chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Simeri Crichi Catanzaro - Squillace cappella sussidiaria Pietà Parrocchia di Santa Maria Assunta Facciata; Pianta; Interno; Pavimenti e pavimentazioni altare - intervento strutturale (1990) XVI - XVI(localizzazione carattere generale); XVII - XVIII(trasformazione e costruzione intero bene); XVIII - XX(abbandono intero bene); 1944 - 1944(menzione intero bene); 1970 - 1970(restauro intero bene)
Chiesa della Pietà
Tipologia e qualificazione
cappella sussidiaria
Denominazione
Chiesa della Pietà <Simeri Crichi>
Altre denominazioni
Chiesa di Fra Rocco o della Madonna della Cona Madonna della Cona (Cappella del Cimitero)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze calabresi ( costruzione chiesa)
Notizie Storiche
XVI (localizzazione carattere generale)
Nel comune di Simeri Crichi e più precisamente nei pressi del cimitero di Crichi, sorge la “Pietà”, titolo voluto dall’ Arcivescovo di Catanzaro Mons. Armando Fares, detta volgarmente “ La Cona” dedicata alla venerazione della Madonna Addolorata; si venerava infatti, una sacra immagine della Vergine con il Cristo morto sulla ginocchia. È una delle tante chiesette sparse un po’ dovunque nelle campagne calabresi che servivano come punto di sosta tra un borgo e l’altro, momento di ristoro dei viandanti, con il fine di alimentare la spiritualità Mariana. Custodita da un laico detto “Romito” il quale accudiva alla pulizia, ne teneva l’amministrazione ed ospitava i pellegrini nel loro transito. Le origini della chiesetta risalgono all’incirca alla metà del 1600, quando il romito fra Rocco da Genova diede inizio alla pietà Mariana.
XVII - XVIII (trasformazione e costruzione intero bene)
Inizialmente, prima dell’arrivo dei contadini di Sellia, pare che “La Cona” fosse adibita a chiesa rurale. In epoca successiva, l’afflusso dei devoti e dei pellegrini, determinò la trasformazione dell’antica costruzione in legno in una nuova chiesetta realizzata con calce e pietre e più grande della precedente. In seguito, consolidatosi l’afflusso dei devoti e dei pellegrini, l’intera località prese il nome di “fra Rocco". Nella prima metà di questo secolo, subì una nuova ristrutturazione, venne ampliata sui lati e furono realizzati l’abitazione del romito e l’obitorio, prendendo la forma dell’architettura attuale. L’emigrazione dei contadini di Sellia nel XVIII sec. determinò la formazione del villaggio di Crichi e la chiesa rurale del casale di Crichi, sotto il titolo dell’Addolorata, fu affidata al romito Pietro Vono Catalano di S. Pietro di Taverna.
XVIII - XX (abbandono intero bene)
Dopo la morte di fra Nicola da Crichi la chiesa rimase abbandonata ed incustodita, così senza la necessaria manutenzione, le intemperie hanno provocato la distruzione del tetto, il controsoffitto in tavole, gli infissi, il portal,e ecc. La stessa era diventata rifugio di animali bovini ed ovini. Inoltre, a causa dell’innalzamento della quota stradale, il pavimento della chiesa si era venuto a trovare a quota inferiore a quella stradale con conseguente continuo allagamento; la chiesa sorge, infatti, a ridosso della strada provinciale “Piè Sala-Magisano” a pochi centimetri della banchina stradale.
1944 (menzione intero bene)
L’ultimo romito che la memoria crichese ricordi è fra Nicola Scorzafava da Crichi deceduto il 10 gennaio 1944. Il 2 novembre, in occasione della commemorazione dei defunti vi si celebra, tutt’ora la S. Messa e la terza domenica di settembre, nella ricorrenza del SS. Vergine addolorata si svolge la relativa funzione sacra con notevole afflusso di cittadini di Crichi e della vicina Sellia ed in epoca non molto remota, si svolgeva la fiera del bestiame.
1970 (restauro intero bene)
Nella seconda metà degli anni sessanta, i fedeli, visto lo stato di degrado nel quale riversava la chiesa, si fecero promotori di una pubblica colletta procedendo ad un ulteriore restauro che prevedeva il rifacimento del tetto, un nuovo pavimento e nuove porte in legno.
Descrizione
Si tratta di una chiesa a navata unica, con facciata a capanna e annessi ambienti laterali con propri ingressi, che, sia pure non identici nelle misure, fanno apparire la struttura come della tipologia a due salienti. La pianta dell'aula liturgica è longitudinale e termina con abside semicircolare e catino absidale. L'interno, con modanature neoclassiche, presenta l'area presbiteriale con decorazioni pittoriche, a prevalenti i toni del blu, che si stagliano con elementi fitoformi; alla base del catino, al centro, tre angeli circondano l'Ecce Homo. Una tela sull'altare maggiore, rappresenta la Pietà, è incastonata nell’altare maggiore, che presenta forme barocche ed è decorato a finto marmo.
Facciata
La facciata è a capanna, con due ali laterali che, con proprio portone architravato, fanno apparire la chiesa a sue salienti, mentre questi ambienti che costeggiano la chiesa sono aggiunte successive, locali annessi e con funzioni diverse dall’aula liturgica. In facciata troviamo un grande portale architravato circondato da modanature che, dipinte in bianco, si stagliano sul fondo giallo ocra. Le modanature di fattura moderna, con una larga fascia che circonda il portale e che, semplice e lineare, forma un doppio capitello ispirato all'ordine tuscanico. Sul portale si apre una finestra ad arco ribassato, con vetri policromi a forma di croce, mentre un po’ più basse troviamo due piccole edicole simmetriche con inserite a sinistra il dipinto di una Pietà in forme molto semplici e a destra un'Assunta, che richiama quella dei Frari di Tiziano.
Pianta
La pianta è longitudinale, con aula rettangolare e abside semicircolare.
Interno
L'interno presenta un'aula spoglia e semplice, con lesene e capitelli ispirati all'ordine ionico. In prossimità dell'area presbiteriale le decorazioni si infittiscono e assumono forme molto semplici con decorazioni fitoformi in blu su fondo bianco nell'area presbiteriale. Al centro, in basso nel catino absidale, tre angeli circondano un Ecce Homo
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento, rifatto in epoca moderna, è in gres a finto cotto, realizzato con piastrelle quadrate posizionate a 45 gradi.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1990)
L'area presbiteriale, rialzata di un paio di gradini, è caratterizzata da un arco trionfale impostato su profonde lesene e da una Mensa in legno massello sorretta da un sostegno avente fronte con pannello a scanalature e, al centro, piccolo bassorilievo rappresentante una Madonna. L'ambone è costituito da un semplice leggio mobile in metallo