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centro
Catanzaro
Catanzaro - Squillace
cappella
sussidiaria
Cappella del Seminario liceale interdiocesano
Parrocchia di Santa Maria Assunta Nella Cattedrale
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Impianto strutturale; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1980)
1567 - 1592(committenza fondazioni); 1592 - 1868(inizio lavori fondazioni); 1912 - 1943(costruzione intero bene); 1943 - 1954(rifacimento intero bene); 1969 - 1977(costruzione intero bene)
Cappella del Seminario liceale interdiocesano
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella del Seminario liceale interdiocesano <centro, Catanzaro>
Altre denominazioni Cappella del Seminario Propedeutico alla Teologia
Ambito culturale (ruolo)
maestranze calabresi (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1567 - 1592 (committenza fondazioni)

L’erezione formale del seminario arcivescovile in Catanzaro viene fatta risalire al 1567, subito dopo il concilio di Trento, sotto l’episcopato di Antonio Geraldini. Prima di tale anno la maggior parte dei chierici veniva istruita dai padri Gesuiti. Per la povertà della mensa vescovile e del clero, il seminario fu presto chiuso e la formazione del clero ritornò ai padri Gesuiti.

1592 - 1868 (inizio lavori fondazioni)

Dal 1592 al 1772 esiste un seminari ma non collocato in questo luogo, solo con mons. De Cumis si ha il trasferisce e la collocazione della nuova struttura nei pressi del vescovado, esso era capace fino a 30 alunni e convittori con maestri e domestici. Nel 1833 il vescovo Matteo Franco ricostruì il seminario ampliandolo fino ad una capacità di 100 alunni. Qualche anno dopo il vescovo Raffaele De Franco fece costruire un altro dormitorio. Nel 1861, durante i lavori di completamento dell'edificio, gli stessi si dovettero interrompere perché l'istituto fu occupato dai soldati. Il vescovo De Franco fu costretto a chiudere il seminario. Dopo sue varie insistenze presso le preposte autorità, nel 1867 esso fu abbandonato perché pericolante. Dopo il restauro, venne riaperto nel novembre del 1868. Zelante fu anche l'opera del vescovo Bernardino De Riso, grazie all'opera del quale si elevò il livello degli studi.

1912 - 1943 (costruzione intero bene)

Nel 1912, anche per opera del vescovo Pietro Di Maria, la Calabria vide con gioia l'apertura del Pontificio Seminario. In esso furono trasferiti gli studi filosofico-teologici, mentre nel seminario vescovile si continuarono a compiere gli studi inferiori del ginnasio, al termine dei quali coloro che lo desideravano potevano continuare gli studi classici nel seminario arcivescovile di Reggio Calabria, terminati i quali per molti di essi si apriva la strada degli studi teologici culminanti con l'ordinazione sacerdotale.

1943 - 1954 (rifacimento intero bene)

Grande cura, il pio istituto, ebbe anche da Mons. Giovanni Fiorentini (1919-1956), ricordato come "il Vescovo buono", che fu anche il primo Arcivescovo di Catanzaro. Dopo il grave bombardamento del 27 agosto 1943, che distrusse buona parte del seminario e del palazzo arcivescovile, tale struttura venne provvisoriamente trasferita presso il seminario di Carlopoli che da anni funzionava come sede estiva dei seminaristi. A Carlopoli il seminario arcivescovile funzionò regolarmente fino agli anni '55/56 per poi fare ritorno alla sede di Catanzaro, nel frattempo ricostruita per l'instancabile zelo di Mons. Fiorentini. Intanto, il seminario S. Pio X dopo la ricostruzione seguita al devastante incendio del 1941, nel 1954 aveva attivato il corso dei 5 anni del liceo classico, lasciando così al seminario arcivescovile i tre anni della scuola media.

1969  - 1977 (costruzione intero bene)

Nel 1969 il seminario S. Pio X chiuse il liceo classico. Si ritornò così ad ospitare i due anni del ginnasio nel seminario arcivescovile di Catanzaro, mentre i tre anni del liceo classico si rifrequentarono a Reggio Calabria (non era possibile ospitare l'intero ciclo di studi nella sede catanzarese di piazza Duomo per mancanza di spazio). Ma nel 1977, grazie anche all'arcivescovo Armando Fares, si potè finalmente allungare il corso degli studi aggiungendo, gradualmente, i tre anni del liceo classico, rendendo così possibile ai seminaristi il conseguimento della maturità classica senza il trasferimento in altra sede. Nasceva così il liceo classico arcivescovile, riconosciuto legalmente con Decreto Ministeriale del 28 maggio 1977.
Descrizione

La cappella, inglobata nel primo piano dell'edificio del Seminario minore Vescovile non presenta un fronte principale esterno e si sviluppa su un'unica navata di forma rettangolare che si conclude con un presbiterio sollevato di un gradino e abside di forma esagonale. Ai lati del presbiterio sono presenti due piccole aule di forma rettangolare per la custodia degli oggetti sacri. La pavimentazione dell'aula si presenta in mattonelle di graniglia di marmo di misura 40x40, il presbiterio in mattonelle di marmo bianco. L’impianto strutturale come tutto il seminario minore si presenta in cemento armato; intonacato, tinteggiato e decorato come già accennato solo nella parte absidale
Pianta
La cappella a pianta longitudinale a navate unica si conclude con presbiterio sollevato di un gradino e abside di forma esagonale. Ai lati del presbiterio sono presenti due piccole aule di forma rettangolare per la custodia degli oggetti sacri.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula sacra si presenta in mattonelle di graniglia di marmo di misura 40x40, il presbiterio sollevato di un gradino si presenta mattonelle in marmo bianco.
Coperture
Copertura a tetto piano con travi in c.a
Impianto strutturale
Muratura portante in cemento armato; interno intonacato, tinteggiato e decorato nella parte absidale.
Elementi decorativi
Gli elementi decorativo sono solo presenti nella parte absidale la quale presenta le pareti ricoperte da piastrelle di marmo
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1980)
L' area presbiteriale, è stata ristudiata negli anno ottanta L'intervento ha previsto una mensa fissa in marmo poggiante su quattro colonnine e al centro un mappamondo collocato su una base (riuso) in pietra verde di Gimigliano, dietro l’altare è stato collocato il tabernacolo posizionato su una piccola mensola incastonata nella parete , due angeli in bronzo inginocchiati sorreggono la custodia, su cui è realizzata una piccola croce, sulla base è presente la dicitura “EGO SUM JESUS PANIS VIVUS".
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