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Notizie Storiche |
1889 - 1891 (progettazione intero bene)
La chiesa parrocchiale dedicata al Sacro Cuore di Gesù venne costruita nell’area detta Capo Marine, al margine orientale della città di Sanremo, a partire dal 1889, luogo designato per la ricostruzione del paese di Bussana, distrutto dal terremoto del 23 febbraio 1887.
Il parroco di Bussana, Don Lombardi, investì del progetto della nuova chiesa l’architetto genovese Maurizio Dufour. Il Comune di Sanremo, da parte sua, aveva incaricato l’Ingegner Salvatore Bruno della progettazione del paese nuovo, con particolare riguardo al tracciato della viabilità ed alla ricostruzione degli edifici pubblici, ivi compresa la chiesa, per la quale erano state stanziate 62.000 Lire. I due progetti discordavano circa lo stile e, conseguentemente, i costi di realizzazione.
1889 - 1891 (inizio lavori intero bene)
I lavori furono appaltati alla ditta Carbone Benedetto ed ebbero inizio il giorno 13 agosto 1889 con il tracciamento delle fondazione e quindi il15 settembre dello stesso anno con le solennità per la posa della prima pietra. L’Ingegner Bruno, direttore lavori, diede comunque seguito al nuovo progetto da lui elaborato e non a quello già approvato dalla Giunta, cosa che provocò aspre polemiche da parte dell’Amministrazione Comunale ed un fermo ai lavori. Con provvedimento del Sotto Prefetto di Sanremo, l’Ing. Bruno e la ditta Carbone furono sollevate dagli incarichi ricevuti.
1891 - 1894 (costruzione intero bene)
Inizia così una seconda fase progettuale ed esecutiva. La parrocchia assunse su di sé l’onere di condurre a termine un progetto diverso da quello approvato dalla Giunta, pur ottenendo che le fosse liquidato lo stanziamento già previsto. Si diede incarico alla ditta Picconi Camillo di proseguire l’opera diretta e nuovamente progettata dall’ingegner Giacomo Picconi sempre con la supervisione dell’architetto Maurizio Dufour. Nell’estate 1891 la fisionomia attuale della chiesa era già definita; sopra alla cupola, il 14 dicembre 1892, fu collocata la statua in rame dorato raffigurante il Sacro Cuore di Gesù eseguita dalla Ditta Fratelli Bertarelli di Milano. La Domenica delle Palme del 1894 l’edificio finalmente fu aperto al culto trasferendovi con solenne processione le sacre effigi dismesse dalla chiesa distrutta dal terremoto.
1892 - 1893 (decorazione facciata)
L'arco del frontone reca tredici medaglioni: quello in alto con l'Agnello divino, gli altri dodici con volti angelici opera del 1893 di Raffaele Resio. Dello stesso autore il decoro nell'archivolto con Dio Padre in gloria tra gli angeli. La facciata reca, sopra il portone d'ingresso, una lunetta nella quale è raffigurata la regalità del Sacro Cuore di Gesù (Gesù in trono attorniatodai tetramorfi, con ai piedi le corone dei poteri regali terreni) eseguita dalla ditta dei fratelli Salviati di Venezia in mosaico, sulla base del disegno di Rodolfo Morgari ideato in conformità alle indicazioni del teologo Padre G. Maria Sanna Solaro (1893). Il frontone ad avancorpo della facciata era stato modificato in parte dal Picconi e si presentava con la trifora centrale con finestrone semicircolare, ed uno spazio sottostante dipinto da Raffaelle Resio con l’immagine dell’occhio di Dio attorniato da Angeli.
1892 - 1894 (esecuzione interno, decorazione)
Nel 1892 Maurizio Dufour approvava i progetti per la decorazione ad ornato degli interni; il parroco Don Lombardi ne affidava l'esecuzione a Giovanni Minoia (doratura del soffitto), Giacomo Boasso, Torino (chiaroscuri); Giuseppe Peretti, Torino (dorature a fuoco nelle pareti al di sotto dell'imposta delal volta dell'aula), Giusto Liva (stucchi).
