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Capua
Capua
cappella
sussidiaria
Corpo di Cristo
Parrocchia di Maria SS. Assunta in Cielo
Facciata; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
856 - 856(costruzione intero bene); 1943 - 1943(ricostruzione intero bene); 1991 - 1991(cambio destinazione d'uso intero bene); 1992 - 1992(completamento intero bene)
Cappella del Corpo di Cristo
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella del Corpo di Cristo <Capua>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

856  (costruzione intero bene)

La Cappella è parte integrante del corpo della Cattedrale per cui la sua costruzione risale all’anno 856

1943  (ricostruzione intero bene)

Dopo gli eventi bellici del 9 settembre 1943 la Cappella, facente parte integrante del Duomo, fu ricostruita

1991  (cambio destinazione d'uso intero bene)

Dopo la ristrutturazione del 1991 nella Cappella è stato allogato il Museo diocesano

1992  (completamento intero bene)

24 maggio 1992: in occasione della visita pastorale di papa Giovanni Paolo II alla Chiesa di Capua il Museo ha avuto la sua definitiva sistemazione.
Descrizione

Affiancata al corpo della Basilica Cattedrale di Capua si trova la Cappella del Corpo di Cristo, attualmente sede del Museo diocesano. Due gradini danno accesso alla suddetta Cappella che, nella sua struttura architettonica, si presenta elegante nella sua essenzialità: pavimento in travertino, mura intonacate ed imbiancate, punti luce sistemati strategicamente. Quello che risulta interessante è l'elegante serie espositiva di settantaquattro opere d’arte, poste in sicure protezioni di vetro. Varia è la tipologia delle opere esposte: diversi capitelli databili dal X al XIII secolo; stemmi episcopali e di nobili casati locali; la serie di dipinti tre-quattrocenteschi di diverse scuole pittoriche; calici e reliquiari in argento esposti in bacheche murali. La “ Vergine con Bambino tra S. Stefano e S. Lucia “ di Antoniazzo Romano e “La Madonna della Rosa” di autore ignoto, risultano essere le opere sacrali tra le più importanti del Museo. Originale la serie di pannelli lignei del coro canonicale della Cattedrale, lavorati da maestranze sorrentine tra il 1854 e il 1859. Nella seconda sezione della Cappella – che anticamente fungeva, durante l’inverno, per la recita dell’Ufficio - si apre la scala che immette nella cripta dedicata a santo Stefano. Essa risulta essere un vano ricavato con la pietra, al di sotto del pavimento della chiesa, zona delle sepolture canonicali.
Facciata
La facciata della Cappella, lineare nella forma architettonica, priva di decorazioni, presenta una grande porta lignea, finemente lavorata che immette nell’area dopo aver superato i due gradini d’accesso.
Pianta
La Cappella è a pianta rettangolare; è nuda negli aspetti architettonici; priva di elementi funzionali alle celebrazioni.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento, di fattura post bellum, è in travertino. Losanghe rettangolari si susseguono a distanza regolari rispettando - più che una dialettica orizzontale-verticale - movimenti obliqui in grado di suggerire dinamismo alla composizione, integrandosi perfettamente nello stile della Basilica Cattedrale di cui è parte integrante.
Adeguamento liturgico

nessuno
La Cappella del Corpo di Cristo ha perso ogni tipo di arredo liturgico, questo perché ha cambiato la sua destinazione d'uso. Oggi, infatti, ospita il Museo Diocesano.
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