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Carovigno
Brindisi - Ostuni
chiesa
sussidiaria
Madonna del Carmine
Parrocchia San Pietro Apostolo
Pianta; Scale; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Coperture
altare - aggiunta arredo (1970)
1625 - 1625(costruzione intero bene); 1680 - 1680(installazione organo); 1723 - 1723(costruzione portale); XIX - XX(passaggio di proprietà intero bene); XX - XX(ammodernamento intero bene)
Chiesa della Madonna del Carmine
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Madonna del Carmine <Carovigno>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche

1625  (costruzione intero bene)

Il complesso monumentale fu edificato nel 1625 per ospitare i Padri Carmelitani trasferitisi dal Convento del Soccorso.

1680  (installazione organo)

Nel 1680 viene installato l'organo, realizzato da Paolo Montedoro.

1723  (costruzione portale)

L'odierno portale d'ingresso risale al 1723, forse ad opera della Congrega del Carmine.

XIX - XX (passaggio di proprietà intero bene)

Con la soppressione dei conventi religiosi, ad opera dei napoleonidi, e i successivi concordati, la chiesa viene assorbita nelle proprietà ecclesiastiche secolari di Carovigno divenendo successivamente chiesa sussidiaria della parrocchia di S. Pietro.

XX  (ammodernamento intero bene)

Nel Novecento, nella seconda metà del secolo, la chiesa viene ammodernata e dotata di un impianto elettrico e di una pavimentazione moderna.
Descrizione

Il complesso monumentale fu edificato nel 1625 per ospitare i Padri Carmelitani trasferitisi dal Convento del Soccorso. Poiché sorse fuori le mura della città, aveva sull'ingresso originario, posto sul lato nord, una caditoia per la difesa piombante agibile dal terrazzo. Il primo edificio, pur mantenendo sostanzialmente la stessa struttura architettonica dell’attuale, presentava un apparato estetico – cultuale totalmente differente. L’aula, la volta e gli altari laterali dovevano, infatti, essere interamente ricoperti da pitture parietali; ciò nell’ambito della creazione di un ciclo pittorico che guidasse il fedele all’interno della dottrina cristiana e lo aiutasse a comprendere i fatti evangelici. Col prosperare della comunità carmelitana, crebbero le donazioni a favore dell’edificio e, non per necessità strutturali, si andò a variare tutto l’apparato estetico della chiesa.Le pareti nel secolo XVIII per gusto esteticovennero ricoperte da una tinta uniforme e gli altari di tele tanto grandi da dover necessitare della creazione di piccole scanalature nella muratura per poter essere perfettamente incastrate negli archi delle nicchie. L'odierno portale d'ingresso risale al 1723, forse ad opera della Congrega del Carmine. Di fattura barocca sono il pulpito e l'altare maggiore, quest'ultimo racchiude una tela seicentesca di autore ignoto raffigurante la "Vergine del Carmelo". Attuale ingresso della chiesa, con incisione sull’architrave del distico: DUM FLUET UNDA MARIS, CURRETQUE PER AETHERA PHOEBUS (mentre scorre l’onda del mare e Febo corre per i cieli) VIVET CARMELUS ORDO MIHI (vive in me l’Ordine dei Carmelitani). Negli anni settanta del secolo scorso, considerando le persistenze costituite da alcuni frammenti decorativi presenti sul campanile e sull’attiguo convento, ci si propose di portare nuovamente a vista i secenteschi dipinti parietali. L’intervento si limitò alla prima nicchia a destra di chi entra, in cui ha collocazione l’altare sotto il titolo della Crocifissione, rivelatosi interamente ricoperto da rappresentazioni sacre. L’intervento di riscoperta, in quegli anni, si limitò semplicemente al primo altare, con lievi saggi sul resto delle pareti. All’interno, sulla controfacciata, trovò collocazione l’organo, realizzato il 1680 da Paolo Montedoro, precedentemente nel coro.
Pianta
Pianta a navata unica.
Scale
La chiesa è priva di scale e barriere architettoniche.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione in marmo chiaro.
Impianto strutturale
Impianto strutturale in conci di tufo lasciati a vista all'esterno e intonacati all'interno.
Coperture
Coperture a volta.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970)
Gli adeguamenti liturgici post concliari sono costituiti da suppellettili removibili, come un altare in legno e un leggio usato come ambone.
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