chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Brindisi Brindisi - Ostuni palazzo vescovile Palazzo Arcivescovile Parrocchia Cattedrale Visitazione e San Giovanni Battista Pianta; Scale; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni nessuno 1680 - 1720(costruzione intero bene); 1700 - 1707(costruzione romitorio dei vescovi); 1743 - 1745(rifacimento facciata); 1863 - 1927(cambio destinazione d'uso intero bene); 2017 - 2021(restauro intero bene)
Palazzo Arcivescovile
Tipologia e qualificazione
palazzo vescovile
Denominazione
Palazzo Arcivescovile <Brindisi>
Altre denominazioni
Palazzo dei vescovi Palazzo del Seminario Vecchio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche
1680 - 1720 (costruzione intero bene)
Il palazzo dell'episcopio adibito in parte a seminario fu voluto dall'arcivescovo Paolo de Villana Perlas e completato nella sua interezza nel 1720. La struttura verrà edificata su un complesso molto più antico databile al tardo medioevo.
1700 - 1707 (costruzione romitorio dei vescovi)
Sulla parte superiore del palazzo fu costruito il Romitorio dei Vescovi, del quale quasi non vi sono notizie storiche, si sa solo che fu voluto dall’arcivescovo Barnaba de Castro (1700/1707).
1743 - 1745 (rifacimento facciata)
a causa del terremoto del 1743, l'architetto Manieri ridisegna la facciata dell'edificio abbellendola con un ciclo di statue raffiguranti le virtù
Nel 1863 poi il comune rivendicò la proprietà dell'edificio chiedendo fosse sede del ginnasio e lasciando all'arcivescovado la sola disponibilità del secondo piano per l'impianto di una scuola di teologia. Il 13 gennaio 1866, in ottemperanza al Regio Decreto del I settembre 1865 vi fu la formale presa di possesso dei locali del seminario da destinare a Collegio-Convitto Teologico e Ginnasio – Convitto Nazionale da parte del prefetto della provincia di Terra d’Otranto e nel 1881 saranno avviate le scuole tecniche che dapprima sostituiranno i corsi ginnasiali chiusi per lo scarso numero di alunni per poi
affiancarli quando, dopo non molto, saranno ripresi.
Solo nel 1927 si ottiene il dissequestro del seminario al termine di una controversia giudiziaria iniziata il 1912.
2017 - 2021 (restauro intero bene)
tra i restauri più significativi si segnalano le recenti attività iniziate nel 2017 e terminate nel 2021 che hanno consentito il consolidamento delle facciate esterne e il recupero dei locali interni adibiti attualmente ad uffici di curia
Descrizione
Nella facciata dell’edificio, costruito per la maggior parte in carparo, fu realizzata una
marcata trabeazione, costituita da un’architrave, un fregio e una cornice, sulla quale si
innalzavano otto statue in pietra di Carovigno, raffiguranti la Matematica, l’Eloquenza,
l’Etica, la Teologia, la Filosofia, la Giurisprudenza, la Poetica e l’Armonia, scolpite dal
Manieri, il quale dovette ricostruire il prospetto crollato durante il terremoto del 1743. Sul
tetto del palazzo fu costruito nel XVII secolo il Romitorio dei Vescovi, del quale quasi non vi
sono notizie storiche, si sa solo che fu voluto dall’arcivescovo Barnaba de Castro
(1700/1707). Si tratta probabilmente della modi¿ca di una torre medievale preesistente,
infatti il complesso ha un’impostazione medievale riconoscibile dalle monofore e da una
bifora trecentesca che si affaccia sul cortile dell’episcopio. L’interno del romitorio è
interessato da un ciclo di affreschi oggi conservati solo in parte.
Pianta
L'edificio consta di due piani e vari cortili di passaggio. Il piano terra presenta vari locali
adibiti a diversi usi. Al primo piano 14 camere ed al centro una grande sala, detta del trono.
Al secondo piano vi sono 15 camere.
Scale
All'ingresso non presenta scale di accesso, mentre per accedere al primo e secondo piano
presenta una grande scala.
Impianto strutturale
impianto strutturale in conci di calcarenite locale
Coperture
le coperture sono solitamente a spigolo alla leccese o a botte, si presenta per il piano superiore il solaio piano in laterocemento