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Amalfi
Amalfi - Cava De' Tirreni
seminario
vescovile
Seminario Arcivescovile
Parrocchia Sant'Andrea Apostolo
Pianta; Facciata; Cappella interna; Coperture; Impianto strutturale; Scale
nessuno
XVI - 1639(fondazione intero bene); 1639 - 1639(visita pastorale intero bene); XVIII - XVIII(costruzione piano secondo); 1860 - 1887(requisizione intero bene); 1897 - 1898(costruzione piano terzo); XX - XX(interventi e restauri vari intero bene); 1916 - 1922(notizie varie intero bene); 1966 - XXI(variazione d'uso intero bene)
Seminario Arcivescovile
Tipologia e qualificazione seminario vescovile
Denominazione Seminario Arcivescovile <Amalfi>
Altre denominazioni Seminario dell'Arcidiocesi di Amalfi
Seminario di Amalfi
Seminario diocesano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
neoclassico (costruzione facciata)
Notizie Storiche

XVI - 1639 (fondazione intero bene)

Voluto già dal vescovo mons. Giulio Rossini (1576-1616), che aveva iniziato a raccogliere le risorse necessarie per la sua costruzione, il Seminario Arcivescovile di Amalfi sorse nel 1639. Probabilmente i lavori furono avviati dal vescovo mons. M. Granito (1635-1638) e completati dal successore mons. Angelo Pichi (1638-1648). La fondazione del Seminario da parte del vescovo Pichi era attestata anche da una lapide, un tempo presente nell'atrio della cattedrale. L'istituto poteva ospitare fino ad ottanta alunni.

1639  (visita pastorale intero bene)

Nello stesso anno 1639 il vescovo mons. A. Pichi effettuò una visita pastorale presso l'edificio del Seminario, dai cui atti, tuttora conservati, si desumono sia aspetti della vita comunitaria sia notizie sull'edificio. Questo si sviluppava su due livelli, di cui il piano terra adibito a magazzini ed il primo composto da camerate, cucina, refettorio, aule e servizi.

XVIII  (costruzione piano secondo)

Durante l'episcopato di mons. M. Bologna (1701-1731) il Seminario fu ampliato con la costruzione di un secondo livello, dove trovarono posto tre camerate e la cappella interna.

1860 - 1887 (requisizione intero bene)

Nel 1860, in seguito ai moti rivoluzionari, il governo requisì il Seminario per adibirlo a caserma dei carabinieri a cavallo. L'edificio fu riconsegnato alla diocesi solo nel 1887. Durante questo periodo le attività del seminario furono trasferite in episcopio.

1897 - 1898 (costruzione piano terzo)

Nel 1897-1898, per volere del vescovo mons. E. De Dominicis, il Seminario fu nuovamente ampliato con la costruzione di un terzo piano e di una seconda cappella interna. Nella circostanza fu realizzata la monumentale scala in marmo.

XX  (interventi e restauri vari intero bene)

Durante l'episcopato di mons. A. M. Bonito (1908-1910) fu realizzato l'impianto elettrico, mentre il vescovo mons. E. Marini (1915-1945) fece realizzare l'impianto d'acqua potabile e curò altri interventi manutentivi. Negli anni 1951-1953, sotto l'episcopato di mons. A. Rossini (1947-1965), l'edificio fu interessato da generali e completi interventi di restauro, tra cui il rifacimento del refettorio, il rinnovo dei pavimenti, una nuova distribuzione degli ambienti e l'aggiornamento degli impianti. Nuove opere manutentive furono svolte nel 1966.

1916 - 1922 (notizie varie intero bene)

Nel periodo 1916-1919 il Seminario restò chiuso a causa della guerra e nel 1918 fu adibito ad alloggio degli ufficiali austriaci, per essere restituito alla sua destinazione originaria solo nel 1920. Tra il 1918 e il 1922, a causa della inagibilità dell'episcopio, il Seminario ospitò la residenza episcopale.

