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Strassoldo
Cervignano del Friuli
Gorizia
chiesa
sussidiaria
S. Maria Maddalena in Vineis
Parrocchia di San Nicolò vescovo
Impianto planimetrico; Strutture verticali; Coperture; Campanile; Apparato decorativo; Apparato liturgico
nessuno
X (?) - X (?)(costruzione intero bene); 1344 - 1344(fonte scritta intero bene); metà XIV - inizio XV (decorazione interno della chiesa); XVI - XVI(rifacimento facciata); 1679 - 1679(rifacimento intero bene ); XVIII - XVIII(rifacimento abside); 1929 - 1929(scoperta interno della chiesa); metà XX - metà XX(rifacimento abside); 1954 - 1954(restauro interno della chiesa); 1987 - 1987(restauro interno della chiesa)
Chiesa di Santa Maria Maddalena in Vineis
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria Maddalena in Vineis <Strassoldo, Cervignano>
Altre denominazioni Glesie di Sante Marie Madalene in Vineis
S. Maria Maddalena in Vineis
Ambito culturale (ruolo)
maestranze friulane (costruzione edificio)
Notizie Storiche

X (?)  (costruzione intero bene)

Costruzione di una piccola chiesa, in seguito alle invasioni degli Ungari.

1344  (fonte scritta intero bene)

Prima fonte scritta che accerta l'esistenza della chiesetta, in cui Bernardo, figlio di Gabriele di Strassoldo, assegnava al sacerdote residente nella chiesa delle Vigne un suo campo, adiacente alle vigne. Il documento è conservato nell'Archivio della Biblioteca Arcivescovile di Udine e riportato negli Annales Strassoldi - custoditi nella Biblioteca di Stato di Gorizia.

metà XIV - inizio XV  (decorazione interno della chiesa)

Realizzazione degli affreschi che ricoprono le pareti interne. Sono opera di diverse mani; tra gli autori si ipotizzano Vitale da Bologna, Masolino da Panicale, Tommaso da Modena.

XVI  (rifacimento facciata)

Realizzazione del portale in pietra.

1679  (rifacimento intero bene )

Realizzazione del campanile a vela. La data è stata ipotizzata sulla base di quanto riporta un'iscrizione di una della due campane.

XVIII  (rifacimento abside)

Lavori di manutenzione e rifacimento della chiesa, tra cui la trasformazione della pianta dell'abside in poligonale.

1929  (scoperta interno della chiesa)

Scoperta di un lacerto d'affresco sotto lo strato di calce che rivestiva le pareti interne, ad opera di Luigi De Luisa.

metà XX  (rifacimento abside)

Restauro generale dell'edificio che comprese il ripristino della forma originaria semicircolare dell'abside, l'innalzamento dei muri laterali ed il rifacimento della copertura, diminuendo l'inclinazione della falda, il rifacimento del pavimento a cotto.

1954  (restauro interno della chiesa)

Restauro del ciclo di affreschi che ricopriva le pareti interne, ad opera del restauratore Marchetti e di sua figlia.

1987  (restauro interno della chiesa)

