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Campolongo al Torre
Gorizia
chiesa
sussidiaria
S. Leonardo
Parrocchia di San Giorgio Martire
Preesistenze; Impianto planimetrico; Strutture verticali; Coperture; Campanile; Apparato decorativo; Apparato liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (anni '70 XX)
fineXI(?) - fineXI (?)(preesistenza intero bene); 1375 - 1375(preesistenza intero bene); fine XVI - inizioXVII(costruzione intero bene); 1681 - 1681(preesistenza intero bene); 1767 - 1767(decorazione interno della chiesa); 1785 - 1785(restauro intero bene); 1795 - 1795(completamento intero bene); 1877 - 1894(restauro intero bene); 1988 - 1988(restauro intero bene)
Chiesa di San Leonardo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Leonardo <Campolongo - Tapogliano>
Altre denominazioni Glesia di San Lenart
S. Leonardo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze friulane (costruzione edificio)
Notizie Storiche

fineXI(?)  - fineXI (?) (preesistenza intero bene)

Costruzione della chiesa, ipotizzabile su resti o nei pressi di un'abitazione agricola romana; la data, non certa, è deducibile dalla diffusione del culto di San Leonardo.

1375  (preesistenza intero bene)

Prima fonte scritta che attesta l'esistenza della chiesetta campestre di San Leonardo.

fine XVI - inizioXVII (costruzione intero bene)

La chiesa fu costruita nella sua forma attuale, innalzando il piano di campagna di 70 centimetri.

1681  (preesistenza intero bene)

Descrizione e rappresentazione della chiesa in una mappa redatta dal pubblico perito Guglielmo Buglioni, per disposizione del Cardinale e Patriarca di Aquileia Giovanni Delfino: in questa rappresentazione non appare il campaniletto a vela che oggi sovrasta la facciata.

1767  (decorazione interno della chiesa)

Esecuzione dei dipinti delle croci da consacrazione.

1785  (restauro intero bene)

Rifacimento del tetto.

1795  (completamento intero bene)

Posa delle pietre che riquadrano le finestre.

1877 - 1894 (restauro intero bene)

Intervento di restauro.

1988  (restauro intero bene)

Intervento di restauro; i lavori furono seguiti dal geometra Oddone Zanier; fu ripassata la copertura e rifatti gl'intonaci esterni.
Descrizione

