chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Sant'Arcangelo Cava de' Tirreni Amalfi - Cava De' Tirreni chiesa sussidiaria S. Maria della Pietà Parrocchia San Michele Arcangelo Pianta; Facciata; Atrio; Cappelle laterali; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Sacrestia; Elementi decorativi; Ipogeo; Impianto strutturale nessuno XIII - 1281(preesistenze carattere generale); XV - XVI(fondazione intero bene); XVIII - XVIII(rimaneggiamento intero bene); 1945 - 1945(estinzione confraternita); 1960 - 1970(restauri intero bene); 1980 - 1980(danni sismici e restauri intero bene); 1989 - 1989(giurisdizione intero bene); 1991 - XXI(incendio e situazione attuale intero bene)
Chiesa di Santa Maria della Pietà
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Santa Maria della Pietà <Sant'Arcangelo, Cava de' Tirreni>
Altre denominazioni
Arciconfraternita di S. Maria della Pietà e S. Stefano Martire Arciconfraternita di Santa Maria della Pietà Cappella della Pietà Cappella di S. Maria della Pietà Chiesa di S. Maria della Pietà Chiesa di S. Maria della Pietà di S. Arcangelo Confraternita della Santissima Vergine della Pietà e di S. Stefano Protomartire Confraternita S. Maria della Pietà e S. Stefano Protomartire Congrega di Santa Maria della Pietà S. Maria della Pietà
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
barocco napoletano (programma decorativo)
Notizie Storiche
XIII - 1281 (preesistenze carattere generale)
E' documentata fin dal 1200 l'esistenza di un fabbricato adibito ad ospizio con annessa cappella, sul luogo dell'odierno complesso di Sant'Arcangelo. Nel 1281, questa cappella è citata con il titolo di "chiesa di Santo Stefano".
XV - XVI (fondazione intero bene)
Pur non essendo chiare le origini della chiesa di Santa Maria della Pietà e dell'attiguo Oratorio di Santo Stefano, esse vanno sicuramente collegate alla nascita dell'omonima confraternita che viene fatta risalire al secolo XIV (o anche prima). La confraternita era senz'altro esistente già nel 1410 e forse aveva sede presso la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo. Non sappiamo con esattezza quando fu decisa la costruzione di una sede autonoma o, probabilmente, la trasformazione della preesistente chiesa di Santo Stefano nel nuovo edificio sacro, ma si può ipotizzare che ciò avvenne tra il XV e il XVI secolo. La nuova chiesa inglobò la prima campata della navata sinistra della chiesa parrocchiale, annettendola al suo interno, pur lasciando la comunicazione tra i due edifici. Tuttavia, le vicende costruttive di tale episodio non sono ancora ben chiarite e non c'è accordo tra gli studiosi. Successivamente fu eretto l'oratorio nell'area retrostante la nuova chiesa.
XVIII (rimaneggiamento intero bene)
Nel corso del secolo XVIII, si deve registrare un insieme di lavori di ristrutturazione e rimaneggiamento di tutto il complesso architettonico, ed anche della chiesa di Santa Maria della Pietà, per conferirvi una veste di gusto barocco conservatasi negli anni susseguenti.
1945 (estinzione confraternita)
La confraternita si andò ridimensionando a partire dal 1945 circa, per estinguersi successivamente.
1960 - 1970 (restauri intero bene)
Negli anni 1960-70, tutto il complesso di Sant'Arcangelo fu sottoposto a generali lavori di restauro, consolidamento e ripristino delle finiture. Probabilmente anche presso la chiesa di Santa Maria della Pietà si intervenne con opere di restauro conservativo.
1980 (danni sismici e restauri intero bene)
Il terremoto del 1980 apportò notevoli danni al complesso architettonico. Sia la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo che l'attiguo complesso confraternale (chiesa della Pietà e oratorio) furono chiusi per inagibilità, mentre successivamente iniziarono le opere di restauro.
1989 (giurisdizione intero bene)
Nel 1989, estintasi la confraternita, la chiesa fu trasferita in proprietà alla parrocchia San Michele Arcangelo, divenendone sussidiaria.
