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San Remo
Ventimiglia - San Remo
chiesa
parrocchiale
S. Maria degli Angeli
Parrocchia Santa Maria degli Angeli
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; facciata; Facciate
presbiterio - aggiunta arredo (Anni Settanta)
1464 - 1468(costruzione intero bene); 1626 - 1626(carattere generale intero bene); 1680 - 1680(rifacimento campanile); 1720 - 1721(costruzione interno
cappelle); 1752 - 1762(ricostruzione intero bene); 1798 - 1811(carattere generale intero bene); 1887 - 1887(restauri intero bene); 2020 - 2020(restauro facciata principale)
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria degli Angeli <San Remo>
Altre denominazioni S. Maria degli Angeli
S.ta Maria degli Angeli
Chiesa parrocchiale Santa Maria degli Angeli
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche

1464 - 1468 (costruzione intero bene)

Si ha notizia della costruzione della chiesa, a partire dal 1468, annessa al complesso conventuale dei Minori Osservanti, iniziato nel 1464 grazie a donazioni di alcuni benefattori locali. Di quell’antico complesso rimangono esigui resti del chiostro: è visibile, sul fianco di destra della chiesa, una semicolonna di forma poligonale in muratura mista di mattoni e pietra con capitello stilizzato secondo l’uso quattrocentesco, ora impropriamente ridipinta. (BIB Ferrari, p.90). Inizialmente dedicata alla Madonna della Consolazione, della chiesa tardo quattrocentesca è testimonianza il bassorilievo, già posto sopra il portale centrale, ora frammentario perché colpito da un proiettile durante il bombardamento navale del 1944, custodito in corrispondenza dell’ingresso delle Opere Parrocchiali. In esso figuravano il trigramma di San Bernardino e inferiormente la Madonna col Bambino in trono tra San Francesco e San Romolo, probabilmente riferibile a officine lombardo-genovesi. (Arch. Rel.Art.)

1626  (carattere generale intero bene)

La chiesa ed il convento sono ceduti ai Padri Minori Riformati, tra la viva opposizione della popolazione locale (BIB Manoscritto Borea, in data 1626 30 aprile).

1680  (rifacimento campanile)

Sono documentati lavori al nuovo campanile da parte di tale Mastro Stefano Merlo (Arch. Rel.Art.)

1720 - 1721 (costruzione interno, cappelle)

la chiesa subì alcune trasformazioni, in particolare furono erette due nuove cappelle con deposito sepolcrale sotto il giuspatronato della nobile famiglia Borea d’Olmo nella persona dell’abate Pietro Francesco. Per la cappella dei Santi Nicola di Bari e Antonio da Padova, finanziò l’arredo pittorico e scultoreo: la pala raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Nicola e Antonio da Padova fu commissionatta nel 1721 al pittore bolognese Marco Antonio Franceschini, assai attivo per l’aristocrazia genovese che nel 1700 gli aveva affidato la decorazione della sala del Maggior Consiglio. ((Archivio, Rel.Art. progetto Buccafurri-Pili) Manoscritto Borea d'Olmo, 1720, 1721)

1752 - 1762 (ricostruzione intero bene)

A causa di gravi lesioni interne, dovute anche ad un violento terremoto, si decide di abbattere il vecchio edificio e ricostruirlo. Nel periodo della ricostruzione i religiosi utilizzarono per le celebrazioni il chiostro del Convento fino al 29 novembre 1762, data in cui la Chiesa conventuale finalmente ricostruita e ingrandita, venne riaperta al culto (Archivio, Rel.Art. progetto Buccafurri-Pili) Manoscritto Borea d'Olmo, in data 1751, 1752, 1759, 1762).

1798 - 1811 (carattere generale intero bene)

I Padri Riformati vissero nel Convento fino alla fine del XVIII secolo, quando le truppe francesi lo occuparono e i religiosi dovettero abbandonarlo (1798-1799), mentre la Chiesa veniva chiusa al culto, tanto che i Padri celebravano nella vicina Chiesa della Visitazione. Nel 1810 Napoleone espulse definitivamente i Frati da Sanremo e, in seguito alle disposizioni imperiali di confisca dei beni ecclesiastici, su proposta del sacerdote Gio Batta Margotti l'8 agosto 1811 Napoleone ne disponeva con decreto imperiale il trasferimento nel Convento; così la chiesa fu riaperta al culto come Cappella del Civico Ospedale(Archivio, Rel.Art. progetto Buccafurri-Pili)

