chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Salice Salentino
Brindisi - Ostuni
chiesa
parrocchiale
S. Maria Assunta
Parrocchia Santa Maria Assunta
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Scale; Pavimenti e pavimentazioni
altare - intervento strutturale (1990)
IX - XIII(preesistenze intero bene); 1664 - 1728(completamento campanile); 1689 - 1713(costruzione intero bene); XVIII - XIX(erezione cappelle laterali); 1904 - 1911(restauro intero bene); 1956 - 1956(rifacimento coperture); 1978 - 1978(miglioramento campanile); 2021 - 2021(progetto restauro carattere generale)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta <Salice Salentino>
Altre denominazioni S. Maria Assunta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche

IX - XIII (preesistenze intero bene)

Una prima chiesa matrice, con dedicazione a San Giovanni Battista, si pensa attiva in Salice Salentino già nel 1001; a poca distanza da questa sarebbe stato eretto un nuovo sito chiesastico parrocchiale più funzionale alle esigenze di un centro in ascesa demografica.

1664 - 1728 (completamento campanile)

Il campanile, alto oltre trenta metri, era completo sino al secondo ordine nel 1664; la sua costruzione, ripresa nel 1728, avrebbe avuto compimento due anni dopo.

1689 - 1713 (costruzione intero bene)

Il 3 marzo 1689 la chiesa crollò ma già il 12 novembre dello stesso anno si poneva la prima pietra della nuova parrocchiale "tutta tessuta in carparo d'Arneo", eretta grazie al solidale apporto dell'intera cittadinanza. Il 1713, come attesta un'epigrafe in sito, la chiesa fu riaperta al culto.

XVIII - XIX (erezione cappelle laterali)

Nel corso del settecento e dei primi dell'Ottocento furono edificate le cappelle laterali in stile rocaille salentino e neoclassico.

1904 - 1911 (restauro intero bene)

La chiesa fu restaurata ai primi del '900 e riaperta al culto il 29 giugno 1911.

1956  (rifacimento coperture)

Nel 1956 il soffitto crollò determinando anche la distruzione di persistenze settecentesche quali l'organo, la cantoria e buona parte del coro; ripristinato il solaio, il 2 dicembre dello stesso anno la chiesa fu riaperta al culto.

1978  (miglioramento campanile)

Il rivestimento in piastrelle policrome del capolino del campanile è stato sostituito nel 1978. La cella campanaria ospita quattro campane, l'ultima delle quali posta in opera il 1978.

2021  (progetto restauro carattere generale)

Nel 2021 è stato presentato un progetto di restauro conservativo per avviare diversi interventi di recupero che interessano il onsolidamento della copertura, consolidamento e recupero delle facciate e degli intonaci interni, consolidamento e bonifica delle murature dall'umidità e la sostituzione della pavimentazione interna
Descrizione

L'interno, a croce latina, è diviso in tre navate da grandi pilastri a croce su cui poggiano grandi arcate sormontate da una cornice oltre la quale sono otto finestre. Le navate laterali sono con volte a vela alla leccese; in corrispondenza di grandi arcate poste fra semipilastri si aprono complessivamente sei cappelle e relativi altari; altri quattro altari sono nel transetto. Già il 1695 era stato completato l'altare dedicato alla Natività ma conosciuto anche con i titoli della Sacra Famiglia. Al 1696 risale l'altare di Sant'Oronzo, al 1697 quello, confraternale, della Vergine del Carmelo o delle Anime del Purgatorio, al 1698 quello di San Nicola danneggiato dal sisma del 20 febbraio 1743 e successivamente restaurato. Nel 1702 ebbero collocazione l'organo e il pulpito. L'altare di San Francesco d'Assisi fu realizzato nel contesto dei lavori avviati nel 1744 per porre rimedio ai danni causati dal sisma del 20 febbraio 1743; nel 1747 ebbe compimento quello della Pietà per il quale. Nel 1745- 50 si costruirono l'altare confraternale della Madonna del Rosario e l'altro del Sacro Cuore, San Francesco Saverio e San Francesco Ferreri. Nel 1748 fu completato l'altare del Santissimo Sacramento ricostruito in marmo nel 1955-56; nel 1753 Vito Antonio Colucci di Martina Franca e Servodidio Ingrosso, di Campi Salentina, curarono l'esecuzione e il decoro delle coperture lignee. La facciata, scandita su tre livelli e partita da quattro lesene che nel terzo ordine culminano in pinnacoli, in uno con la linearità dell'impianto, evidenzia la possibilità che la ridefinizione della chiesa si debba a Giuseppe Zimbalo. Ai lati del portale principale sono due nicchie con le statue, in pietra leccese, di San Francesco d'Assisi e Sant'Agostino; nelle altre due nicchie, sul secondo ordine, sono quelle di San Tommaso d'Aquino e San Domenico. Il portale è sormontato dal gruppo scultoreo dell'Assunta tra due putti e pinnacoli di fiori e frutta.
Pianta
pianta a croce latina
Impianto strutturale
impianto strutturale in carparo d'Arneo facciavista all'esterno e intonacato all'interno
Coperture
coperture caratterizzata da volte a vela e controsoffitto ligneo piano nell'area presbiteriale
Scale
L’ingresso presenta una scalinata di accesso con la presenza di barriere architettoniche, priva di rampa
Pavimenti e pavimentazioni
pavimentazione in mattonelle maiolicate a tessuto geometrico bicromo
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1990)
l'altare è in marmo e nel paliotto è raffigurato un altorilievo del Cenacolo in ceramcia policroma maiolicata
Contatta la diocesi