chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Campora
Agerola
Amalfi - Cava De' Tirreni
chiesa
confraternale
S. Maria di Loreto
Parrocchia San Martino Vescovo
Pianta; Facciata; Campanile; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Sacrestia; Impianto strutturale; Sagrato
presbiterio - aggiunta arredo (1999)
1370 - XV(preesistenze carattere generale); 1479 - 1479(fondazione intero bene); XVI - XVII(esecuzione affreschi cappella di sinistra); 1572 - 1572(visita pastorale intero bene); 1580 - 1588(ampliamento e variazione d'uso intero bene); XVIII - XVIII(visita pastorale intero bene); XVIII - 1769(ristrutturazione intero bene); 1858 - XIX(danneggiamenti e restauri intero bene); 1942 - 1942(giurisdizione intero bene); 1954 - 1954(restauri vari intero bene); 1980 - 1999(danni sismici e restauri intero bene)
Chiesa di Santa Maria di Loreto
Tipologia e qualificazione chiesa confraternale
Denominazione Chiesa di Santa Maria di Loreto <Campora, Agerola>
Altre denominazioni Cappella di S. Maria di Loreto
Chiesa della Madonna di Loreto
Chiesa di S. Maria di Loreto
Chiesa di S. Martino
Chiesa di S. Martino vescovo di Tours
Chiesa di S. Martino vetere
Chiesa di San Martino Vescovo
S. Maria di Loreto
Autore (ruolo)
Mozzillo, Angelo (dipinto della soffittatura)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
barocco napoletano (programma decorativo)
Notizie Storiche

1370 - XV (preesistenze carattere generale)

Si ha notizia, fin dal 1370, dell'esistenza di una chiesa primitiva, sede parrocchiale, sita nei paraggi dell'attuale e intitolata a San Martino, crollata nel XV secolo e successivamente indicata con l'appellativo "San Martino vetere".

1479  (fondazione intero bene)

L'attuale chiesa fu fondata nel 1479 da Teodosio Acampora, probabilmente sui ruderi di un'antica cappella dedicata a Santa Maria di Loreto, di cui assunse il titolo (notizia riportata in un atto del notaio Gabriele Acunto). Nello stesso anno fu fondata anche l'omonima confraternita.

XVI - XVII (esecuzione affreschi cappella di sinistra)

Gli affreschi che ricoprono la copertura della cappella di sinistra sono stati eseguiti tra fine 1500 e inizio 1600. Essi riproducono varie scene della storia sacra.

1572  (visita pastorale intero bene)

Nel 1572 la chiesa ricevette la visita del vescovo mons. C. Montilio, che ne ha lasciato una breve descrizione.

1580 - 1588 (ampliamento e variazione d'uso intero bene)

Nel 1580 la chiesa fu ampliata per divenire sede parrocchiale, sotto il titolo di San Martino, in sostituzione della vecchia chiesa crollata (San Martino vetere). Nella stessa epoca fu realizzato il campanile. Nel 1588 nella chiesa fu costruita la cappella di Santa Trofimena.

XVIII  (visita pastorale intero bene)

Agli inizi del Settecento, il vescovo mons. M. Bologna, effettuò una sacra visita presso la chiesa, che trovò in condizioni manutentive cattive, e fece demolire alcuni altari fatiscenti.

XVIII - 1769 (ristrutturazione intero bene)

Nella seconda metà del secolo XVIII, grazie all'intervento dell'arcivescovo mons. A. Puoti, la chiesa subì importanti interventi di rifacimento dell'apparato decorativo. Furono realizzati stucchi in stile barocco e un pregiato pavimento in ceramica.

1858 - XIX (danneggiamenti e restauri intero bene)

Il 5 gennaio 1858 la chiesa fu colpita da un fulmine che ne rovinò le strutture e diroccò il campanile. Successivamente l'edificio fu restaurato.

1942  (giurisdizione intero bene)

Nel 1942 la sede parrocchiale di San Martino fu trasferita presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie, non molto distante, mentre la chiesa di Santa Maria di Loreto rimase sotto la cura esclusiva e la gestione della confraternita Monte dei Morti.

1954  (restauri vari intero bene)

Nel 1954 si sono svolti lavori di restauro, tra cui la sostituzione quasi integrale dell'antico pavimento ceramico.

1980 - 1999 (danni sismici e restauri intero bene)

Dopo il terremoto del 1980, che causò notevoli danni alla chiesa, sono stati realizzati interventi di restauro e consolidamento della facciata e del tetto, la cui originaria struttura in legno è stata sostituita con una in ferro ancorata con un cordolo in calcestruzzo armato. Durante tali lavori è stata rimossa la grande tela della soffitta e sono stati portati alla luce gli affreschi della cappella di sinistra. Gli interventi si sono svolti in varie fasi dal 1987 al 1999.
Descrizione