1892/08/31 - 1966/06/17 (decorazione campanile)
La scultura in bronzo dorato raffigurante il Sacro Cuore di Gesù fu eseguita dalla ditta Bertarelli di Milano e posta sul campanile il 31.08.1892, rinnovata nella doratura il 23.10.1965. Il concerto è formato da cinque campane: tre provengono dalla vecchia chiesa, una con l'effigie del Sacro Cuore fu costruita ad hoc. Le prime quattro furono collocate nella cella campanaria il 1.04.1893. La quinta campana fu posta il 17.06.1966 in occasione del Centenario della festa liturgica e della Conclusione del Concilio Vaticano II (1962-1965).
1893 (decorazione interno, catino absidale)
A seguito del concorso privato indetto dal parroco Don Francesco Lombardi indicando ai partecipanti i temi da trattare nell'abside, nella volta del presbiterio e nelle due arcate della navata, ed al centro di essa, la decorazione ad affresco raffigurante "L'omaggio delle nazioni al Sacro Cuore" fu affidata a Luigi Morgari.
1893 (decorazione interno, presbiterio, volta)
A seguito del concorso privato indetto dal parroco Don Francesco Lombardi indicando ai partecipanti i temi da trattare nell'abside, nella volta del presbiterio e nelle due arcate della navata, ed al centro di essa, la decorazione ad affresco raffigurante "Il trionfo dell'Eucarestia" fu affidata a Raffaele Resio.
1893 (esecuzione interno, statue nelle nicchie del presbiterio)
Lungo il cornicione del presbiterio si aprono diciasette nicchie che contengono altrettante sculture in gesso raffiguranti gli Apostoli con San Paolo, San Barnaba, la Madonna delle Grazie, Sant'Egidio, San Giovanni Battista eseguite da Giovanni Minoia.
1893 (esecuzione interno, aula, volta)
L'affresco che decora la volta sopra l'aula raffigura "L'apparizione del Sacro Cuore a S. Margherita Maria Alacocque" con gli Angeli della Giustizia e della Pace, angeli che circondano le scritte Iustitia e Pax, opera di Raffaele Resio.
1893 (esecuzione interno, cappelle laterali, timpani)
Le figure angeliche che occupano gli spazi intermedi delle sei cappelle laterali sono opera di Raffaele Resio.
1893 (esecuzione interno, frontoni)
Lugi Morgari dipinge il Cor Arca (Inno che si recita per l'ufficio del sacro cuoredi Gesù) con alle basi quattro medaglioni che ritraggono santi che hanno a che fare con la devozione al Sacro Cuore. Nella parete sottostante uno dei frontoni dipinge la Condanna dei Giansenisti.
1893 - 1901 (esecuzione interno, controfacciata, vetrata istoriata)
Giuseppe Fassi esegue la vetrata con la Madonna del Sacro Cuore su disegno di Luigi Morgari.
1893 - 1915 (costruzione esterno, portone)
Portone ligneo in noce, a cassettoni eseguito dai Fratelli Liva (1893) con cornice in marmo a motivi di candelabra eseguito da Cesare Paleni su disegno di Pietro Agosti (1915).
1894 (esecuzione interno, altare maggiore)
Antonio Spinelli di Imperia (già Oneglia) progettò l'altare maggiore seguendo i suggerimenti del parroco Don Lombardi; fu eseguito da Domenico Carli inmarmo bianco statuario con inserti di marmo policromo.
1895 - 1915 (costruzione interno, cantoria ed organo)
Nel 1895 il parroco Don Lombardi richiese ad alcuni progettisti di ideare l'orchestra per la controfacciata. Presentarono il loro progetto Calderini-Zandomenichi, Carli-Minoia, e l'ing. Arnaldo Lodi di Bussana. 'Ing. Dufour operò una sintesi dei tre lavori definendo uan cantoria dalle linee essenziali e priva di curve. Nel 1896 fu realizzato il primo organo della nuova chiesa da parte della ditta Locatelli, inaugurato nel luglio di quell'anno. Se ne deduce, quindi, che fosse già stata posta in opera la cantoria, realizzata da Giovanni Minoia e dipinta con motivo di santa Cecilia tra angeli da Raffaele Resio nel 1899. Nel 1915 fu acquistato il nuovo strumento della ditta Vittino-Bossi-Vegezzi di Centallo (Cuneo), realizzato recuperando il materiale del precedente organo.
