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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Palermo
Piana degli Albanesi
chiesa
parrocchiale
Santa Maria dell'Ammiraglio
Parrocchia di San Nicolò dei Greci
impianto planimetrico; prospetto principale; prospetto principale; interni; coperture; pavimentazione; torre campanaria
presbiterio - intervento strutturale (1957); altare - aggiunta arredo (2010)
1143 - 1143(costruzione intero bene); 1146 - 1185(costruzione prospetto principale); 1221 - 1221(notizia storica intero bene); 1431 - 1431(notizia storica intero bene); 1435 - 1435(notizia storica intero bene); 1554 - 1554(notizia storica intero bene); 1588 - 1588(ampliamento intero bene); 1614 - 1614(notizia storica intero bene); 1693 - 1696(riconfigurazione abside); 1717 - 1717(decorazione cantoria); 1734 - 1734(notizia storia intero bene); 1750 - 1750(riconfigurazione prospetto settentrionale); 1866 - 1866(notizia storica intero bene); 1870 - 1870(restauro intero bene); XX - XX(restauro intero bene); 1937 - 1937(notizia storica intero bene); 1943 - 1943(danneggiamenti intero bene)
Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio <Palermo>
Altre denominazioni Chiesa della Martorana
Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio alla Martorana
Santa Maria dell'Ammiraglio alla Martorana
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche

1143  (costruzione intero bene)

Risale al 1143 la costruzione della chiesa Santa Maria dell’Ammiraglio, che prende il titolo dal fondatore Giorgio Antiocheno, ammiraglio della flotta normanna di re Ruggero.

1146 - 1185 (costruzione prospetto principale)

Si costruisce la torre campanaria dinanzi l’ingresso, coinvolgendo anche la costruzione di un endonartece e di un esonartece, con relativo atrio di collegamento con la detta torre.

1221  (notizia storica intero bene)

La chiesa fu affidata al clero di rito greco-bizantino.

1431  (notizia storica intero bene)

La chiesa passa al clero di rito latino.

1435  (notizia storica intero bene)

Re Alfonso d’Aragona concede la chiesa al limitrofo monastero di benedettine, detto della Martorana, fondato nel 1194 da Goffredo ed Eloisa Martorana.

1554  (notizia storica intero bene)

Il 20 aprile 1554 la vicina chiesa Santa Sofia (non più esistente) si erige la Parrocchia San Nicolò dei Greci, alla quale fa riferimento la chiesa Santa Maria dell’Ammiraglio.

1588  (ampliamento intero bene)

Nel 1588 avviene la maggiore manomissione della chiesa con la demolizione della facciata originaria e dell’endonartece e la copertura dell’atrio con l’esonartece al fine di prolungare la chiesa fino alla torre campanaria. Ciò poté consentire di edificare una facciata sul fianco settentrionale con l’ingresso direttamente sulla piazza che fiancheggia la chiesa.

1614  (notizia storica intero bene)

La chiesa torna a essere officiata dal clero di rito greco e vi si trasferisce il titolo della Parrocchia San Nicolò dei Greci.

1693 - 1696 (riconfigurazione abside)

Con la demolizione dell’originaria abside centrale si poté prolungare il presbiterio, con la sistemazione nella parete di fondo della custodia eucaristica il lapislazzulo e il rivestimento in marmi mischi delle pareti e la realizzazione dell’affresco sulla volta, eseguito da Antonio Grano.

1717  (decorazione cantoria)

Il coro e il sottocoro delle monache, addossati alla controfacciata, sono ricoperti dagli affreschi di Guglielmo Borremans.

1734  (notizia storia intero bene)

Grazie all’iniziativa del servo di Dio p. Giorgio Guzzetta, alla chiesa è annesso un Seminario Italo-greco-albanese.

1750  (riconfigurazione prospetto settentrionale)

La facciata sul lato settentrionale è sostituita dal quella attuale.

1866  (notizia storica intero bene)

A causa delle leggi eversive del Regno d’Italia il monastero viene soppresso e la chiesa rimane chiusa al culto per qualche anno.