1991 - XXI (incendio e situazione attuale intero bene)
Nel 1991, quando erano pressoché terminati i lavori di restauro postsismici dell'intero complesso, la chiesa di Santa Maria della Pietà e l'attiguo oratorio di Santo Stefano furono investiti da un violento incendio, che apportò notevoli distruzioni, il crollo integrale del tetto, la perdita di numerosissime opere e danni all'apparato decorativo architettonico. L'incendio causò danni anche alla vicina chiesa parrocchiale. I lavori di restauro furono interrotti e si costruì una copertura metallica provvisoria a protezione degli edifici devastati dall'incendio. Presso la chiesa parrocchiale, invece, le opere di restauro furono portate a termine nel 1994. In quello stesso anno la chiesa parrocchiale fu riaperta al culto, ma venne eretta provvisoriamente una parete di separazione nella sua navata sinistra, tra questa e gli ambienti rovinati dall'incendio, che non sono stati ancora ripristinati.
Descrizione
La chiesa di Santa Maria della Pietà fa parte del grande complesso monumentale di Sant'Arcangelo, che sorge al centro dell'omonima frazione di antichissima fondazione, cresciuta costantemente nel tempo lungo le prime pendici della collina a sud-ovest di Cava de' Tirreni. Il contesto è costituito da un territorio di grande singolarità orografica, che oggi presenta aspetti rurali e cittadini integrati, in una forma urbana irregolare e accidentata. Il complesso comprende la chiesa parrocchiale (con locali annessi), la chiesa sussidiaria di Santa Maria della Pietà, l'oratorio di Santo Stefano, una cappella ipogea e l'ex edificio dell'ospizio (trasformato in residenze). La chiesa della Pietà oggi versa in condizioni di degrado, in seguito ad un violento incendio, ma la sua struttura architettonica è integralmente conservata. Ha pianta longitudinale, a forma rettangolare, con alcune cappelle laterali. Essa si innesta, ad asse obliquo, direttamente nella chiesa parrocchiale, con la quale è in libera comunicazione tramite due arcate della sua navata sinistra. Oggi, tuttavia, tale comunicazione è interrotta da pareti costruite in seguito all'incendio. La chiesa risulta dotata di un duplice ingresso (uno attraverso l'atrio, l'altro direttamente dalla chiesa parrocchiale), mentre il presbiterio è ricavato nella parte terminale della navata. La partitura architettonica è costituita da un solo ordine di leggere lesene doriche, presenti lungo le pareti e nelle cappelle, sormontate da un modesto cornicione e da un'alta parete rettilinea conclusa dalla copertura. Le superfici interne sono rifinite ad intonaco civile con cromatismi dalle tonalità forti (è ancora riconoscibile la predominanza dell'amaranto) e affreschi. La chiesa è dotata di esigua luce naturale.
Pianta
La pianta della chiesa è a tipologia longitudinale e si compone di un rettangolo, a cui si aggiungono alcuni spazi laterali, due a sinistra e uno a destra, adibiti a cappelle. La chiesa dispone di due ingressi, situati nella singolare conformazione della sua parte iniziale, che si innesta direttamente, ma ad asse obliquo, nell'attigua chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, tra l'ampio atrio d'ingresso e la navata sinistra. Uno dei due suoi ingressi avviene attraverso un modesto varco situato nella campata sinistra dell'atrio; l'altro è in diretta continuità con la navata sinistra della chiesa parrocchiale, di cui occupa il posto della prima campata, ed è costituito dall'arcata rivolta verso la navata centrale e da quella rivolta verso la navata laterale. Attualmente il passaggio tra la chiesa sussidiaria e la chiesa parrocchiale è chiuso da una parete di tamponamento provvisoria (eretta in seguito ad un incendio), in cui è aperta una modesta porta. Ma in origine esisteva una suggestiva continuità architettonica e spaziale tra le due chiese, compenetrantisi l'una nell'altra; l'area corrispondente alla prima campata sinistra della chiesa parrocchiale costituiva, infatti, contemporaneamente l'angolo destro della chiesa sussidiaria. Le pareti laterali interne sono pressoché rettilinee, mentre sulla parete di fondo è accostato l'altare maggiore preconciliare (con relativi gradini e predella), ai cui due lati sono praticati varchi simmetrici che danno accesso al retrostante oratorio.