1898 (esecuzione interno, vano a sinistra, grotta di Lourdes)
Luca Casella realizza la struttura della grotta con minerali dei dintorni.Giovanni Minoia esegue le statue della Madonna e di Bernadette. L'altarino viene benedetto dal vescovo diocesano Mons. Ambrogio Daffra il 20 giugno 1898. Il fonte battesimale, al suo interno, è sormontato da una scultura raffigurante il Battesimo di Gesù, opera dello scultore Biamonti di San Biagio della Cima (IM).
1900 - 1905 (esecuzione interno, secondo altare a sinistra)
Le quattro cappelle poste ai lati dell'aula, in posizione mediana e lato presbiterio, sono frutto del progetto unitario dell'ingegner Giuseppe Gallo di Torino (1900) che prevedeva due cappelle minori con trittico e due cappelle maggiori con tre scomparti, nicchie ricche di sagome e ornati, tutti realizzati dallo stuccatore di Sanremo Luca Casella. Marmi, stucchi, ornamentazione, mosaici e dorature sono uniformi e si ispirano allo stile rinascimentale. L'altare di Sant'Egidio, realizzato nel 1905, è stao scolpito dallo scultore Sassi di Torino. Nelle nicchie sono presenti le statue dell'Angelo Gabriele e dell'angelo custode modellate dal Casella. Nei medaglioni Resio ha dipinto busti di monaci.
1900 - 1905 (esecuzione interno, secondo altare a destra)
Le quattro cappelle poste ai lati dell'aula, in posizione mediana e lato presbiterio, sono frutto del progetto unitario dell'ingegner Giuseppe Gallo di Torino che prevedeva due cappelle minori con trittico e due cappelle maggiori con tre scomparti, nicchie ricche di sagome e ornati, tutti realizzati dallo stuccatore di Sanremo Luca Casella. Marmi, stucchi, ornamentazione, mosaici e dorature sono uniformi e si ispirano allo stile rinascimentale. L'altare è dedicato alla Madonna del Rosario ed è stato scolpito nel 1905 da Carli su disegno di Pietro Agosti. Gli Arcangeli MIchele e raffaele nelle nicchie sono dellos tuccatore Luca Casella di Sanremo. Nei medaglioni sono effigiati San Pio V e Giovanni Sobieschi.
1900 - 1905 (esecuzione interno, terzo altare a sinistra)
Le quattro cappelle poste ai lati dell'aula, in posizione mediana e lato presbiterio, sono frutto del progetto unitario dell'ingegner Giuseppe Gallo di Torino che prevedeva due cappelle minori con trittico e due cappelle maggiori con tre scomparti, nicchie ricche di sagome e ornati, tutti realizzati dallo stuccatore di Sanremo Luca Casella. Marmi, stucchi, ornamentazione, mosaici e dorature sono uniformi e si ispirano allo stile rinascimentale.
L'altare è dedicato alla Santa Croce ed è opera di Domenico Carli di Sanremo; nei tondi laterali sono effigiati San Giovanni Lantrua da Molini di Triora e Colombo, realizzati da Luigi Morgari.
1900 - 1905 (esecuzione interno, terzo altare a destra)
Le quattro cappelle poste ai lati dell'aula, in posizione mediana e lato presbiterio, sono frutto del progetto unitario dell'ingegner Giuseppe Gallo di Torino che prevedeva due cappelle minori con trittico e due cappelle maggiori con tre scomparti, nicchie ricche di sagome e ornati, tutti realizzati dallo stuccatore di Sanremo Luca Casella. Marmi, stucchi, ornamentazione, mosaici e dorature sono uniformi e si ispirano allo stile rinascimentale.
L'altare, dedicato alla Sacra Famiglia, è stato scolpito da Antonio Richino di Genova. Nei tondi laterali sono effigiati i Santi Gioacchino ed Anna, opera di Luigi Morgari.