1870  (restauro intero bene)

Iniziano i lavori di restauri, diretti dall’arch. Giuseppe Patricolo, al termine dei quali la chiesa riapre al culto. Tali lavori compresero la demolizione degli altari laterali barocchi con la pretesa di ridare alla chiesa l’aspetto originario medievale.

XX  (restauro intero bene)

Riparti i danni dei bombardamenti, la chiesa, ormai restaurata, ritorna a essere aperta al culto.

1937  (notizia storica intero bene)

A seguito della fondazione dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, la chiesa è eretta a concattedrale.

1943  (danneggiamenti intero bene)

La chiesa subisce è danneggiata dai bombardamenti da parte delle truppe anglo-americane.
Descrizione

Sul fianco meridionale della centrale piazza Bellini di Palermo si affaccia il prospetto settentrionale della chiesa Santa Maria dell’Ammiraglio, meglio nota come Martorana. A causa dell’abbassamento della piazza, avvenuto alla fine del XIX secolo, la chiesa si trova in posizione decisamente elevata, rendendo praticamente inutilizzabili gli accessi laterali sul fianco settentrionale della chiesa. L’originario impianto medievale è stato modificato in età moderna, ma ha mantenuto il corredo dei mosaici originari, ai quali nel Settecento sono stati aggiunti affreschi. Dalla base della torre campanaria, addossata alla facciata, si accede all’interno della chiesa, che presenta un impianto longitudinale a tre navate, terminate da absidi e con un cappellone quadrato in quella centrale. La chiesa è officiata con il rito bizantino.
impianto planimetrico
Impianto planimetrico longitudinale rettangolare a tre navate, terminate da absidi semicircolari, quelle laterali, e da cappellone quadrato, quella centrale. L’impianto originario medievale, a pianta quadrata a tre navate, è stato allungato in età moderna, occupando lo spazio antistante trapezoidale dell’antico atrio con nartece; per tale ragione le prime tre campate sono più larghe rispetto alle altre.
prospetto principale
La facciata è dominata dalla torre campanaria, addossata al paramento murario del prospetto principale, di cui si colgono solo due brani laterali al campanile. Il piano terra di quest’ultimo è aperto su tre lati; sul quarto, addossato alla facciata, si apre l’unico ingresso alla chiesa dall’esterno. Le due parti libere ai lati della torre campanaria presentano un paramento piatto e rivestito da intonaco e vi si aprono due ordini di finestre rettangolari, di cui quelle superiori sono più grandi e circondate da cornici in conci di pietra squadrati.
prospetto principale
Il prospetto laterale settentrionale (a destra) è dominato dall’imponente facciata barocca, che contrasta con la parte del prospetto medievale, in corrispondenza delle campate più vicine al presbiterio. Qui il paramento murari è costituito da conci di pietra a vista squadrati e disposti con orditura regolare, suddividendo la superficie in tre arcate a più ghiere, delle quali la centrale è cieca, mentre nella parte superiore delle due arcate ai lati si aprono finestre coronate da ogive. Nell’arcata destra, inoltre, si apre un piccolo ingresso laterale, sormontato da architrave in marmo bianco scolpito. La superficie settentrionale del prospetto, in prossimità dell’allungamento di età moderna, è interessato dallo scenografico prospetto barocco, le cui ali laterali, avanzate rispetto alla parete di fondo, sono a questa raccordate con una curva. La parte anteriore delle ali è arricchita da coppie di piatte paraste, sormontate, oltre il fregio marcapiano, da volute. Lo schema compositivo di questo fronte è organizzato su due ordini; nella parete di fondo, al centro si trova l’articolato complesso del portale in marmo bianco, sormontato da finestra rettangolare e, al primo registro, affiancato da coppie di colonne sfalsate e sormontate da un fregio, su cui insiste un timpano spezzato, in cui p inserita la finestra rettangolare, culminata da timpano triangolare. Ai lati di questa si aprono due finestre rettangolari, coronate da una cornice a sesto ribassato. Il paramento murario è in conci di pietra squadrati e opportunamente intagliati e lasciati a faccia vista. il prospetto meridionale è in parte occultato dai volumi dei corpi di fabbrica adiacenti; la parte libera si affaccia in un cortile e presenta un paramento murario intonacato che segue in pianta l’andamento planimetrico della chiesa. in corrispondenza dell’allungamento barocco della chiesa si apre dal cortile un ingresso laterale all’aula; un ulteriore ingresso si apre anche nella parte medievale. In alto si aprono finestre a ogiva, nella parte normanna, e rettangolari, nell’aggiunta barocca.
