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Casaluce
Aversa
chiesa
parrocchiale
Santa Maria ad Nives
Parrocchia di S. Maria ad Nives
Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Facciata
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
XIII - XIII(fondazione carattere generale ); XIV - XIV(rifacimento carattere generale ); XVIII - XVIII(rifacimento carattere generale); XX - XXI(restauro carattere generale )
Chiesa di Santa Maria ad Nives
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria ad Nives <Casaluce>
Altre denominazioni Santuario della Madonna di Casaluce
Santuario Santa Maria di Casaluce
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione )
Notizie Storiche

XIII  (fondazione carattere generale )

All’interno del castello di Casaluce, di origine normanna, venne fondato alla fine del XIII secolo un monastero dedicato alla Beata Vergine da Raimondo del Balzo ed Isabella Apia, come sta a testimoniare l’antica iscrizione collocata nell’atrio del Santuario.

XIV  (rifacimento carattere generale )

Le trasformazioni più sostanziali risalgono alla seconda metà del XIV secolo, quando il castello fu trasformato in monastero. A quest’epoca risalgono tutte le aperture sul perimetro esterno, la costruzione del chiostro e il campanile.

XVIII  (rifacimento carattere generale)

Nel settecento la chiesa assunse una vesta barocca che la ricoprì di decorazioni in stucco su tutta la superficie.

XX - XXI (restauro carattere generale )

Nell’ultimo ventennio del XX secolo la chiesa fu oggetto di lavori di restauro tesi soprattutto al ripristino della volta a crociera trecentesca ed al relativo recupero degli affreschi. I lavori hanno riportato alla luce tracce delle aperture gotiche nell’ordine superiore della navata, dove sono chiaramente visibili la trilobatura di una delle finestre trecentesche e tracce di un’apertura ogivale sopra l’attuale cantoria.
Descrizione

All’interno del castello di Casaluce, di origine normanna, venne fondato alla fine del XIII secolo un monastero dedicato alla Beata Vergine da Raimondo del Balzo ed Isabella Apia, come sta a testimoniare l’antica iscrizione collocata nell’atrio del Santuario. Secondo padre Donato da Siderno (Historia del Real Castello di Casaluce, Napoli 1622), la chiesa fu realizzata per custodire e venerare l’icona bizantina della Madonna con il Bambino. Insieme ad essa si conservano due idrie d’alabastro, di cui Gesù si servì per compiere il miracolo delle nozze di Cana, secondo la tradizione. Le due idrie sono ancora usate per il rito della benedizione delle acque, eseguito secondo un antico rituale dei monaci, e sono custodite ai lati del trono marmoreo della Vergine nella cappella a Lei dedicata. Il santuario presenta una veste settecentesca: le decorazioni barocche sono ben visibili sia nella facciata esterna, dove lesene ad ordine composito incorniciano l’arco di accesso; sia all’interno dove la maggior parte degli elementi decorativi risente dell’influsso dell’epoca. Le costolonature della volta a crociera sovrastante l’altare sono ricoperte da stucchi e dorature, come pure le finestrature laterali, di forma rettangolare sormontate da teste di angelo, che sostituirono le originarie aperture gotiche. Nell’ultimo ventennio del XX secolo la chiesa fu oggetto di lavori di restauro tesi soprattutto al ripristino della volta a crociera trecentesca ed al relativo recupero degli affreschi. I lavori hanno riportato alla luce tracce delle aperture gotiche nell’ordine superiore della navata, dove sono chiaramente visibili la trilobatura di una delle finestre trecentesche e tracce di un’apertura ogivale sopra l’attuale cantoria.
Pianta
L’interno si presenta a navata unica scandita da quattro campate coperte da volte a crociera. La parete sinistra della navata è ritmata da cappelle poco profonde mentre sul lato destro si aprono ampie cappelle comunicanti. La navata termina con un presbiterio sopraelevato di forma rettangolare.
Coperture
L'intera navata e il presbiterio della chiesa presentano una copertura a volta a crociera.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è in marmo bianco di Carrara e grigio Bardiglio mentre il pavimento del presbiterio è in marmo bianco con venature grigie.
Facciata
La facciata della chiesa si presenta in veste tardo barocca con due solide paraste di ordine composito ai lati dell’arco d’accesso all’alto pronao. Sul portale d’ingresso della chiesa una lunetta ogivale ospita un gruppo marmoreo con una Madonna col Bambino in trono con la coppia dei due donatori del castello e due angeli reggicortina.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970)
La zona presbiterale si presenta sopraelevata rispetto alla navata. E' preceduta da alcuni gradini e da una balaustrata in marmo policromo. Al centro è collocato l'altare tridentino in marmi policromi del XVIII secolo, antistante all'altare vi è posta la mensa liturgica in parte realizzata con elementi di spoglio dell'altare tridentino. Sede e leggio sono in legno.
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