chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Pergola Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola chiesa sussidiaria Re Magi Parrocchia di Sant'Andrea Struttura; Elementi decorativi nessuno XVII - XVII(preesistenze intero bene); 1635 - 1840(preesistenze intero bene); 1648 - 1648(costruzione cappella); 1648 - 1681(completamento cappella); 1740 - 1740(completamento cappella)
Chiesa dei Re Magi
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa dei Re Magi <Pergola>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
Notizie Storiche
XVII (preesistenze intero bene)
la chiesa di San Pietro aveva tre altari: sul maestoso altare maggiore, di legno intagliato e dorato, spiccava l'Ultima Cena di scuola baroccesca. Il dipinto è attualmente custodito nella cappella del Sacramento in Duomo, mentre l'altare è stato collocato nella parte sinistra del transetto della chiesa di San Francesco ed accoglie la bella tela con la Madonna e Santi francescani attribuita ad Antonio Viviani. Dagli antichi inventari risulta che nell'altare di destra, anche esso dorato e probabilmente ligneo, era posta la Circoncisione di Claudio Ridolfi; in quello di sinistra era l'immagine di San Filippo Neri in atto di celebrare la Messa, di mano di Giovanni Francesco Guerrieri da Fossombrone. La chiesa, inoltre, aveva il soffitto dipinto con Storie di San Pietro, dieci medaglioni con soggetti non specificati e la cantoria con l'organo "di sei registri".
1635 - 1840 (preesistenze intero bene)
la chiesa dei Re Magi è tutto ciò che resta della chiesa di San Pietro soppressa intorno al 1840, quando venne trasformata in dormitorio per gli alunni del Seminario di Pergola. La chiesa di San Pietro, dipendente in origine dalla Confraternita del Ss. Crocifisso di San Vitale, era stata concessa nel 1635 all'Istituto del Buon Gesù che divenne nel 1679 Congregazione di San Filippo Neri, dedita al soccorso spirituale e materiale della popolazione fino alle soppressioni napoleoniche.
1648 (costruzione cappella)
il 24 gennaio 1648 il nobile Girolamo Cervasi nomina nel suo testamento erede universale il figlio Egidio, sacerdote prima della Compagnia del Buon Gesù e poi della Congregazione Filippina, ordinandogli di far erigere nella chiesa di San Pietro "una Cappella con un Bell'altare con il suo ornamento honorevole e degno per il Quadro dell'Adorazione dei Magi", già presente nella chiesa. Forse erano stati gli interessi economici, dovuti all'attività esercitata con le concerie, a portare Girolamo Cervasi in Toscana, dove ebbe modo di conoscere le opere di Aurelio Lomi, in particolare una delle più celebrate: l'Adorazione dei Magi della chiesa di San Frediano a Pisa, dipinta nel 1604. È ipotesi ragionevole che su sua richiesta l'artista ne abbia eseguita una replica che, tuttavia, si discosta dall'originale per alcune varianti nelle fisionomie, nei motivi ornamentali delle stoffe, nella foggia degli oggetti preziosi e per un effetto generale di minore naturalezza.
1648 - 1681 (completamento cappella)
la realizzazione della cappella si protrasse nel tempo. L'apparato decorativo in stucchi lumeggiati in oro e statue di Profeti e Sibille con cartigli recanti motti allusivi al Mistero dell'Incarnazione fu opera dell'urbaniese Tommaso Amantini (1625-1675). Venne eretto il maestoso altare in marmi policromi per accogliere la tela del Lomi. Il soffitto venne adornato di pitture con la figura dell'Eterno, ripresa da quella che appare nell'Immacolata di Pietro da Cortona nella chiesa di San Filippo a Perugia, i quattro evangelisti, i simboli dei Magi e la stella cometa. Sulla parete dell'ingresso che comunicava con la chiesa ed ora chiuso fu dipinto lo stemma della famiglia. Nel 1681 la cappella non era del tutto compiuta tanto che Egidio Cervasi nel suo testamento dispose che "entro quattro anni" i Padri della Congregazione la completassero con il pavimento, la balaustra e due quadri con Le nozze di Cana e il Battesimo di Cristo sulle pareti laterali.
1740 (completamento cappella)
i due quadri con le Nozze di Cana e il Battesimo di Cristo vennero dipinti verso il 1740 dal pergolese Giovanni Francesco Ferri.
Descrizione
la chiesa ha struttura a torre costruita in corsi regolari di mattoni. In facciata si dispongono in asse il portale, una piccola nicchia, una finestra ovale e un rosone ottagonale. Coronano il fronte tre arcatelle cieche a tutto sesto che proseguono sul prospetto laterale destro. Sulla muratura del prospetto tergale si eleva un campanile a vela a due vani. La copertura in coppi è a padiglione. L'aula ha pianta centrale quadrata, con l'altare maggiore disposto a destra dell'ingresso. L'apparato decorativo interno è un trionfo barocco di stucchi dorati e statue raffiguranti profeti e sibille. Quattro pale d'altare entro cornici lignee e dossali timpanati dominano le quattro pareti interne; alla parete destra è addossato l'unico altare della chiesa, in marmi policromi, con la tela raffigurante l’Adorazione dei Magi. La volta unghiata e riccamente stuccata reca i dipinti del Padre Eterno e dei quattro Evangelisti.
Struttura
la chiesa ha struttura muraria continua in mattoni.
Elementi decorativi
la chiesa dei Re Magi è così denominata perché ha sull'altare una tela con l'Adorazione dei Magi che reca la firma di Aurelio Lomi (1556-1622), fratello maggiore di Orazio Gentileschi.