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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Tremezzo
Como
chiesa
sussidiaria
La Pietà
Parrocchia di San Lorenzo
Impianto strutturale; Struttura; Pianta; Facciate; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Cupola
nessuno
1699 - 1699(preesistenze intero bene); 1827 - 1828(realizzazione monumento funebre); 1843 - 1843(realizzazione monumento funebre); 1850 - 1854(realizzazione sculture); 1855 - 1855(ricostruzione intero bene); 1860 - 1860(realizzazione scultura); 1860 - 1860(realizzazione affreschi); 1865 - 1865(realizzazione statue); 1866 - 1866(realizzazione acquasantiere); 1867 - 1867(realizzazione bassorilievi); 1969 - 1970(rifacimento copertura); 2014 - 2017(restauro intero )
Chiesa della Pietà
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Pietà <Tremezzo>
Altre denominazioni Cappella Sommariva
Chiesa della Pietà detta Cappella Sommariva
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

1699  (preesistenze intero bene)

Nella Visita Pastorale del 1699 del Vescovo Francesco Bonesana (1695-1709) è citato l'oratorio di S. Francesco Saverio in Tremezzo, nella dimora Clerici (per volere del marchese Giorgio II Clerici intorno al 1690 venne edificata la villa, ora Villa Carlotta, della quale l'oratorio era la cappella privata).

1827 - 1828 (realizzazione monumento funebre)

Tra il 1827 e 1828 Pompeo Marchesi (Saltrio, 1783 - Milano, 1858) realizzò il monumento funebre di Giovanni Battista Sommariva, collocato sulla parete destra.

1843  (realizzazione monumento funebre)

Nel 1843 Pietro Tenerani (Carrara, 1789 - Roma, 1869) realizzò il monumento funebre dedicato a Luigi Sommariva, collocato sulla parete sinistra.

1850 - 1854 (realizzazione sculture)

Benedetto Cacciatori (Carrara, 1794-1871) realizzò le sculture che arricchiscono il presbiterio: nella nicchia aperta sulla parte di fondo la Pietà (1850), per il paliotto dell'altare maggiore un bassorilievo con la Natività di Gesù (1854).

1855  (ricostruzione intero bene)

La chiesa che oggi ammiriamo è frutto della ricostruzione avvenuta nel 1855 su progetto dell'architetto Giacomo Moraglia (Milano, 1791-1860), per volere della contessa Emilia Seillière, vedova del conte Luigi Sommariva, figlio di Giovanni Battista, che nel 1801 aveva acquistato dalla famiglia Clerici la villa con annesso oratorio. Nel 1843 la contessa Sommariva vendette la villa a Marianna di Sassonia Coburgo Gotha, mantenendo però il possesso dell'oratorio dove erano collocati i monumenti funebri del suocero e del marito.

1860  (realizzazione scultura)

Nel 1860 Alessandro Puttinati (Verona, 1801 - Milano, 1872) realizzò in controfacciata, sopra la porta di ingresso, una scultura che raffigura un Angioletto con una targa, recante la dedica di Emilia Sommariva Seillière al padre Germano Augusto.

1860  (realizzazione affreschi)

La volta è decorata con affreschi monocromi realizzati nel 1860 dal pittore varesino Raffaele Casnedi (Dumenza, 1822 - Milano, 1892),

1865  (realizzazione statue)

Nel 1865 Gaetano Manfredini (Bologna, 1800 - Milano, 1870), appartenente a una famosa famiglia di scultori e fonditori bolognesi attivi a Milano, realizzò quattro statue allegoriche rappresentanti la Giustizia, la Religione, l'Amor divino e l'Amor del prossimo.

1866  (realizzazione acquasantiere)

Nel 1866 Benedetto Cacciatori (Carrara, 1794-1871) realizzò gli Angeli reggi acquasantiera e reggi stemma collocati in controfacciata, ai lati della porta d'ingresso.

1867  (realizzazione bassorilievi)

Nel 1867 Benedetto Cacciatori (Carrara, 1794-1871) realizzò due bassorilievi (Le tre Marie al sepolcro e Cristo e i fanciulli) che decorano il timpano di facciata e la porta esterna di accesso alla sacrestia.

1969 - 1970 (rifacimento copertura)

Tra gli anni 1969 e 1970 fu rifatta la copertura.

2014 - 2017 (restauro intero )

Il 25.11.2014 sono iniziati i lavori di restauro dell'oratorio, finalizzati all'eliminazione delle infiltrazioni che interessavano le murature perimetrali, derivanti dalla risalita per capillarità dell'acqua presente nel terreno sottostante e per infiltrazioni di acqua piovana dalla copertura. I lavori sono terminati il 20.2.2017.
Descrizione