Restauro degli affreschi.
Descrizione

La chiesa di Santa Maria fu eretta probabilmente nel decimo secolo - anche se la prima fonte scritta risale al Trecento - e fu dedicata al culto della Madonna. Fin dalle origini, fungeva da chiesa per le case del borgo Vineis o Viola che si era sviluppato fuori dalle mura del Castello - mantenne il titolo di parrocchiale fino al 1750 - anche se fu sempre legata ai signori di Strassoldo. Come tipologia, è assimilabile a tante chiese di campagna sorte in Friuli in quel periodo: la chiesa, con attorno il cimitero - vi rimase in funzione fino al 1856 - circondata da una centa di case. Tra la seconda metà del Trecento e l'inizio del Quattrocento fu arricchita all'interno con gli affreschi parietali. Nel corso del Seicento, dalle relazioni delle visite pastorali, si apprende che la chiesa era dotata di tre altari, di cui quello maggiore dedicato alla Madonna, quello a sinistra a Santa Maria Maddalena e San Cristoforo, quello di destra alla Madonna Assunta. La chiesa nel tempo fu oggetto di interventi di manutenzioni e di piccoli rifacimenti - come l'apertura della porta sul lato meridionale, o di altre finestre successivamente tamponate - che non hanno modificato l'impianto originale: l'intervento più importante si colloca nel Settecento e vede la trasformazione dell'abside semicircolare in poligonale. All'inizio del Novecento furono scoperti sotto uno strato di calce e riportati in luce gli affreschi Trecenteschi ed in seguito restaurati. Un ultimo restauro all'apparato decorativo è stato eseguito nel 1987.
Impianto planimetrico
La chiesa si colloca su un terreno leggermente rialzato rispetto alla quota della strada, delimitato da un muretto in pietra con cancelletto in ferro battuto e l'ingresso è preceduto da un sagrato in lastre di pietra e ciottolato. L'edificio, orientato ad Est, presenta una configurazione planimetrica molto semplice, costituita da un'unica navata rettangolare, conclusa sul fondo da un'abside semicircolare. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 11,95 ml; larghezza 5,74 ml, altezza navata - colmo sotto trave 5,80 ml e altezza navata - catena di capriata 4,02 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame, con sassi legati da malta e grosse pietre squadrate agli spigoli. La facciata principale a capanna è liscia, interamente intonacata e tinteggiata color crema; vi si notano dei resti di affresco, molto deteriorati, che testimoniano la presenza di antichi dipinti in facciata. Sulla sommità si erge il campanile a vela con bifora campanaria. In asse con la navata si apre il portale d'ingresso rettangolare, inquadrato in pietra e rialzato dalla quota del sagrato mediante due gradini in pietra. Anche le facciate laterali sono completamente lisce; il lato settentrionale è cieco, mentre in quello meridionale, in posizione centrale, si apre una porta secondaria, anch'essa rettangolare ed inquadrata in pietra, affiancata da due strette finestre rettangolari a feritoia ed una terza feritoia si apre verso lo spazio presbiterale.
Coperture
La copertura della navata è a doppia falda con struttura lignea e manto in coppi; all'intradosso la struttura a capriata lignea costituente sei campate, travetti e sottomanto in tavelle policrome, con decorazione a rombi rossi su fondo bianco, sono a vista. L'abside è sormontato da una volta a catino ed esternamente è coperta con manto in coppi.
Campanile
Il campanile è a vela e si erge sopra la facciata. Vi si apre una bifora, in cui sono ospitate due campane.
Apparato decorativo
L'interno della chiesa presenta le pareti lisce, interamente affrescate. Gli affreschi, che erano stati ricoperti da uno strato di calce e sono stati riportati in luce e restaurati nel corso del Novecento, in seguito alla scoperta di un lacerto avvenuta nel 1927, risalgono ad un periodo che va dalla metà del Trecento fino ad inizio Quattrocento, ma sono stati rinvenuti dei lacerti di epoca precedente che rispondono a canoni bizantini. Sicuramente sono opera di diversi pittori ed alcuni riquadri sono stati attribuiti alla scuola bolognese; un'altra ipotesi ha attribuito l'esecuzione degli affreschi a diverse mani, sotto la direzione di un unico artista denominato il maestro di Strassoldo. Le raffigurazioni sono comprese in ricche cornici con fregi corinzi nella parte superiore, mentre il basamento presenta un motivo a manto d'ermellino che corre lungo le pareti con sopra una cornice decorata a palmette bicolori contrapposte. Sulla parete sinistra troviamo tre riquadri che costituiscono il ciclo di Gioacchino - "Gioacchino cacciato dal tempio", "Gioacchino che esce dalla città" e "Il sacrificio di Gioacchino" - e due riquadri incentrati sulla figura di Maria - la sua nascita e Maria in trono tra i Santi. Sul lato destro vi sono due registri: in quello inferiore vi sono sei raffigurazioni di Santi, tra cui verso il fondo si riconosce Sant'Antonio Abate; in quello superiore, partendo dal fondo, troviamo rappresentate le scene della fuga in Egitto, dell'Adorazione dei Magi e della Natività. Ai lati dell'arco santo, a tutto sesto, vi sono due riquadri per parte, su due registri: a sinistra, sopra, vi è rappresentato un angelo nunziante e, sotto, Santa Maria Maddalena; a destra, sopra, la Madonna Annunziata e, sotto, Santa Caterina d'Alessandria. Anche il catino dell'abside in origine era affrescato, ma durante i diversi rifacimenti che si sono seguiti nel corso dei secoli, gli affreschi sono andati perduti. In controfacciata è rappresentato il Giudizio Universale, ma il dipinto risulta molto deteriorato e lacunoso; al centro, sopra al portale, entro una mandorla è raffigurato il Salvatore in Gloria, attorniato da angeli con la tromba. La pavimentazione è realizzata in mattoni.
Apparato liturgico
Sul fondo dell'abside è collocato un semplice altare in pietra, costituito da una mensa sostenuta da un basamento centrale, dedicato alla Madonna. L'acquasantiera in pietra liscia con due croci latine risalente al 1507; è collocata a destra dell'ingresso.
Adeguamento liturgico

nessuno
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