chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Aversa Aversa chiesa rettoria San Francesco d'Assisi Parrocchia di Santi Filippo e Giacomo Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Facciata; Campanile presbiterio - aggiunta arredo (1980) XIII - XIII(inizio lavori carattere generale ); XVII - XVII(rifacimento carattere generale ); XVIII - XVIII(rifacimento carattere generale ); XX - XX(restauro carattere generale )
Chiesa di San Francesco d'Assisi
Tipologia e qualificazione
chiesa rettoria
Denominazione
Chiesa di San Francesco d'Assisi <Aversa>
Altre denominazioni
Chiesa di San Francesco alla Villa Chiesa di San Francesco delle monache Chiesa San Francesco alla Villa
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione )
Notizie Storiche
XIII (inizio lavori carattere generale )
La chiesa di San Francesco alla Villa fu eretta in stile gotico tra il 1230 e il 1235 da una comunità di clarisse per volontà della famiglia Rubursa e del presule Giovanni IV Lamberto. E' detta 'alla Villa' per la vicinanza della chiesa alla villa comunale, costruita nell'area un tempo corrispondente al giardino delle monache francescane.
XVII (rifacimento carattere generale )
Nel 1645 iniziarono sistematici interventi di riconfigurazione della chiesa, per i quali le religiose avevano ottenuto l'assenso papale a spendere 6000 scudi.
XVIII (rifacimento carattere generale )
Nel quinto decennio del XVIII secolo, Giovan Battista Massotti, titolare di una delle più avviate botteghe artigianali napoletane del settore, rivestì con commessi marmorei la navata e le cappelle. La chiesa fu consacrata dal vescovo Mons. Nicolò Spinelli nel 1753.
XX (restauro carattere generale )
Dopo il sisma del 1980, la chiesa, concessa in uso nel 1910 al F.E.C., al vescovo pro tempore, cui fu trasferita a titolo definitivo nel 1958, unitamente ad una parte degli ambienti conventuali, è stata estesamente consolidata.
Descrizione
Il complesso francescano, abitato dalle monache clarisse fino al terzo quarto del secolo scorso, fu fondato da nobili aversane nel XIII secolo che occuparono aree periferiche nei pressi del Mercato Vecchio (attuale Via Roma). Il complesso conventuale, ampliato nei secoli successivi alla costruzione, nelle mura, nei chiostri e nell’incantevole chiesa barocca, racchiude otto secoli di storia dell’ordine francescano aversano e conserva ancora l’antico fascino medievale, sebbene oggi non detenga più l’intera articolazione medievale, essendo stato rinnovato negli apparati decorativi a partire dalla seconda metà del Seicento e privato, con gli interventi ottocenteschi, dell’ampio giardino delle monache. La chiesa, ad aula unica e in origine con accesso solo dal monastero, fu rinnovata nel 1645 a rigorosa imitazione della chiesa della Certosa di San Martino a Napoli. In quel periodo fu innalzata la cupola sul vano presbiteriale che, inondato di luce, assunse un particolare valore simbolico, mentre l'esterno fu provvisto di un rivestimento ad embrici maiolicati. I lavori, sospesi per la crisi conseguente ai moti di Masaniello e alla peste, furono ripresi alla fine del Seicento con l’allestimento degli altari, per i quali furono chiamati i migliori artefici napoletani. Il qualificato interno in marmi commessi è segnato lungo le pareti della navata dalle cappelle laterali e in alto dalle gelosie in legno dorato e del coro superiore, intagliate con motivi fitomorfi. Sul fianco meridionale della navata si eleva il campanile duecentesco, con compatte cortine di blocchi di tufo locale, pausate da profilate cornici marcapiano. All'interno sono evidenti le tracce della demolita crociera acuta che copriva il secondo livello, analoga a quella che conduce al piano terra. Alla chiesa si accede oltrepassando un pronao e un portale. Il pronao è a pianta quadrata e le sue pareti sono ricche di decorazioni neoclassiche dai fantasiosi festoni, girali, vasi e fiori. La parete destra è occupata dalla raffigurazione di Santa Chiara mentre, in alto al centro della volta, in monocromia, è affrescata 'L’estasi di S. Francesco' racchiusa in ghirlande e putti. La seicentesca porta lignea, a cornice marmorea e motivi filiformi e volute, presenta sul cartiglio racchiuso nelle volute della cimasa la seguente iscrizione: «Maria Fortunata/ De Tufo/ abbatissa EF F/A.D. MDCCLXXII», che precisa quando e per opera di chi il portale fu costruito.
Pianta
La chiesa si presenta a pianta longitudinale, a navata unica con cappelle laterali, transetto poco sporgente e coro rettilineo.
Coperture
La navata è coperta da una volta a botte lunettata ricoperta da una ricca decorazione in stucco. La cupola è impostata all'incrocio del transetto, mentre una volta a botte copre il presbiterio.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento della chiesa è in marmo; in alcuni parti intarsiato. Il pronao della chiesa è provvisto di una pavimentazione in cotto maiolicato, in parte deturpata dal tempo.
Facciata
Alla chiesa si accede oltrepassando un pronao e un portale. Il pronao è a pianta quadrata e le sue pareti sono ricche di decorazioni neoclassiche.
Campanile
Sul fianco meridionale della navata si eleva il campanile duecentesco, costituito da compatte cortine di blocchi di tufo locale, pausate da profilate cornici marcapiano.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1980)
La parte presbiterale della chiesa si presenta sopraelevata rispetto al resto dell'aula. Sul fondo è visibile l'antico altare tridentino realizzato in marmo policromo nel XVIII secolo, mentre l'attuale mensa liturgica è in legno così come la sede e il leggio.