L’Oratorio Sommariva, già dedicato a S. Francesco Saverio, poi alla Madonna Addolorata, fa parte del complesso di Villa Carlotta a Tremezzo, comprendente la splendida dimora e il giardino botanico. La struttura, sorta come cappella privata annessa alla villa fatta costruire dalla famiglia Clerici di Domaso, originaria proprietaria della villa, venne acquistata nel 1801 da Giovanni Battista Sommariva, personalità emergente del governo napoleonico e collezionista esclusivo di opere d’arte neoclassica. La chiesa che oggi ammiriamo è frutto della ricostruzione avvenuta nel 1855 su progetto dell’architetto Giacomo Moraglia (Milano, 1791-1860), che concepì una struttura in stile tardo-neoclassico, a pianta quadrata sormontata da una cupola ribassata e preceduta da un pronao con quattro colonne ioniche. Decorano il timpano in facciata e la porta esterna di accesso alla sacrestia due bassorilievi di Benedetto Cacciatori (Carrara, 1794-1871) rappresentanti Le tre Marie al sepolcro e Cristo e i fanciulli (1867). Le nicchie alle pareti accolgono statue allegoriche realizzate nel 1865 da Gaetano Manfredini (Bologna, 1800-Milano, 1870), appartenente a una famosa famiglia di scultori e fonditori bolognesi attivi a Milano. Partendo da sinistra, si riconoscono La Giustizia, una delle virtù cardinali rappresentata con il tipico attributo della spada; la Religione con una corona a sette punte e con in mano un libro; l’Amor divino rappresentato come un angelo recante una fiammella sul capo; l’Amor del prossimo raffigurato come una donna con un bambino. Una lapide sottostante alla statua della Religione indica il luogo di sepoltura di Emilia Sommariva Seillière . L’opera più significativa della cappella è il Monumento funebre di Giovanni Battista Sommariva collocato sulla parete destra. Realizzato da Pompeo Marchesi tra il 1827 e il 1828, presenta sul fronte il conte Sommariva che si congeda dal figlio Luigi, accompagnato nell’Aldilà dal Genio del sonno. Il nobile, vestito con una tunica classica, abbraccia il figlio raccomandandogli la Scultura, rappresentata con in mano uno scalpello. La squadra e i pennelli che le stanno accanto simboleggiano, invece, la Pittura e l’Architettura. In basso al centro è scolpito un tondo contenente un Genietto, il cui gesto di soffiare su una lampada evoca l’alternanza tra la vita e la morte. L’iscrizione alla base del monumento è una dedica al Sommariva di cui si ricorda anche lo straordinario mecenatismo nel campo delle arti. A Luigi Sommariva è invece dedicato il monumento della parete opposta, scolpito nel 1843 da Pietro Tenerani (Carrara, 1789 – Roma, 1869). Il defunto, avvolto in una toga, tiene sulle ginocchia il figlio Emilio morto precocemente ed è accompagnato dal fratello e dalla suocera Adelaide Seillière, rappresentata con il capo reclinato in atteggiamento di dolore. L’iscrizione incisa sulla base ricorda che fu Emilia Seillière a commissionare il monumento per commemorare i suoi cari. Il cancello della balaustrata marmorea davanti all’altare è opera di Giovanni Bellezza (Milano, 1807 –1876), celebre cesellatore, autore anche della porticina del tabernacolo con la Cena in Emmaus. La volta dell’oratorio è decorata con eleganti affreschi monocromi realizzati dal pittore varesino Raffaele Casnedi (Dumenza, 1822 - Milano, 1892) intorno al 1860. Sulla calotta, all’interno di un reticolato stellare, si alternano angioletti e candelabre, mentre sui pennacchi si ammirano Angeli con i simboli della Passione di Cristo.
Impianto strutturale
L’impianto è caratterizzato dalla presenza di due corpi di fabbrica ove sono allocati l’aula del tempio e lo spazio per la sacrestia, tra loro collegati in corrispondenza del punto ove è presente il campanile.
Struttura
Strutturalmente l’edificio è impostato con murature in elevazione di pietra con spiccato direttamente dal suolo, la copertura dell’aula è a cupola ribassata, l’abside è con volta cosi come quelle della zona sacrestia che sono a quattro vele e tutte poggiante sulle murature perimetrali.
Pianta
L’aula interna ha pianta ottagonale e i lati posti a destra e sinistra dell’entrata sono convenientemente impreziositi dalla presenza di statue e monumenti commemorativi, mentre il lato fronteggiante l’ingresso presenta l’altare maggiore delimitato da una balaustra che lo separa dall’aula.
Facciate
Le facciate sono rivestite in lastre di granito rosa di baveno per il corpo principale identificante l’aula ed in granito grigio per la parte corrispondente alla sacrestia; la facciata prospettante la strada statale è impreziosita con bassorilievi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è a mosaico in seminato con decorazioni, sia nell'aula che in sacristia, che accoglie un mobile per i paramenti sacri per le celebrazioni.
Coperture
La copertura è con lastre di rame e dalla cupola svetta il campanile nella cui cella campanaria è alloggiata una sola campana.
Cupola
La cupola è finemente decorata con dipinti murali a chiaroscuro eseguiti da Raffaele Casnedi, così come la volta a tutto sesto dell’abside arricchita da pregevoli pennacchi raffiguranti gli angeli che reggono i simboli della passione di Cristo, il tutto illuminato da tre finestre a semicerchio leggibili sulle facciate lungo i prospetti nord, est, sud e poste nella parte superiore delle pareti interne ubicate al di sopra di un elegante fregio di demarcatura.
Adeguamento liturgico

nessuno
Nell'edificio non è stato effettuato alcun adeguamento liturgico post conciliare.
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