chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Pergola Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola chiesa sussidiaria San Biagio Parrocchia di Santi Francesco e Biagio Struttura; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (1970) XVIII - XVIII(rifacimento intero bene); 1897 - 1897(restauro intero bene)
Chiesa di San Biagio
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Biagio <Pergola>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
Notizie Storiche
XVIII (rifacimento intero bene)
crollato l'antico tempio pergolese col sisma del 3 giugno 1781, il munifico Barbante Barbanti, con rogito del 1782, fece dono di 300 scudi e di un podere per la sua ricostruzione. Nel Borgo delle Conce esisteva già un'altra chiesa, Santa Maria del Ponte, di juspatronato della Corporazione dei Conciatori, dotata di rare e pregiatissime suppellettili. Anzichè costruire un nuovo tempio, fu ristrutturata Santa Maria e coniata la nuova dizione di San Biagio in Santa Maria del Ponte, conservando fonte battesimale e giurisdizione parrocchiale al nome di San Biagio.
1897 (restauro intero bene)
nel 1897 un incendio recò alla chiesa ingenti danni: in particolare andò distrutto l'altare absidale in legno dorato, sostituito poi dall'attuale in stucco.
Descrizione
l'edificio si trova nel centro della città, inserito tra edifici più bassi che prospettano su una strada carrabile, rispetto alla quale l'ingresso della chiesa è sopraelevato di tre gradini. La struttura consta di una muratura portante continua in conci squadrati di pietra locale a vista. Il fronte è molto semplice: presenta un profilo a capanna ed è caratterizzato unicamente dalla presenza del portale d'ingresso e della sovrastante finestra rettangolare, entrambi riquadrati con cornici modanate. La finestra è tamponata da un vetro colorato raffigurante una croce raggiata. In asse con i due vani sta una piccola apertura quadrangolare che si apre centralmente nel fastigio. Una bussola in legno ad ante specchiate funge da filtro tra esterno e interno; al di sopra, per tutta la larghezza della controfacciata, si estende con andamento mistilineo la sfarzosa cantoria in legno intagliato dorato, priva d'organo e poggiante su mensoloni a volute. Lo sfarzo riverbera anche dagli ori scintillanti degli altari laterali e di otto pregevoli cornici, tutti in legno dorato. L'interno è ad una sola navata suddivisa in tre campate coperte da un'unica volta a botte lunettata. Un ordine corinzio privo di trabeazione ritma le pareti laterali scompartendo le superfici; le lesene proseguono poi idealmente nei motivi a fascia in stucco modellato che percorrono trasversalmente la volta. In fondo alla navata due porte, precedute da una coppia di antiche sedute in legno con alto schienale, conducono alla canonica e alla sacrestia. Il presbiterio ha dimensioni limitate; l'area è individuata da una pedana alta un gradino che avanza proiettando verso la navata la mensa in legno marmorizzato. Sul fondo la nicchia quadrangolare che ospita l'abside è dominata dall'imponente altare in stucco che racchiude la tela con l'Incoronazione della Madonna.
Struttura
la chiesa è in muratura portante continua a corsi regolari di blocchi di pietra locale squadrata. Il tetto è retto da capriate in legno con orditura secondaria non in legno come si evince dai travetti che sporgono esternamente sotto gli spioventi della facciata.
Elementi decorativi
sull'altare maggiore è la tela raffigurante l'Incoronazione della Vergine, attribuita a Francesco Allegrini (1615-1679). Otto magnificenti cornici seicentesche in legno intagliato e dorato racchiudono altrettanti dipinti degni di nota: due di essi sono la Natività del Battista e il Martirio di San Biagio, firmati e datati 1684 da Giovanni Venanzi da Pesaro.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
il presbiterio ha dimensioni contenute; l'altare postconciliare in legno marmorizzato è stato collocato di fronte al preesistete altare a parete, rialzato su pedana in modo da evidenziarne la centralità sacramentale e da rendere agevole la celebrazione liturgica.