chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Veglie Brindisi - Ostuni chiesa sussidiaria Madonna della Favana Parrocchia dei Santi Giovanni Battista e Irene Coperture; Impianto strutturale; Scale; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni nessuno IX - IX(costruzione intero bene); XVI - XVIII(affrescatura intero bene); XIX - XIX(ambito cimiteriale carattere generale)
Chiesa della Madonna della Favana
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa della Madonna della Favana <Veglie>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze italo-greche (costruzione)
Notizie Storiche
IX (costruzione intero bene)
La chiesa ipogea fu costruita all'interno della roccia, a 5 metri di profondità, ai tempi del dominio bizantino, ipoteticamente nel sec. IX e affrescata secondo le consuetudini pittoriche italo-greche
XVI - XVIII (affrescatura intero bene)
il culto della Madonna della Favana (in vocata contro il favismo) sarà accresciuto in ambito francescano intorno ai secc. XVI-XVIII, periodo al quale risalgono gran parte delle affrescature parietali
XIX (ambito cimiteriale carattere generale)
Con le nuove leggi sabaude in materia sanitaria, il prefetto di Terra d'Otranto individuò nell'area della Cappella della Favana il luogo dove far edificare il cimitero comunale. Ad oggi, infatti, il sito culturale è inglobato nel recinto cimiteriale vegliese.
Descrizione
La cripta della Madonna della Favana risale al IX-XI secolo. La denominazione è legata alla malattia del favismo; originariamente il complesso cultuale era dedicato a Santa Maria di Veglie la cui immagine affrescata di stile bizantino era venerata dai fedeli contro il grave male del favismo. Alla cripta, scavata in un banco calcarenitico, si accede per mezzo di un dromos in cui è stata ricavata una scala di tredici gradini. Presenta una pianta a navata unica monoabsidata e orientata a est, secondo lo schema liturgico greco. Entrando, a sinistra, c'è il pastophorion (vano di servizio per la liturgia). Il pavimento è in terra battuta. Le pareti sono ricoperte da un vasto ciclo pittorico databile al XV secolo, raffigurante una Madonna col Bambino, una Madonna Allattante e diversi santi (san Michele Arcangelo, santo Stefano, sant'Andrea apostolo, sant'Antonio abate, SS. Trinità, san Francesco d'Assisi, sant'Antonio di Padova, san Pietro e san Paolo). La presenza di santi appartenenti ai culti orientale e occidentale, oltre alle scritte in greco e in latino, esprime l'intreccio culturale che ha contraddistinto questo insediamento rupestre. Il soffitto piano reca un'immagine del Cristo Pantocratore attorniato da quattro angeli e dai simboli dei quattro evangelisti. La struttura ipogea fu custodita per alcuni secoli dai Frati Minori Conventuali del vicino convento.
Coperture
copertura in rocca viva calcarenitica
Impianto strutturale
il sito chiesastico è ipogeo, interamente scavato nel banco di roccia calcarea ad una profondità di m. 5 dal piano stradale
Scale
Al sito si accede per mezzo di un dromos in cui è stata ricavata una scala di tredici gradini
Pianta
Presenta una pianta a navata unica monoabsidata e orientata a est, secondo lo schema liturgico greco