1901/10/20 - 1901/19/20 (consacrazione dedicazione)
A partire dalla seconda metà del 1901, considerato che la struttura era completata ed avviati, se non conclusi del tutto, molti interventi decorativi sia all'esterno che all'interno della chiesa, il parroco Don Lombardi decise di non rimandare oltre la consacrazione del luogo di culto, chiamando a presiedere la Santa Messa il Cardinale Richelmy, i Vescovi d Ventimiglia, Mons. Ambrogio D'Affra, e di Massa Marittima, Mons. Gio Batta Boracchia.
1910 (costruzione esterno, gradinata)
Disegno di Pietro Agosti, succeduto nella direzione lavori a Maurizio Dufour (morto nel 1897). A conclusione della gradinata sono stati collocati due grandi angeli su basamenti cubici con bassorilievo realizzati da Cesare Zonca.
1915 (esecuzione interno, primo altare a sinistra)
Gruppo delle Anime Purganti realizzato da Cesare Paleni; dipinto su tela applicato al muro con Porta del Paradiso del Ghiberti, opera di Ludovico Pogliaghi; panneggi dipinti realizzati dal prof. Brambilla, allievo di Pogliaghi.
1918 - 1922 (esecuzione interno, primo altare a destra)
Progetto del prof. Don Alessandro Thea; esecuzione dell'altare dello scultore Attilio Maragliano di Albenga.
1922 - 1926 (allestimento interno, vano a destra dell'ingresso)
Destinato ad accogliere la cappella del Cristo morto (la scultura di Cesare Zonca ora posta nel terzo altare di sinistra) con attorno le reliquie di alcuni santi, secondo il progetto dell'architetto D'Amato, il vano ospita oggi le spoglie di Don Lombardi, morto il 13 febbraio 1922. La salma fu traslata dal locale cimitero nel 1926 e collocata nel sarcofago di marmo bianco, in stile neorinascimentale, realizzato da Cesare Paleni su disegno di Pietro Agosti. |
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Descrizione |
La chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù è un santuario assai noto, eretto per volontà del parroco Don Francesco Lombardi. Collocato sul Capo Marine, in prossimità della città di Sanremo (IM), fu edificato a partire dal 1889, dopo che il devastante terremoto di due anni prima aveva completamente distrutto la chiesa antica e con essa l'intero borgo di Bussana vecchia, divenuto oggi sede di laboratori artigianali e d'arte. La chiesa, a navata unica, si presenta esternamente come un compatto parallelepipedo, caratterizzato dalla facciata di impronta neo-rinascimentale e ritmato nella parte mediana e posteriore dai corpi dell'abside, della canonica e di locali di servizio. L'accesso è preceduto da una scalinata monumentale con due grandi sculture di angeli. All'interno, invece, la pianta poligonale accoglie gli altari dell'aula, tre per lato. Una balaustra divide l'aula dal presbiterio, ove è posto l'altare maggiore e, nell'abisde, il coro ligneo. La copertura esterna in abbadini, cela l'ampia volta affrescata. L'ornamentazione della chiesa è assai ricca e si deve alla precisa progettualità del fondatore, il Servo di Dio, Don Francesco Lombardi, il quale ideò l'intero programma decorativo avente come tema centrale l'esaltazione del Sacro Cuore di Gesù, iconografia estesa anche ai singoli arredi (pulpito, coro, panche, balaustre, etc...). Chiamò a realizzarlo gli artisti d'ambito accademico più in vista del Nord-Italia, tra i quali ricordiamo Luigi e Rodolfo Morgari, Ernesto e Cesare Paleni, Cesare Zonca e figli, Raffaele Resio, Ludovico Pogliaghi, Giovanni Minoia. Il Santuario si presenta oggi quale documento d'eccezionale valore per conoscere l'arte italiana di fine Ottocento-inizio Novecento, rimasto sostenzialmente inalterato nella sua compiutezza formale.