Facciata
La chiesa sussidiaria non dispone di una facciata propria, ma è preceduta dall'atrio della chiesa parrocchiale e dalla sua relativa facciata neoclassica. La parete interna dell'atrio, in cui è praticato uno degli accessi alla chiesa sussidiaria, non ha caratteri architettonici rilevanti. Una sorta di "facciata interna" è, invece, costituita dalla prima campata della navata sinistra della chiesa parrocchiale, che costituisce l'altro accesso. Tale "facciata interna", che sorge tra la chiesa sussidiaria e la chiesa parrocchiale, delimitandone i rispettivi spazi, è composta da due arcate, ad angolo retto, di cui quella rivolta verso la navata centrale, sormontata da trabeazione, è in continuità con la partitura architettonica della navata, l'altra è inserita nelle strutture della navata laterale sinistra. In seguito ad un incendio, le arcate sono state chiuse da pareti semplicemente intonacate (con un piccolo varco di passaggio verso la navata centrale).
Atrio
Un singolare vestibolo chiuso, a sviluppo rettangolare trasversale, precede sia la chiesa parrocchiale che la chiesa sussidiaria. Esso è planimetricamente tripartito: la campata centrale funge da passaggio tra la facciata e l'ingresso interno alla chiesa parrocchiale; quella di destra, a pianta trapezoidale, ha aspetto di cappellina laterale, mentre la piccola campata di sinistra, a pianta quadrangolare, costituisce la base del campanile e permette anche l'accesso, situato alla testata sinistra, alla chiesa sussidiaria.
Cappelle laterali
La pianta rettangolare della chiesa si espande in due cappelle a sinistra ed una a destra. Le due cappelle di sinistra, entrambe a pianta quadrangolare, sono comunicanti tra loro, mediante un'arcata a tutto sesto, e ospitano altari in muratura e stucco; esse sono dedicate alla Madonna delle Grazie e a San Giuseppe. Quest'ultima immette nella sacrestia, l'altra è in comunicazione anche con l'esterno, mediante un semplice varco. La cappellina di destra, invece, più modesta, ha pianta trapezoidale e permette l'accesso all'ipogeo; anch'essa ospita un altare in muratura. Tutte e tre le cappelle sono riccamente decorate.
Coperture
La copertura originaria della navata era piana e composta da un pregevole cassettonato ligneo dorato, con inserzioni pittoriche (completamente persi nell'incendio). Attualmente la chiesa ha una copertura di protezione provvisoria in travi metalliche reticolari a vista, con due falde spioventi in lamiera e manto in cotto. Le cappelle laterali hanno copertura a volta a vela e a crociera.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in ceramica vietrese smaltata.
Sacrestia
La sacrestia costituisce la prosecuzione di una delle cappelle di sinistra. E' a pianta rettangolare e non presenta particolari rilevanze architettoniche. E' costituita anche da un piano superiore.
Elementi decorativi
La decorazione barocca degli interni arricchisce soprattutto la parete dell'altare maggiore e le cappelle laterali. Sono presenti cornici in stucco che sottolineano le membrature architettoniche e formano disegni geometrici agli intradossi delle coperture e agli archivolti. Cornici, volute e decori scultorei in stucco sono presenti, inoltre, alle nicchie e alle edicole in altri punti delle pareti. Particolare rilievo presenta la composizione dell'edicola che sormonta l'altare maggiore, mentre affreschi e pitture ricoprono estese superfici murarie. Molti di questi decori si mostrano gravemente danneggiati a causa dell'incendio.
Ipogeo
Dalla cappellina laterale di destra una scala conduce ad un locale ipogeo, che è a pianta rettangolare e ha aspetto di cappella, con altare in muratura sul fondo e affreschi alle pareti. L'ambiente ha copertura a volta a botte lunettata e permette anche il passaggio ad altri locali interrati.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale della chiesa è di tipo tradizionale, con setti e pareti murarie continue in funzione portante; alcuni orizzontamenti sono archivoltati. La struttura del tetto provvisorio di protezione (in sostituzione di quello ligneo distrutto dall'incendio) è in travi metalliche reticolari, a correnti superiori inclinati, ancorate ad un cordolo cementizio che corre alla sommità della muratura perimetrale. La chiusura superiore è in lamiere metalliche ondulate, su cui è adagiato il manto di cotto.