chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Bagno a Ripoli Firenze oratorio sussidiario Croce a Varliano Parrocchia di San Lorenzo a Vicchio di Rimaggio Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture presbiterio - intervento strutturale (1985) 1274 - 1294(origini carattere generale); 1329 - 1329(cenni storici carattere generale); 1580 - 1595(cenni storici carattere generale); 1642 - 1642(cenni storici carattere generale); 1746 - 1746(cenni storici carattere generale); 1750 - 1799(cenni storici carattere generale); 1812 - 1812(cenni storici carattere generale); 1832 - 1832(cenni storici carattere generale); 1895 - 1895(cenni storici carattere generale); 1895 - 1915(vicende conservative intero bene); 1985 - 1990(vicende conservative intero bene)
Oratorio della Croce a Varliano
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio della Croce a Varliano <Bagno a Ripoli>
Altre denominazioni
Chiesa di Ognissanti e Santa Croce
Ambito culturale (ruolo)
romanico (costruzione)
Notizie Storiche
1274 - 1294 (origini carattere generale)
Nell'ultimo quarto del XIII secolo, in quello che ancora agli inizi del Novecento il Carocci definisce come un "borghetto di poche case", è fondato l'oratorio dalla famiglia Peruzzi, della quale viene murato in facciata lo stemma in pietra. Un'iscrizione, oggi perduta, posta nell'architrave del portale, riportava ancora nella prima metà del Novecento: "XXIV DIE PRIMI MAI"; se questa è la data di fondazione, è stato ipotizzato si possa riferire ad un periodo compreso tra il 1274 ed il 1294 (forse il 1286). Al 1280/1290 risale anche il noto Crocifisso ora a S. Stefano a Paterno, che nel corso del Novecento ha avuto numerose attribuzioni (Maestro della Madonna Rucellai, seguace di Duccio da Boninsegna, seguace di Cimabue, Gaddo Gaddi) e taluni attribuiscono ad una commissione della Compagnia del Bigallo. Dall’antico oratorio della Croce deriva il toponimo La Croce, cui viene aggiunto l'antico nome del praedium romano di Varilius (praedium varilianum, Varliano), posto lungo la Cassia Nova.
1329 (cenni storici carattere generale)
In una pergamena del 1329 presso la Croce a Varliano sono ricordate alcune proprietà di Gherardo di Gentile Peruzzi del popolo di San Remigio.
1580 - 1595 (cenni storici carattere generale)
Nelle Piante di Popoli e Strade, redatte dai Capitani di Parte Guelfa tra il 1580 ed il 1595, nelle vicinanze della "chiesa della Crocia" esiste una bottega di "fabro" e l'"osteria del Camicia".
1642 (cenni storici carattere generale)
Il 15 ottobre 1642 risulta rogato un atto testamentario per la fondazione di una cappella o altare di Ognissanti all'interno dell'oratorio.
1746 (cenni storici carattere generale)
Nel 1746, in occasione della vista apostolica, l'oratorio risulta intitolato a sant'Antonio Abate.
1750 - 1799 (cenni storici carattere generale)
Nella seconda metà del Settecento l'oratorio viene abbandonato.
1812 (cenni storici carattere generale)
Nel 1812 l'oratorio è venduto a privati.
1832 (cenni storici carattere generale)
Nel 1832 l'oratorio risulta nuovamente officiato e dipende dalla chiesa di S. Stefano a Paterno.
1895 (cenni storici carattere generale)
Durante il terremoto del 18 maggio 1895 l'edificio viene gravemente danneggiato: la chiesa ha "le tre campate di volta a crociera e le pareti laterali sconquassate da molti gravissimi cretti". Le lesioni procurate dal terremoto consigliano di trasferire in Santo Stefano a Paterno il Crocifisso ligneo.
1895 - 1915 (vicende conservative intero bene)
Negli anni posteriori al terremoto del 1895 l'oratorio è restaurato e sono effettuate integrazioni in stile neoromanico.
1985 - 1990 (vicende conservative intero bene)
L'oratorio è oggetto di un intervento di restauro complessivo nel corso degli anni 1985/1990. Durante tali opere sono rinvenute due lesene, è rifatto l'impianto elettrico, sono restaurate le pitture murali, viene tinteggiato l'interno. Tra il 1988 ed il 1989 sono revisionate complessivamente tutte le coperture ed è rifatta in cotto la pavimentazione del presbiterio. L'altare cementizio novecentesco è demolito, sostituendolo con un piccolo altare duecentesco proveniente dalla sacrestia di S. Stefano a Paterno.