Pianta |
Il santuario è un edificio a pianta rettangolare, con abside semicircolare, e scalinata d'ingresso anch'essa a pianta quadrangolare. L'interno della chiesa è ad aula unica, l'aula ha la pianta rettangolare con gli angoli tagliati a 45 gradi, risultandone quindi una pianta a forma di ottagono allungato. Sui quattro lati a 45 gradi sono posti quattro altari secondari, e sulle due pareti più lunghe si aprono due cappelle laterali con altrettanti altari. Il presbiterio ha una pianta quadrata che si conclude con l'abside semicircolare.
L'aula è coperta da un'unica grande volta a botte, in struttura lignea, una più piccola volta a botte copre anche il presbiterio, concluso sull'abside da una volta a cupola semicircolare.Esternamente l'edificio della chiesa è completato sulle due ali laterali dell'abside da due corpi di fabbrica, allineati alle pareti esterne della chiesa, ove sono ospitati i locali parrocchiali e la casa canonica. |
Campanile |
Il campanile, subito dietro l'abside, si innalza partendo con pianta quadrata, che diviene a pianta ottagonale oltre il cornicione corrispondente a quello di gronda dell'abside. La facciata principale, esposta ad est, presenta nella parte alta un timpano triangolare posto alla medesima quota delle coperture; oltre il cornicione di base del timpano, sono presenti altri due cornicioni, che suddividono la facciata in tre ordini. Nella parti laterali sono presenti nei primi due ordini finestre rettangolari ad arco, nel terzo ordine sono poste finestre circolari. |
Coperture |
Le coperture della chiesa sono in abbadini di ardesia, su struttura lignea; il campanile e la volta che protegge l'arco di ingresso hanno una copertura in lastra di zinco. |
facciata |
La facciata principale è arricchita da un corpo centrale avanzato, con un imponente arco, coperto da una volta a botte. L'importanza dell'ingresso è sottolineata da un grande scalone, affiancato dalle due grandi statue degli angeli poste su importanti basamenti.L'arco del frontone reca tredici medaglioni: quello in alto con l'Agnello divino, gli altri dodici con volti angelici opera del 1893 di Raffaele Resio. Dello stesso autore il decoro nell'archivolto con Dio Padre in gloria tra gli angeli. La facciata reca, sopra il portone d'ingresso, una lunetta nella quale è raffigurata la regalità del Sacro Cuore di Gesù (Gesù in trono attorniatodai tetramorfi, con ai piedi le corone dei poteri regali terreni) eseguita dalla ditta dei fratelli Salviati di Venezia in mosaico, sulla base del disegno di Rodolfo Morgari ideato in conformità alle indicazioni del teologo Padre G. Maria Sanna Solaro (1893). Il frontone ad avancorpo della facciata era stato modificato in parte dal Picconi e si presentava con la trifora centrale con finestrone semicircolare, ed uno spazio sottostante dipinto da Raffaelle Resio con l’immagine dell’occhio di Dio attorniato da Angeli. |
Facciate |
Le due facciate laterali sono molto semplici, sempre suddivise in tre ordini da due cornicioni, con finestre tonde nella parte alta, semicircolari nella parte centrale e rettangolari ad arco nella parte bassa. |
Pavimenti e pavimentazioni |
Pavimento in piastrelle di graniglia di cemento con decori geometrici. |
Impianto strutturale |
Muratura in pietra e mattoni, e parti in calcestruzzo armato. Volta leggera con struttura in legno, intonacata a calce. |
Elementi decorativi |
