’ argento. Nella terza arcata di sinistra della navata centrale si affaccia l’organo a canne del 1772, realizzato in legno intagliato e dorato in oro zecchino, sorretto da una arcata inferiore in muratura. L’organo reca al centro della propria balaustra un dipinto ispirato alla tempesta che il Signore placò sul lago Tiberiade; il prospetto delle canne di facciata a tre campi è piuttosto articolato e ricco di decorazioni con una cuspide coronata da un fastigio che rappresenta uno stemma pontificio. Nella quarta arcata del lato sinistro della navata posta in prossimità del presbiterio è collocato un pulpito in legno intagliato con lacunari dipinti ad olio, raffiguranti i quattro evangelisti. Il presbiterio si sopraeleva di quattro gradini rispetto alla navata e risulta definito da una balaustra in marmo. Vi si colloca un coro settecentesco in legno di noce i cui stalli corali sono simmetricamente disposti di fronte all’antico altare maggiore, costituito da due registri sovrapposti di marmi e onici, sopra il quale è collocato un crocifisso ligneo. Nella chiesa è custodita la statua lignea di S. Lucia e del Sacro Cuore. Nella sagrestia e nei locali attigui si custodisce l’archivio parrocchiale i cui registri di battesimo e di matrimonio iniziano a datare dal 1488.
prospetto
La chiesa si affaccia ad occidente con un prospetto interamente realizzato in pietra intagliata ad impianto concavo nella partitura centrale e nelle partiture laterali simmetriche. La facciata presenta una impostazione a torre costituita da tre registri sovrapposti coronati da un fastigio contenente l’orologio. Il primo livello è segnato dalla presenza dell’ordine dorico che si rivela tramite elementi dal rilevante aggetto come le semicolonne sostenenti l’imponente trabeazione. Il secondo livello si raccorda al sottostante tramite piccole volute alle cui estremità sono poste le statue dei santi Pietro e Paolo accanto a pissidi acroteriali, e risulta segnato dalla presenza dell’ordine ionico con colonne libere. Il terzo livello include tre celle campanarie ad arco sovrastate da un fastigio e da puntoni acroteriali alle estremità.
coperture
L'impianto delle coperture è stato realizzato con un sistema a capriate lignee che sorreggono i soprastanti arcarecci, il tavolato ed il manto di copertura in coppi alla siciliana.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1972)
L'altare in pannelli di legno ha forma rettangolare, esso è decorato da un paliotto centrale con decorazioni fòoreali a basso rilievo, esso è posto in posizione assiale.
ambone - aggiunta arredo (1972)
L'ambone, è costituito da un leggio inclianto sorretto da una colonnina centrale con decorazioni floreali, esso è posto sul lato destro guardando dall'aula.
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