L’edificio, seppur nella sua forma attuale risalga all’inizio del Seicento - periodo in cui è stata costruita anche la sagrestia - si collega ad una tipologia di chiesette campestri che a partire dal Tredicesimo secolo si diffusero sul territorio, riprendendo fedelmente l’aspetto della precedente chiesetta medievale di cui mantenne la dedicazione a San Leonardo protettore dei contadini – dedicazione plausibile vista la sua collocazione sul territorio. Opera di matrice popolare, piuttosto semplice e priva di velleità compositive, si compone da una navata longitudinale e da un presbiterio affiancato da una piccola sacrestia, con portico che precede l’ingresso in chiesa e un campanile di tipo a vela sopra la facciata. In origine la chiesa probabilmente era affrescata anche esternamente – sono stati ritrovati dei resti sulla parete destra, sotto diversi strati di malta - e nel corso dei secoli fu oggetto di continua e puntuale manutenzione che l’ha preservata da sostanziali modifiche. Nel 1988 furono eseguiti degli interventi di restauro.
Preesistenze
L'attuale chiesetta campestre di San Leonardo è stata innalzata su una precedente chiesa, il cui pavimento si trovava settanta centimetri sotto l'attuale piano di campagna; tant'è che nei muri perimetrali, che affondano nel terreno, è stata rinvenuta un'apertura in corrispondenza dell'attuale portale d'ingresso e sul lato meridionale c'erano due aperture, poste poco più in alto dell'attuale piano di campagna, oggi murate; inoltre il contrafforte in pietra sul lato settentrionale probabilmente è stato aggiunto per rinforzare il muro in cattive condizioni. Diverse sono le ipotesi formulate per datare la costruzione di questa chiesetta campestre: quella più attendibile la colloca sul finire del XI secolo, in base alla diffusione del culto di San Leonardo e per analogia con le chiesette dei paesi viciniori. Non esistono riscontri archeologici, ma è possibile che la chiesetta sorga su ruderi di un'abitazione agricola romana o nei pressi di questa, di cui sono stati impiegati i materiali per la sua costruzione (nel muro absidale, la parte più antica dell'edificio, sono stati utilizzati mattoni sesquipedali romani). La prima fonte scritta in merito alla chiesetta, risalente al 1375, indica la presenza di un centro abitato, circa sei famiglie, nel circondario della chiesetta, mentre dal XVI secolo sembra che sia rimasta la sola casa del sagrestano.
Impianto planimetrico
È una chiesa di piccole dimensioni, orientata ad Est. La configurazione planimetrica è molto semplice: l'edificio si compone di un'unica navata longitudinale e di un presbiterio a base quadrata, sul cui lato destro vi è la sacrestia. All'esterno la navata è preceduta da un pronao, chiuso lateralmente da due bassi muretti. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 12,14 ml; larghezza 4,05 ml; altezza navata - colmo sotto trave 5,54 ml; altezza navata - catena di capriata 4,35 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono realizzate in sasso ed intonacate. La facciata principale a capanna è completamente liscia e nascosta da un pronao a pianta quadrata, chiuso lateralmente da due muretti, anch'esso a capanna, la cui copertura è sostenuta da due massicci pilastri angolari. La facciata è sormontata da un campaniletto a vela in cui si apre una monofora. L'unica modanatura della facciata è costituita da una cornice sagomata che corre sotto la linea di gronda lungo l'intero perimetro dell'edificio. Al centro del fronte principale si apre il portale d'ingresso inquadrato in pietra e sormontato dall'architrave, mentre le due pareti laterali presentano una apertura rettangolare per lato sia nella navata che nel presbiterio. Il muro settentrionale presenta un contrafforte.
Coperture
La copertura della chiesetta è a falde - due per la navata e il pronao, tre per il presbiterio - con manto in coppi. La navata ed il pronao all'intradosso presentano la struttura a capriate lignee - nella navata vi sono quattro campate - con sottomanto in pianelle decorate a vista, mentre il presbiterio è sormontato da una volta a botte lunettata.
Campanile
Il campaniletto a vela, che si erge sopra la facciata della chiesetta, presenta una monofora che ospita una campana.
Apparato decorativo
L'interno della chiesa è intonacato e tinteggiato di bianco, ad eccezione dell'intradosso dell'arco santo, a tutto sesto, e degli stipiti delle finestre che sono rosso scuro. Sulle pareti della navata sono visibili dei lacerti di affresco e, sotto diversi strati di intonaco e pittura, sono state portate in luce due croci da consacrazione. La pavimentazione è costituita da mattonelle di cotto, quadrate nella navata e rettangolari disposte a spina di pesce nel presbiterio. Le pianelle all'intradosso della copertura, sia del portico d'accesso sia della navata, sono decorate a motivi geometrici: nel primo a losanghe, nel secondo a rombi.
Apparato liturgico
L'altare maggiore, dedicato a San Leonardo, è in legno dipinto e dorato; nella nicchia centrale è contenuta la statua a mezzo tondo di San Leonardo con i suoi simboli (catene e libro), nelle laterali quelle di San Sebastiano e San Rocco; nella cimasa è rappresentata l'Annunciazione e il Padre Eterno; il paliotto, risalente al XVIII secolo, è dipinto e decorato a rilievo. L'attribuzione non è certa: alcuni studiosi lo fanno risalire ad inizio Seicento e risulta esistente nella chiesa dal 1665, altri lo retrodatano a fine '500, attribuendolo ad un ignoto maestro friulano; secondo il Bergamini è stato realizzato da un intagliatore della scuola di Caporetto ad inizio Settecento. Sul fianco destro della navata, ai piedi del presbiterio, su una mensola, è collocata la statua lignea della Madonna in trono con Bambino, sovrastata da una corona (l'originale, seicentesca, è stata oggetto di furto negli anni Novanta XX).
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (anni '70 XX)
È stato aggiunto un altare ligneo rivolto verso il popolo - quello attuale è stato realizzato nel 2011 dal Laboratorio Bagolin di Ruda - e la sede, costituita da tre sedute mobili, è stata spostata tra l'altare verso Dio e quello verso il popolo.
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