chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Monfalcone Gorizia chiesa parrocchiale Santi Nicolò e Paolo Parrocchia dei Santi Nicolò e Paolo Impianto planimetrico; Strutture verticali; Coperture; Campanile; Apparato decorativo; Apparato liturgico presbiterio - intervento strutturale (1972) 1954 - 1967(progetto intero bene); 1970 - 1972(costruzione intero bene); 1972 - 1972(benedizione intero bene); 1998 - 1998(completamento interno della chiesa)
Chiesa dei Santi Nicolò e Paolo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Nicolò e Paolo <Monfalcone>
Altre denominazioni
Chiesa di San Nicolò e Paolo
Autore (ruolo)
Della Mea, Giacomo (progetto edificio)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze goriziane (costruzione edificio)
Notizie Storiche
1954 - 1967 (progetto intero bene)
Progetto della nuova chiesa di San Nicolò a Monfalcone, nella località di Aris. Il progetto, firmato dall’architetto Giacomo Della Mea, fu approvato dalla Commissione Diocesana d’Arte Sacra il 24 giugno 1954. Nel 1965 il progetto iniziale che prevedeva una pianta longitudinale, fu modificato a favore di un impianto centrale.
1970 - 1972 (costruzione intero bene)
Costruzione della nuova chiesa, a sinistra dell’antica chiesetta di San Nicolò. La posa della prima pietra avvenne il 20 settembre 1970 - si veda la pietra su cui è impressa l’iscrizione commemorativa a destra dell’ingresso.
1972 (benedizione intero bene)
La chiesa fu benedetta il 24 settembre 1972 dall’arcivescovo di Gorizia Pietro Cocolin.
1998 (completamento interno della chiesa)
Lo spazio presbiterale fu completato con i nuovi elementi liturgici - altare, tabernacolo, ambone e sede - realizzati su progetto degli architetti Attilio Pilon e Claudio Munari in memoria di Anna e Bruno Malaroda - si veda targa commemorativa a lato della sede.
Descrizione
La chiesa si presenta nelle forme originali della sua costruzione, avvenuta nel corso degli anni Settanta, su progetto dell’architetto Della Mea. È concepita come un unico corpo edilizio con le sale destinate alle attività parrocchiali ubicate nel piano seminterrato e sul fianco destro della chiesa. Realizzata con tecniche costruttive contemporanee, con l’impiego del calcestruzzo armato, è caratterizzata da una soluzione formale a pianta centrale. Nell’insieme, sia all’esterno che all’interno, la chiesa si connota per un aspetto semplice e povero, privo di aspetti architettonici interessanti e degni di nota; anche la soluzione strutturale della copertura e lo studio sui materiali dimostrano un intento di ricerca progettuale il cui risultato nella realizzazione, tuttavia, rimane un tentativo incompleto e non risponde alle potenzialità insite nel progetto. Nel corso del tempo l’edificio non è stato oggetto di alcun intervento sostanziale, se non di manutenzione ordinaria e di rinnovamento degli impianti.