Descrizione
L'oratorio della Santa Croce a Varliano si trova in località Croce di Varliano, una frazione di Bagno a Ripoli. L'oratorio, addossato su un lato da case di civile abitazione, consiste in un'aula rettangolare a tre campate coperte da volte a crociera costolonate ed è priva sia di abside che di scarsella. La facciata presenta una muratura in filaretto, all'interno l'oratorio è intonacato.
Pianta
La chiesa ha pianta rettangolare, con orientazione sudest-nordovest, suddivisa in tre campate, con presbiterio rialzato di due gradini. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 12,00, lunghezza fino all'arco trionfale: m 9,60, larghezza totale: m 5,00.
Facciata
La facciata, attualmente rialzata rispetto al piano della strada mediante cinque gradini (quattro in ciascuna delle due branche speculari laterali ed uno in corrispondenza del portale), presenta un paramento murario di conci a vista in arenaria dorata, mentre il resto dell'edificio è in conci di calcare avorio di minor grandezza. La facciata è a capanna, inquadrata da due robuste paraste terminanti con una cornice modanata a cavetto; al centro si apre un occhio, frutto del ripristino ottocentesco. Nella parte inferiore si trova il portale architravato (l'architrave, ora fratturato, che ha causato la perdita dell'iscrizione che originariamente vi si trovava) su mensolette laterali, con una lunetta centinata con fondo monolitico; il portale presenta numerose integrazioni e le pietre sono notevolmente consumate. Sia sopra che sotto l'occhio si trovano, inseriti nel paramento, i resti di due stemmi nobiliari oggi completamente abrasi dal tempo.
Il prospetto settentrionale mostra tre contrafforti che corrispondono alle volte interne; nelle specchiature si trovano due monofore strombate con cornice in conci di pietra serena.
La parte tergale è inquadrata anch'essa da pilastri angolari ed è aperta al centro mediante una monofora con archivolto monolitico in pietra arenaria di notevoli dimensioni; il paramento murario del timpano mostra chiaramente l'uso di materiali vari ed è frutto di un intervento realizzato in un secondo tempo rispetto alla fondazione.
Campanile
Sul frontone del prospetto tergale si imposta un campaniletto a vela in mattoni, opera di 'ripristino', con una sola campana azionata a corda.
Interno
L'interno è suddiviso in tre campate di lunghezza diversa ed è completamente intonacato, ad eccezione degli stipiti dei portali e dei sostegni verticali (semipilastri in alberese) che sono stati lasciati in pietra a vista. Gli arconi divisori sono decorati a scacchiera bianco-nera, come pure i costoloni di sezione semiottagonale, le chiavi all'intersezione dei quali sono decorate a rosette stellate a cinque punte dipinte anch'esse a monocromo nello stile in voga a Firenze tra il XIII e XIV secolo. L'area presbiteriale è inquadrata da un arcone trionfale a tutto sesto. Nella parte destra si apriva un portale con architrave in arenaria poggiante su mensole concave, oggi tamponato.
Il volume della navatella rettangolare è mosso da due scalini che evidenziano la zona presbiterale. Il piccolo altare presenta colonnette e capitelli scolpiti con motivi antropomorfi e zoomorfi (severe teste di uomini barbuti o con cappelli, teste leonine) e risale alla seconda metà del Duecento; questo altare proviene da S. Stefano a Paterno ed è stato qui portato recentemente. Sulla parete sinistra, in corrispondenza della prima campata, si notano tracce di un disegno raffigurante Gesù sulla croce e altre figure, oltre che ad alcune scritte della seconda metà del Trecento. La chiesa prende luce dall’occhio in facciata, da due monofore lungo la parete laterale sinistra e da una monofora con vetrata policroma al centro della parete absidale. L'altezza massima è m 3,80.
Elementi decorativi
Disegni murali trecenteschi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cotto arrotato a crudo con mattoni disposti a spinapesce; i gradini del presbiterio sono in arenaria.
Coperture
Volte a crociera costolonate; manto del tetto in coppi e tegole piane.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1985)
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare realizzato nel 1985. Il precedente altare novecentesco è stato rimosso e sostituito con un altare del XIII secolo, in pietra, proveniente dalla sacrestia della chiesa di Santo Stefano a Paterno. La mensa eucaristica consente la celebrazione verso i fedeli ed è sostenuta da due colonne in arenaria e muratura a tergo; dimensioni cm 90 x 180 x 105 (h). Tabernacolo ligneo con mostra ad intarsi ed ovale in ottone lavorato a sbalzo, collocato su mensola in vetro al centro della parete absidale. In uso leggio mobile in legno.