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edilizia di culto
restauro
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Belforte del Chienti
Camerino - San Severino Marche
chiesa
conventuale
S. Lorenzo
Parrocchia di Sant'Eustachio
Interno; Impianto strutturale; Coperture
altare - intervento strutturale (1970-1979)
1651 - 1890(preesistenze intorno); 1900 - 1910(costruzione intero bene); 1997 - 1997(eventi sismici intero bene); 2008 - 2009(restauro intero bene)
Chiesa di San Lorenzo
Tipologia e qualificazione chiesa conventuale
Denominazione Chiesa di San Lorenzo <Belforte del Chienti>
Altre denominazioni Chiesa di di San Lorenzo
S. Lorenzo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (restauro)
Notizie Storiche

1651 - 1890 (preesistenze intorno)

L’antico monastero e la chiesa di San Lorenzo furono fondati nella metà del XVII secolo sul versante nord del borgo, alle spalle del Palazzo Comunale, grazie a numerosi lasciti da parte di alcuni abitanti di Belforte del Chienti. La soppressione degli ordini religiosi, imposta dal novello Regno d’Italia, costrinse le monache ad abbandonare la vecchia sede il 19 novembre 1890. Il trasferimento comportò anche lo spostamento degli arredi sacri nella nuova sede.

1900 - 1910 (costruzione intero bene)

La nuova chiesa di San Lorenzo, appartenente all’omonimo monastero, venne edificata agl’inizi del XX secolo lungo la direttrice sud - nord, in seguito al riadattamento a convento con chiesetta di due case private ubicate nell’angolo meridionale dell’attuale piazza Vittorio Emanuele II, acquistate tramite l'ausilio del parroco don Luigi Caldarelli.

1997  (eventi sismici intero bene)

Il sisma del 1997 ha danneggiato chiesa e monastero.

2008 - 2009 (restauro intero bene)

La chiesa ed il monastero sono stati oggetto di restauro dal novembre 2008.
Descrizione

La chiesa di San Lorenzo, appartenente all’omonimo monastero, venne edificata agl’inizi del XX secolo lungo la direttrice sud - nord, in seguito al riadattamento a convento con chiesetta di due case ubicate nell’angolo meridionale dell’attuale piazza Vittorio Emanuele II - punto più elevato del centro storico di Belforte del Chienti -, che le monache avevano acquisito all’indomani della soppressione degli ordini religiosi imposta dal novello Regno d’Italia, con la consapevolezza che sarebbero state costrette ad abbandonare il 19 novembre 1890 l’antico monastero e la chiesa omonimi, fondati nella metà del XVII secolo sul versante nord del borgo, alle spalle del Palazzo Comunale. Il prospetto principale nord, a capanna, con orditura muraria irregolare lasciata a vista, è caratterizzato da una serie di elementi - tipici del gusto tardo ottocentesco - interamente realizzati in laterizio: agli angoli due paraste sorreggono una trabeazione modanata sopra cui prosegue una fascia di pietre irregolari su cui poggia il timpano con cornice modanata; al centro un portale rettangolare con cornice semplice su cui poggia un timpano triangolare con cornice modanata, è sormontato da una nicchia rettangolare con cornice semplice. Alla sinistra, in adiacenza al prospetto principale, fu eretta una piccola torre campanaria a base quadrata, il cui fusto è segnato a mezza altezza da una finestra rettangolare e la cui cella in laterizio è segnata da quattro fornici a tutto sesto ed è coperta con tetto a padiglione rivestito in coppi. Poiché il volume dell’aula, stretto e lungo, è il risultato di un riadattamento di costruzioni preesistenti, il profilo a capanna del fronte principale non trova rispondenza diretta col disegno delle falde di copertura che, al contrario, sono disposte con trave di colmo parallela al timpano di prospetto piuttosto che essere ortogonale al centro, come di consueto. Per lo stesso motivo gli altri fronti sono pressoché inesistenti poiché inglobati dalle costruzioni limitrofe, salvo per la porzione a sinistra del prospetto est che resta segnata da due finestre che, di fatto, costituiscono unica fonte di luce naturale per l’interno della chiesa.
Interno
Un’aula unica rettangolare, intonacata, coperta con volta a botte in camorcanna, segnata in alto con una esile trabeazione dorata che corre lungo il perimetro, caratterizzata sul lato destro da un arco a tutto sesto con cornice che poggia su una coppia di colonnine tortili lignee dipinte e dorate, che accoglie nel proprio invaso una statua di Santa Chiara; ai lati di quest’ultimo sono state scavate due nicchie con arco a tutto sesto che ospitano altrettante statue; sul lato sinistro, al centro da una porta che conduce in sagrestia e che è sormontata da un’apertura con grata in ferro - da qui le monache possono assistere alle celebrazioni restando in clausura - ed alla cui destra, in prossimità del presbiterio, si apre una finestra rettangolare, unica fonte di luce naturale per l’aula. Un alto arco trionfale a tutto sesto segna l’inizio del presbiterio che, coperto con volta a botte in camorcanna, si sviluppa in uno spazio rettangolare, illuminato da una finestra posta sul lato sinistro. Sotto l’arco trionfale un altare mobile contemporaneo precede il più antico altare preconciliare tardo seicentesco, probabilmente proveniente dall’antica chiesa di san Lorenzo, posto al centro della parete di fondo. Il pregevole dossale accoglie al centro una Crocifissione tra i Santi Paolo, Lorenzo e Francesco d’Assisi. Sul fronte opposto, sospesa in controfacciata, un’imponente, pregevole cantoria lignea decorata, con fondo a cassettoni, sorretta da due grandi mensole, incombe sopra l’ingresso ed è raggiungibile esclusivamente dal primo piano della clausura. Alla destra dell’ingresso una porta conduce ad un locale accessorio.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante posta in opera con blocchi di pietra irregolari ed inserti in laterizio.
Coperture
Tetto a due falde con solaio in laterizio rivestito esternamente in coppi, sorretto da impalcato ligneo di travi ed arcarecci.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1970-1979)
L'altare originale è stato smantellato. La mensa è al centro del presbiterio sostenuta da quattro montanti in marmo.
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