interni
La parte inferiore delle superfici delle pareti interne dell’aula sono in conci di pietra squadrati lasciati privi di intonaco e disposti con orditura regolare. Le pareti del cappellone centrale sono rivestite da una ricca decorazione in marmi mischi; alla parete di fondo è addossata una custodia eucaristica, rivestita da lastre di lapislazzulo, mentre sul lato destro, mistificata dalla decorazione marmorea, si apre una porta che consente l’accesso alla sacrestia. Le navate sono separate da colonne in marmo, provenienti da spolio di edifici classici e sormontate da capitelli dorati di ordine composito. Le superfici della parte superiore delle pareti sono rivestite da mosaici, nella parte medievale, e da affreschi, in corrispondenza dell’allungamento barocco. In controfacciata è addossata una imponente cantoria, che costituisce il coro delle monache, chiuso da una grata di legno intagliata e dorata e le cui pareti sono ricoperte da affreschi. L’interno della chiesa, oltre quello già descritto nel cappellone centrale, ha diversi accessi laterali, due per ciascun fianco: uno in corrispondenza della zona medievale e uno nell’area dell’addizione moderna; gli accessi sul fianco meridionale (a destra) immettono nel cortile adiacente, quelli sul fianco settentrionale (a sinistra) sono praticamente inutilizzabili (Se non per esigenze di servizio) in quanto si affacciano sul terrapieno. L’aula riceve luce naturale dalle finestre aperte in alto, lungo le pareti e da quattro finestre ogivali, aperte nel tamburo che sovrasta, al centro, l’area medievale. Il presbiterio è chiuso da una balaustra in marmo bianco, decorate con tessere musive.
coperture
Le campate delle tre navate sono coperte da volte a vela, a eccezione di quella centrale, sormontata da cupola. Nell’area medievale gli intradossi delle volte sono rivestiti da mosaici; le volte delle campate dell’età moderna sono decorate da affreschi. Affreschi ricoprono anche la volta del cappellone centrale. Il tetto presenta parti a terrazzo, praticabile e rivestito da piastrelle in cotto, e parti a più falde, realizzate con struttura in legno, ricoperta da tegole del tipo “coppo siciliano”. La cupola è rivestita all’esterno da malta.
pavimentazione
La chiesa è interamente pavimentata da lastre di marmo di diverso tipo e diverso colore con n articolato schema compositivo a motivi geometrici intrecciati.
torre campanaria
Addossata alla facciata principale si erge la torre campanaria, impostata su pianta quadrata e organizzata su quattro ordini. Il primo è aperto su tre lati con quattro alti archi con ghiere insistenti su colonnine angolari, e costituisce l’accesso principale alla chiesa. Il secondo ordine è aperto su tre lati (il quarto è addossato alla facciata) con alte bifore, incorniciate da stipiti e ghiere con bugne a schifo. Il terzo e quarto ordine sono iberi sui quattro lati e sono aperti con bifore poggianti su esili colonne, mentre agli angoli presentano elementi cilindrici ritmati da colonne raccordati da archi a tutto sesto. Il paramento murario è costituito da conci di pietra a vista opportunamente squadrati e sagomati e collocati secondo le partizioni architettoniche dello schema compositivo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1957)
La chiesa è officiata con il rito bizantino e l'assetto degli spazi celebrativi è adeguato alla liturgia di rito bizantino.
altare - aggiunta arredo (2010)
Inserimento di altare in legno.
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