Esterno-facciata principale: sculture di angeli, mosaico con la Regalità del Sacro Cuore di Gesù, dipinto con Angeli, fregi a candelabra. Interno: affreschi raffiguranti tematiche inerrenti il Sacro Cuore di Gesù e Santi correlati (Morgari, Pogliaghi, Resio); tinta parete ed ornamentazione dorata dell'aula con elementi in stile neo rinascimentale, rosoni, chiodi romani, croci rosate, ornati, figure simboliche (pesce, agnello), monogrammi mariani e cristologico, ostensori, pissidi, sette sigilli, croci, calici (esecuzione Giuseppe Peretti di Torino, Giacomo Boasso, Torino); frasi evangeliche a corredo delle figurazioni; dorature della votla (G. Minoia); stucchi (G. Liva). |
vano laterale |
Vano laterale a sinistra dell'ingresso: lunetta con Risurrezione, affresco di Raffaele Resio; Grotta di Lourdes in pietra naturale e stalattitti naturali (stuccatore Luca Casella), con sculture della Madonna e di Bernadette (Giovanni Minoia). |
Altare |
Altare laterale primo a sinistra, dedicato alle Anime del Purgatorio: altare in marmo con paliotto bronzeeo raffigurante le Anime dei defunti nel fuoco del suffragio; sopra la mensa è posta la scultura del gruppo della Anime del Purgatorio (Ernasto Paleni), tela applicata alla parete di fondoed affersco raffigurante la Porta del Paradiso di Ghiberti, Angeli, cortine, il Salvatore tra le nubi (Ludovico Pogliaghi). |
Altare |
Altare secondo a sinistra, dedicato a S. Egidio, patrono di Bussana e contitolare della vecchia chiesa parrocchiale. Altare marmoreo (Sassi, Torino), decorazione con motivi neorinascimentali Giuseppe Gallo, Torino), decori a mosaico (Pietro Saccardo, Venezia), tela con Sant'Egidio che benedice BUssana (Raffaele Resio), nicchie laterali con statue di S. Gabriele Arcangelo e Angelo Custode (Casella), medaglioni in alto cond ue figure di moanci ad affresco (R.Resio). Statua lignea policroma del santo patrono sulla mensa. |
pulpito |
Nella porzione muraria tra la seconda e la terza cappella laterali, a sinistra, è collocato il pulpito ligneo scolpito con pannelli a rilievo con scene (Gesù bambino predica nel Tempio, predicaizone di San Paolo nell'Aeropago di Atene, S.Giovanni Battista predica sulle rive del Giordano, Santi Pietro e Paolo, Pentecoste, colomba dello Spirito Santo), opera di Cesare Zonca. |
Altare |
Altare terzo a sinistra, dedicato alla Santa Croce, opera di Domenico Carli di Sanremo con trittico raffigurante il Trionfo della Croce (Paolo gaidano, Torino); ai lati, sull aparete, medaglioni ad affresco raffiguranti il Santo Giovanni Lantrua da Molini di Triora, e Cristoforo Colombo (L. Morgari). Nicchie laterali: statua lignea policroma Santa Teresa (Perathoner, Ortisei) e San Giovanni della Croce ((Perathoner, Ortisei). Davanti all'altare: cataflaco ligneo dorato con scultura lignea policroma del Cristo Deposto (Cesare Zonca). |
Balaustra |
E' delimitato da una balaustra marmorea con ricchi pilastri adorni di nicchie, statue, colonnine, ornamenti in bronzo (progetto Spinelli, Carli). Nelle nicchie ci sono statue in bronzo (Carli) rappresentanti i fondatori degli ordini religiosi (S. Benedetto, S. Agostino, S. Domenico, S. Francesco d'Assisi, S. Vincenzo de Paoli, S. Ignazio di Lojola), e busti nei medaglioni di S. Francesco di Sales e S. Antonio Maria Zaccaria. Sopra le balaustre vi sono quattro angeli in bronzo (L. Pogliaghi) che reggono ciascuno una torcia: Angelo del Popolo Italiano, Angelo delel Religiose, Angelo del Clero Italiano, Angelo del Popolo Bussanese |
Presbiterio |
Altare maggiore in marmi policromi (disegno Antoni Spinelli, Oneglia, esecuzione Domenico Carli, Sanremo), con mensa sorretta da due serie di colonnine, doppio tabernacolo al centro con copertura a tempietto, statua lignea policroma del Sacro Cuore di Gesù (G. Minoia) appoggiata sopra il tabernacolo. Parete di fondo con coro ligneo scolpito e intagliato con Via Crucis (C. Zonca, Bergamo). Porzione murale absidale decorata con affresco raffigurante Crocifissione (P. Gaidano). Parete laterale sinistra: affresco con Gesù tra i fanciulli (L. Morgari); parete laterale destra: affresco con "Gesù tra i sofferenti" (L. Morgari). Panche per i celebranti con scene scolpite dell'Adorazione dei Magi, Annunciaizone, Fuga in Egitto; Gesù nel Getsemani, Flagellazione e del Trasporto di Gesù nel sepolcro (Bottega Zonca). |