La chiesa di Santa Maria di Loreto è parte di un ampio isolato urbano prospettante sulla via Matteo Renato Florio, nella frazione di Campora di Agerola. Di tale isolato la chiesa occupa l'estremo sinistro. Il contesto è costituito dal centro antico della frazione, cresciuto come intensa e stratificata edificazione, ai margini di aree rurali. La facciata a capanna, in cui emerge l'elegante finestra barocca centrale, ed il campanile sono in continuità con la cortina urbana dell'isolato di cui la chiesa fa parte; la facciata è in diretta relazione con la strada pubblica, da cui è separata solo da tre gradini. L'interno dell'edificio sacro, a navata unica a sviluppo longitudinale e con quattro cappelle laterali, è caratterizzato da stucchi e decori in stile barocco napoletano. L'aula termina con un ampio spazio quadrangolare absidato, che si apre oltre l'arco trionfale. La copertura è piana, con struttura metallica a vista. La partitura architettonica delle pareti è suddivisa in due registri, di cui quello inferiore presenta una successione di lesene ioniche ad intervalli alterni di arcate a tutto sesto e campate chiuse. Il registro superiore mostra la stessa partitura del registro inferiore, in forme semplificate e con la presenza di finestre che consentono una discreta illuminazione naturale. Tra i due piani è presente un prominente cornicione che corre lungo le pareti dell'aula e del presbiterio. In controfacciata è presente la cantoria con pregevole balaustra in legno decorato.
Pianta
La chiesa presenta una pianta a tipologia longitudinale, con aula unica su modello congregazionale. All'aula si unisce un ampio sacello absidale, meno esteso dell'aula. L'ingresso è unico e centrale in facciata ed immette direttamente nella chiesa. Il sacello absidale ospita il presbiterio, rialzato di un gradino che corre alla base dell'arco trionfale; qui è l'antico altare preconciliare preceduto da scale e predella. I quattro angoli dell'aula hanno andamento arrotondato. Lungo le pareti si alternano vari tipi di rientranze, alcune delle quali ospitano piccole cappelline laterali con altari in muratura. Sulla parete sinistra, in prossimità del presbiterio, si apre un'ampia cappella a pianta pressoché quadrata con altare marmoreo e passaggio verso la sacrestia. Al lato opposto vi è un'altra cappella alquanto profonda unita ad un ulteriore spazio rettangolare.
Facciata
La semplice facciata della chiesa è di tipo a capanna. Sull'asse centrale si susseguono il portale a piattabanda (in basso), una elegante finestra di tipo vaccariano (al centro) e un oculo (in alto). La sommità è definita dal profilo a doppio spiovente del tetto. La facciata della chiesa, a destra, è delimitata dal campanile (leggermente sporgente rispetto ad essa), mentre a sinistra è unita all'edificio contiguo; lungo i suoi vari bordi corre una semplice cornice in ringrosso di intonaco; la superficie è trattata ad intonaco civile nei colori bianco e giallo chiaro.
Campanile
Il campanile si erge a sinistra della facciata e fa angolo con la sacrestia. A base quadrata, si innalza per quattro ordini, di cui solo gli ultimi due sono interamente liberi. Sulle varie facce sono presenti cornici in ringrosso di intonaco e monofore (alcune delle quali cieche). Il quarto ordine ha pianta ottagonale irregolare ed è sormontato da un cupolino a forma piramidale. La superficie è trattata in modo analogo a quella della facciata.
Coperture
La copertura della chiesa è costituita da una struttura intelaiata in metallo a vista con chiusura in pannelli orizzontali grecati. La copertura del sacello absidale è data da una volta a botte lunettata seguita da una sorta di catino absidale. La sacrestia ha copertura a volta a padiglione lunettata; la cappella laterale ha copertura a volta a botte. L'estradosso del tetto della chiesa è a padiglione a tre falde, a cui si raccordano altre falde minori.
Pavimenti e pavimentazioni
L'attuale pavimento è in cotto uniforme con fascia decorativa laterale.
Elementi decorativi
La sobria veste decorativa della chiesa è di gusto barocco ed è affidata prevalentemente a delicate cornici ed eleganti stucchi che adornano le varie membrature architettoniche e arricchiscono soprattutto l'area absidale. Le superfici sono rifinite ad intonaco civile nelle cromie del bianco e del giallo paglia. Nel sacello absidale trova posto un artistico altare marmoreo sormontato da un'edicola con decori in stucco; degni di nota sono anche gli stucchi e il dipinto della volta di questo ambiente. Nella cappella di sinistra sono stati portati alla luce pregevoli affreschi a soggetto agiografico. Il soffitto dell'aula è destinato ad ospitare una grande e pregevole tela del Mozzillo (attualmente rimossa).
Sacrestia
La sacrestia è costituita da un ambiente rettangolare disposto tra il campanile e la cappella laterale. E' in comunicazione sia con l'aula (tramite la cappella) sia con l'esterno.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale è in muratura continua portante con cordolo cementizio superiore. Gli orizzontamenti sono misti (archi, volte di varia tipologia, solaio piano in ferro). Il tetto ha struttura mista in legno e ferro.
Sagrato
La chiesa non è dotata di un sagrato antistante la facciata, ma il portale si apre direttamente sulla strada pubblica (mediante alcuni gradini). Sul lato destro dell'edificio, invece, è presente una piccola piazzetta quadrangolare, con un lato libero sulla strada; essa è in parte adibita a parcheggio ed in parte alberata. Su tale area laterale è presente l'accesso alla sacrestia.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1999)
L'adeguamento liturgico è stato realizzato col solo posizionamento di arredo liturgico mobile, lasciando inalterati l'altare maggiore preconciliare e i gradini antistanti. L'altare nuovo è collocato ai piedi del gradino del sacello absidale, in asse centrale con la navata. Esso è costituito da un assemblaggio di elementi antichi in legno lavorato; la base ha forma scatolare chiusa su piccoli piedi laterali, con mensa in legno. Al lato sinistro dell'altare è collocato un modesto ambone ligneo. La sede in legno è in posizione provvisoria in presbiterio, a sinistra. Gli arredi sono stati realizzati nel 1999.
Contatta la diocesi