Impianto planimetrico
La chiesa parrocchiale dei Santi Nicolò e Paolo sorge su un grande lotto, delimitato da un muretto con recinzione in ferro e chiuso da due cancelli, e fa parte di un complesso di proprietà parrocchiale che comprende la vecchia chiesa di San Nicolò, la canonica, sale per le opere parrocchiali ed un ampio spazio aperto. La chiesa si affaccia su un sagrato in porfido con il disegno di una grande croce di Malta in lastre di pietra grigia, da cui è soprelevata da quattro gradini nel punto più alto del sagrato, a destra, cinque a sinistra e sei gradini con l’alzata più bassa in corrispondenza dell’ingresso principale. L’edificio è connotato da un impianto centrale, a base ottagonale, con il lato di 10,72 ml: il fronte nordoccidentale è occupato dal presbiterio a pianta poligonale che si spinge verso il centro della navata; lungo il perimetro interno si aprono tre nicchie rettangolari larghe e poco profonde, di cui una nel muro di fondo del presbiterio, le altre due in posizione simmetrica a lato degli ingressi laterali; nel fianco destro della chiesa inoltre vi sono due confessionali incassati nel muro. Esternamente, i tre lati che formano il fronte principale sono preceduti da un portico sorretto da nove colonne, sotto a cui vi è una struttura chiusa in aggetto rispetto al corpo della chiesa dove si collocano gli ingressi: in posizione centrale l’ingresso principale, filtrato da una bussola in aggetto sia all’esterno che all’interno, lateralmente invece vi sono gli ingressi secondari con la bussola compresa nello spessore della struttura. Sul lato destro della chiesa vi è la sacrestia a pianta rettangolare, con accesso sia dalla navata ai piedi del presbiterio, che dall’esterno; annesse alla sacrestia si collegano le sale parrocchiali con impianto ad L, che creano una sorta di chiostro porticato. Le dimensioni massime della chiesa sono: diametro cerchio inscritto: 23,83 ml; altezza - imposta della copertura 11,98 ml; altezza - colmo della copertura 15,68 ml; altezza navata - cupolino 16,35 ml.
Strutture verticali
Tutte le strutture dell’edificio sono in cemento armato, esternamente intonacate e tinteggiate di color beige. Sui tre lati che costituiscono il fronte principale della chiesa l’edificio è preceduto da un portico in cemento armato sopraelevato dal sagrato antistante da una breve scalinata: il portico è sostenuto da nove esili colonne e coperto da una falda con manto in coppi; al di sotto, dal muro della chiesa fuoriesce un corpo chiuso - meno profondo del portico -, che si sviluppa sui tre lati, differenziato con un rivestimento in lastre rettangolari di pietra, poste in opera verticalmente: in posizione centrale si colloca l’ingresso principale inquadrato da una struttura in calcestruzzo armato a vista in lieve aggetto, affiancato su entrambi i lati da una finestra di forma rettangolare alta e stretta; a destra dell’ingresso è inserita la prima pietra, che mostra impressa l’iscrizione commemorativa; ai lati del portale principale si aprono due ingressi secondari, anch’essi inquadrati da una struttura in calcestruzzo armato. In alto, una finestra a nastro corre senza soluzione di continuità lungo l’intero perimetro dell’edificio, ritmata dalle travi - in aggetto rispetto al corpo della chiesa - che formano la nervatura della copertura, quasi a sospendere la copertura stessa dal corpo edilizio sottostante. Da sopra la copertura si intravede una struttura metallica che fuoriesce inglobando il lanternino che si eleva dal centro della stessa.
Coperture
La copertura della chiesa è costituita da otto falde concentriche, con manto esterno in coppi, al cui centro si apre un occhio ottagonale. La copertura in calcestruzzo armato a vista è impostata su una serie di nervature fuori spessore dello stesso materiale - in corrispondenza degli spigoli e del centro della falda - che dal muro perimetrale convergono verso il centro; a tre quarti della lunghezza le travi si biforcano: le sezioni inferiori si congiungono in un centro circolare ribassato, anch’esso in calcestruzzo, le nervature superiori invece proseguono a sostegno delle falde lasciando il posto ad un lanternino con struttura metallica e copertura in vetro che si innalza sopra il foro centrale.
Campanile
La chiesa non è dotata di campanile e si utilizza ancora il campanile della vicina chiesa vecchia di San Nicolò.
