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Troia
Lucera - Troia
palazzo
vescovile
Palazzo Vescovile di Troia
Parrocchia di Beata Maria Vergine Assunta in Cielo
Elementi decorativi
nessuno
XVIII - 1752-1777(restauro carattere generale); XXI - 2017(restauro carattere generale); XV - XVI - 1484-1519(restauro carattere generale); XVII-XVIII - 1694-1726(restauro carattere generale)
Palazzo Vescovile di Troia
Tipologia e qualificazione palazzo vescovile
Denominazione Palazzo Vescovile di Troia <Troia>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione palazzo vescovile)
Notizie Storiche

XVIII - 1752-1777 (restauro carattere generale)

Il vescovo Marco de Simone (1752-1777) a ristrutturare sostanzialmente la costruzione voluta dal vescovo Cavalieri "poiché l'episcopio di Troia non era degno dell'importanza della sede".

XXI - 2017 (restauro carattere generale)

I lavori realizzati nell'ultimo intervento hanno riguardato in parte le coperture del palazzo, i fronti prospettici del cortile e la nuova pavimentazione che è stata realizzata con pietre di Trani burattata.

XV - XVI - 1484-1519 (restauro carattere generale)

La prima sede del Palazzo Vescovile di Troia fu quella che sino agli anni settanta funzionò come seminario diocesano ed attualmente trasformata in Museo del Tesoro della Capitolo Con-Cattedrale. Viene costruita dal vescovo fiorentino Giannozio Pandolfini (1484-1519), ecclesiastico molto amico di Raffaello Sanzio e da questi ritratto nelle stanze vaticane (L'incendio di Borgo Pio - Il giuramento di Leone III)

XVII-XVIII - 1694-1726 (restauro carattere generale)

Con Mons. Giacomo Emilio Cavalieri (1694-1726) nel 1707 viene costruito un altro seminario contiguo alla fabbrica del Pandolfini e oggi sede del palazzo Vescovile. L'edificio fu realizzato, forse, su progetto di Giovanni Domenico Navone (lo stesso architetto della chiesa del Monastero di S. Benedetto a Troia, detta dell'Addolorata).
Descrizione

Il palazzo vescovile di Troia, è tipicamente un edificio a corte interna che si sviluppa su due livelli coperto da tetti a doppia falda in coppi e con prospetti principali in mattoni "faccia a vista" scanditi da paraste, zoccoli e cornicioni in pietra calcare bianca.
Elementi decorativi
varcando il semplice e maestoso portale d'ingresso, ci si trova davanti una corte con un sistema di facciate finestrate in asse con l'ingresso principale, arricchita da colonne ed archi ai due lati (sul lato sinistro è conservata una lapide del 1127 proveniente dalla chiesa di San Giovanni al Mercato) mentre sulla parete frontale si apre una scalinata che si divide in due sul ballatoio. Le due rampe di scale portano una agli appartamenti del vescovo e l'altra all'attuale archivio storico sezione di Troia.
Adeguamento liturgico

nessuno
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