1966 - XXI (variazione d'uso intero bene)

Nel 1966 il Seminario è stato chiuso definitivamente e gli ambienti negli anni successivi sono stati adibiti ad attività diocesane e scolastiche. Negli anni 2014-2016 si sono svolti lavori di restauro.
Descrizione

Il Seminario Arcivescovile è un elegante palazzo che sorge nel centro storico di Amalfi, nei pressi del complesso monumentale della cattedrale di Sant'Andrea Apostolo, facendo angolo con la monumentale piazza Duomo. Il contesto è composto da un antichissimo impianto urbano, molto complesso, densissimamente edificato e stratificato, con presenza di edifici e piazze monumentali, elementi urbani notevoli, strade e vicoli caratteristici. Il volume dell'edificio, composto da quattro livelli e sottotetto, è piuttosto compatto e massiccio; unito ad altri edifici vicini minori, costituisce uno dei maggiori isolati urbani del centro. Il suo sviluppo planimetrico è a forma di C, in cui si distinguono tre ali intorno ad una corte retrostante scoperta (a secondo livello). Il piano terra, esteso anche nell'area sottostante la corte, è suddiviso in vari locali indipendenti, prospettanti sulla strada e destinati ad attività commerciali. I successivi tre livelli, accessibili dal portale principale e da altri ingressi secondari, sono collegati tra loro tramite uno scalone monumentale e presentano una distribuzione basata su un lungo corridoio centrale, affiancato da ambienti di varia dimensione e destinazione, tra cui si trovano, ai vari livelli, sale di rappresentanza, saloni, aule, refettorio, cappella, locali di servizio. I caratteri architettonici dell'intero edificio sono piuttosto comuni e mancano di rilevanti elementi ornamentali. L'elegante prospetto principale del palazzo, caratterizzato da un paramento bicromatico, si affaccia sul lato sinistro della monumentale scalea che conduce al portico della cattedrale. Un secondo prospetto, dai caratteri simili, si sviluppa lungo il corso principale del centro storico.
Pianta
La pianta tipo dell'edificio si sviluppa secondo una forma a C, composta da tre corpi interconnessi (un corpo centrale più grande e due ali laterali), posti intorno ad un'area scoperta retrostante, alla quota del secondo livello. La distribuzione interna, piuttosto complessa e varia, si articola mediante un lungo corridoio centrale con ambienti di varia grandezza e conformazione ai suoi due lati. Il corpo scala principale è posto all'angolo il corpo principale e l'ala meridionale.
Facciata
La facciata principale, prospettante sul lato sinistro della monumentale scalea del duomo, si compone di una parete uniforme, in cui sono disposte in maniera modulare varie aperture rettangolari (con cornici, modiglioni al davanzale e mensola soprastante), su due colonne e quatto livelli. Sono presenti anche alcune aperture fuori modulo, di forma circolare e ovale. A destra, preceduto da una scalea di raccordo alla piazza antistante, si trova il portale principale a piattabanda con cornice in pietra lavica e sormontato da una apertura ellittica. La sommità della facciata è costituita da un aggettante cornicione, che segue il profilo orizzontale della gronda del tetto. Al di sopra della finestra sinistra del secondo livello è presente una grande meridiana in stucco e marmo, mentre circa al centro della facciata vi è una lapide marmorea commemorativa. La superficie è trattata ad intonaco civile; i primi due livelli hanno un paramento a falso bugnato a fasce bicromatiche in ocra intenso e grigio perla (a faccia rustica); i livelli superiori presentano una superficie uniforme in ocra chiaro, marcapiano di separazione e lesene angolari a falso bugnato (proseguendo la bicromia sottostante), a tutta altezza. La facciata secondaria, che si sviluppa a sinistra di quella principale ed è più estesa, ne ripresenta gli stessi caratteri architettonici. All'angolo tra le due facciate è presente un pannello in maiolica a tema agiografico.
Cappella interna
La cappella interna è attualmente costituita da un piccolo ambiente privo di decorazioni, in cui emerge solamente un pregevole altare preconciliare, a paliotto chiuso, in marmo commesso.
Coperture
Le coperture interne sono costituite da volte di varia tipologia costruttiva (prevalentemente a botte) e da solai piani. Le coperture esterne sono composte da tetto a singole falde spioventi e terrazza (sull'ala sud e sull'ala centrale), da tetto a doppia falda spiovente (sull'ala nord). Il manto di protezione è in cotto tradizionale.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale è di tipo tradizionale, composto da muratura continua in funzione portante e da orizzontamenti misti (archivoltati in muratura e solai piani laterocementizi). La struttura della scala è in muratura voltata. Il tetto è in struttura mista (legno e ferro).
Scale
La scala monumentale è realizzata in un vano rettangolare, sviluppandosi con quattro rampe e quattro pianerottoli per livello, su volte rampanti, con parapetti in ferro lavorato.
Adeguamento liturgico

nessuno
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