Altare |
Altare terzo a destra, dedicato alla Sacra Famiglia (scolpito da Antonio Richino, Genova) con trittico raffigurante Sacra Famiglia con Dio Padre e Spirito Santo (P. Gaidano) entro cornice a motivi neorinascimentali, pendant dell'atare terzo e secondo a sinistra e secondo a destra. Tondi dipinti sulle pareti laterali con i Santi Giocchino ed Anna (L. Morgari); nelle nicchie laterali sculture lignee policrome raffiguranti Sant'Antonio di Padova e San Vincenzo de' Paoli (Perathoner, Ortisei). |
vano laterale |
Vano d'accesso/uscita laterale, preceduta da gradini, con bussola del portone ligneo laterale. Sull parete sinistra è murata una lapide marmorea con bassorilievo raffigurante San Pietro in Vincoli con l'Angelo. |
Altare |
Altare secondo a destra, dedicato alla Madonna del Rosario con ricca ornamentazione neorinascimentale in stucco (pendant con gli altri tre altari laterali): al centro tela con Madonna del Rosario (L. Morgari), ai lati, in nicchie, sculture dei Santi Arcangeli Michele e Raffaele (Casella), sopra, due medaglioni con S. Pio V e Giovanni d'Austria. Sulla mensa, entro tempietto in onice (disegno P. Agosti, Sanremo), scultura del bambino Gesù di Praga. |
Altare |
Altare primo a destra, dedicato a S. Margherita Maria Alacoque (progetto di Don Alessandro Thea, Savona; esecuzione Attilio Maragliano, Albenga). Paliotto in bronzo raffigurante al centro il Sacro Cuore di Gesù con le braccia spalancate ed i fedeli attorno. Sopra la mensa, raffigurazione marmorea di Santa Margherita Maria Alacoque che tiene disteso sul petto il disegno del Sacro Cuore così come le era apparso. Ai suoi piedi stanno i Santi precursori della devozione al sacro Cuore. Sullo sfondo la chiesa dell'apparizione, a Paray le Monial. |
vano laterale |
Vano laterale a destra dell'ingresso principale con sacello di Don Lombardi, in forma di arca con decorazione neo-rinascimentale (progetto Pietro Agosti, esecuzione Cesare Paleni). Busto in bronzo ritratto di Don Lombardi (Jules Von Biesbroeck). |
Volta |
Ciclo del Sacro Cuore di Gesù nell'abside, nella volta del presbiterio,nelle due arcate della navata, al centro di essa, nei frontoni L'omaggio delle nazioni al Sacro Cuore, "Cor Arca", San Giovanni Evangelista che posa il capo sul petto di Gesù; San Tommaso Apostolo che mette la mano nel costato di Cristo risorto; S. Caterina da Siena che scambia il suo cuore con quello del Redentore, Papa Leone XIII che raccomanda l'Apostolato della preghiera ; la condanna dei Giansenisti oppositori della devozione al Sacro Cuore di Gesù, di Luigi Morgari;Il trionfo dell'Eucarestia, L'apparizione del Sacro Cuore a S. Margherita Maria Alacoque, Angeli della Giustizia e della Pace (Raffaele Resio) |
Porzioni murarie tra le cappelle laterali |
Porzioni murarie tra le cappelle laterali: allegorie della Fede, della Speranza, della Carità e figura del Buon Pastore (L.Morgari) |
Controfacciata |
Arco sovrastante la cantoria dipinto con Santa Cecilia che suona in mezzo agli angeli (R.Resio); trifora con vetrate istoriate raffiguranti al centro, Madonna del Sacro Cuore, ai lati due angeli con scritte Mater redemptionis e Mater divinae gratie (disegno L. Morgari, esecuzione Giuseppe Fassi di Nizza). Cantoria (G. Minoia), organo (anno 1915) Vittino-Bozzi-Vegezzi di Centallo con riutilizzo del materiale fonico del precedente strumento Locatelli (1896). |
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