1887  (restauri intero bene)

Il terremoto del 13 febbraio 1887 danneggiò fortemente la chiesa nelle strutture e fece crollare le volte della navata centrale e delle navate laterali con la perdita degli stucchi settecenteschi analoghi a quelli rimasti intatti nei due altari minori; al posto della volta crollata fu costruita una soffittatura lignea centinata a listoni, visibile ancora oggi; il campanile subì la demolizione del cupolino che non venne più ricostruito(Archivio, Rel.Art. progetto Buccafurri-Pili)

2020  (restauro facciata principale)

Dopo attenta analisi del degrado, sono state eseguite operazioni di pulitura superficiale, rimozione di intonaci ammalorati, rifacimento delle porzioni di intonaco degradate, consolidamenti di intonaci e stucchi, pitturazione (Archivio, Rel.Tecnica progetto Buccafurri-Pili).
Descrizione

L’edificazione della chiesa risale al 1468, mentre la fondazione della Parrocchia di Santa Maria degli Angeli è più tarda (1853) e fa seguito all’esigenza di rispondere allo sviluppo urbano della città che nel corso dell’Ottocento si era esteso ben al di fuori delle mura del centro storico, gravitando a levante sull’antico Convento dei Minori Osservanti (risalente agli ultimi decenni del Quattrocento), a quel tempo Civico Ospedale, e alla sua Chiesa. Ubicato fuori del centro abitato sul lato a monte della via romana oltre il torrente San Francesco, fino a tutto il secolo XVIII il complesso rimase la costruzione più orientale di Sanremo, oggi è invece nel piano centro cittadino, affaciantesi sulla centralissima Piazza Colombo. Nonostante le numerose trasformazioni subite dalla chiesa essa esprime, soprattutto nella facciata (pur rimaneggiata) uno dei migliori esempi di barocco ligure. (Archivio Progetto Buccafurri-Pili).
Pianta
Il fabbricato ha un impianto monodirezionale a tre navate, scandite da pilastri compositi che reggono archi a tutto sesto e concluso da un da un abside interno emi-circolare.
Impianto strutturale
La soffittatura interna, rivestita in listoni di legno, è a volta del tipo a botte sia per la navata principale che per quelle laterali. La muratura perimetrale è intonacata.
Coperture
La copertura del corpo principale è costituita da un tetto a due falde in struttura lignea a capriate, mentre le navate laterali sono coperte da tetti ad una falda, anch’essi con struttura in legno: sulla navata di destra si innesta la copertura a testa di padiglione della Cappella Borea; il manto è in tegole marsigliesi e, limitatamente all’elemento centrale, con lastra perimetrale in ardesia; il campanile a pianta quadrata, privo del cupolino a seguito del terremoto del 1887, si localizza lateralmente nell’angolo nord-ovest della fabbrica.
Pavimenti e pavimentazioni
Internamente le navate presentano un pavimento rivestito da marmi policromi, oggetto di un rifacimento sul modello dell’originale risalente al 1963.
facciata
Il fronte, concluso da un ricco fastigio “a vento”, è verticalmente organizzato in due parti principali, a loro volta suddivise dagli elementi decorativi orizzontali: la prima, decorata da un ordine gigante di lesene accoppiate, è impostata su una zoccolatura rialzata rispetto al piano stradale da una scalinata ed è scandita orizzontalmente dagli aggetti delle lesene che riportano in facciata la suddivisione interna in tre navate; la gerarchia dei portali di accesso, sormontati da fastigi mistilinei in stucco e corredati da cornici marmoree, corrisponde a quella delle navate; anche la decorazione in stucco si differenzia tra le porzioni laterali, dove si trovano due sfondati polilobati con all’interno medaglioni in forma di conchiglia, e la parte centrale, dove un cartiglio rettangolare ingentilito da stucchi fitomorfi conteneva originariamente il bassorilievo marmoreo con San Bernardino.
Facciate
Le facciate laterali sono intonacate e non presentano decori, a meno sul fianco di destra della chiesa di una semicolonna di forma poligonale in muratura mista di mattoni e pietra con capitello stilizzato, coperta dall'intonaco.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (Anni Settanta)
Viene inserita una mensa mobile.
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