Apparato decorativo
L’interno della chiesa si presenta come un unico ambiente, dominato dall’imponente copertura in calcestruzzo con costoloni e nervature e dalla luce che proviene dall’alto, filtrando dalla finestra a nastro continua che corre lungo l’intero perimetro e dal cupolino centrale. Il muro perimetrale, nella parte inferiore, fino a circa tre metri d’altezza, presenta un rivestimento in mattoni pieni a corsi orizzontali, la parte superiore è costituita da ampie superfici rettangolari intonacate e tinteggiate di bianco (un tempo in mattoni forati in vista), definite lateralmente, in corrispondenza degli spigoli, da fasce verticali in mattoni e seriormente da un cordolo in calcestruzzo armato a vista, su cui è impostata la nervatura della copertura. La pavimentazione è in marmo chiaro sui toni del beige, differenziata in due tipologie in base agli spazi distributivi: la corsia centrale che dall’ingresso porta fino alla sede e due fasce perimetrali ai lati sono in lastre rettangolari, grandi quadrati nelle aree occupate dai banchi per i fedeli e nelle porzioni laterali del presbiterio. La chiesa nell’insieme ha un aspetto piuttosto spoglio; un profilo in calcestruzzo armato in aggetto rispetto al paramento murario valorizza gli ingressi, caratterizzati da portali in parte lignei ed in parte vetrati, che formano il disegno di una croce piena su vuoto - sia nel portale interno che in quello esterno alla chiesa; le nicchie della navata intonacate e tinteggiate di bianco, sono vuote mentre quella sul fondo del presbiterio è sormontata da un setto staccato dal muro di fondo che crea un gioco d’ombra: il setto nella parte inferiore è arricchito da un pannello orizzontale in piastrelle quadrate di ceramica dove sono rappresentati degli angeli che suonano le trombe di colore beige, tono su tono, a valorizzare la sede sottostante. Anche l’apparato decorativo è ridotto all’essenziale; nello spazio presbiterale, nel paramento in mattoni sono inseriti dei pannelli verticali in marmo grigio d’Aurisina, conclusi da un timpano appena accennato, che fanno da sfondo rispettivamente al tabernacolo sul lato sinistro del presbiterio, ad una statua della Madonna con il Bambino impostata su un pilastrino lapideo sul lato destro del presbiterio, simmetrica al tabernacolo, e ad una statua di Sant’Antonio di Padova sempre sullo stesso lato, ai piedi del presbiterio; lungo il perimetro della chiesa, a coppie in corrispondenza degli spigoli, sono collocati i le bianche formelle della via Crucis.
Apparato liturgico
Tutti gli elementi liturgici sono concentrati nello spazio presbiterale, sopraelevato dalla navata da tre gradini; quelli presenti oggi sono stati realizzati nel 1998 su progetto degli architetti Pillon e Munari. Al centro si colloca l’altare rivolto al popolo, costituito da una mensa in pietra sostenuta ai lati da quattro colonnine marmoree sui toni del rosso e da un piedistallo centrale, sempre in marmo rosso, con il disegno di una croce e dell’alfa e omega¿sul fronte; alla sua destra, vi è il leggio ligneo, impostato su una colonnina in pietra. Sul fondo del presbiterio, in posizione centrale si trova la sede lignea, rialzata da un basamento marmoreo di tre gradini: al centro vi è un trono dall’alto schienale su cui è raffigurata la croce di Aquileia inserita in una prospettiva architettonica, affiancato da una seduta ed uno sgabello per parte. Addossato al lato a sinistra della sede, si trova il tabernacolo ligneo, appoggiato su un piano marmoreo sostenuto da un pilastrino in pietra: la porticina del tabernacolo è decorata con un bassorilievo dorato che rappresenta la scena del pellicano che nutre con il proprio sangue i suoi piccoli; il pannello marmoreo inserito nel muro a valorizzare la posizione del tabernacolo è arricchita dal bassorilievo dorato della colomba che infonde lo Spirito Santo. Sempre sul lato sinistro, ai piedi del presbiterio è stato predisposto lo spazio riservato ai cantori dove è collocato un armonium. Si rileva che non è presente il fonte battesimale, nonostante la funzione di chiesa parrocchiale.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1972)
L'edificio è costruito secondo le prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.