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San Severino Marche
Camerino - San Severino Marche
santuario
diocesano
S. Maria dei Lumi
Parrocchia di San Severino Vescovo
Interno; Impianto strutturale; Coperture
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1979)
1560 - 1584(preesistenze intorno); 1560 - 1948(decorazione artistica interno); 1586 - 1657(costruzione intero bene); 1657 - 1901(passaggio di proprietà intero bene ); 1997 - 2018(restauro intero bene)
Santuario di Santa Maria dei Lumi
Tipologia e qualificazione santuario diocesano
Denominazione Santuario di Santa Maria dei Lumi <San Severino Marche>
Altre denominazioni Santuario della Madonna dei Lumi
S. Maria dei Lumi
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
ambito marchigiano (decorazione artistica)
maestranze marchigiane (restauro)
Notizie Storiche

1560 - 1584 (preesistenze intorno)

Esiste dal 1560 l'immagine della Madonna in trono col Bambino, opera di Gian Gentile di Mastro Lorenzo, figlio e allievo di Lorenzo d'Alessandro. Secondo alcuni testimoni oculari nel gennaio 1584 l'area attorno all'edicola, detta la Pescara, fu avvolta da luci prodigiose e raggi luminosi.

1560 - 1948 (decorazione artistica interno)

La chiesa è ricca di opere d'arte. Oltre l'immagine miracolosa della Madonna in trono, custodita nella cappella del transetto destro, sono presenti altre cappelle e manufatti ricchi di pregio. La più antica è la cappella detta della Visitazione, prima a sinistra per chi entra. Opera del Lauri della seconda metà del XVI secolo è una simbiosi di dipinti e stucchi. Di uguale pregio è la cappella della Natività e quella della Annunciazione. Oltre alle cappelle citate di notevole interesse sono la cantoria e l'altare maggiore, che è l'ultima opera ad essere realizzata nel 1948.

1586 - 1657 (costruzione intero bene)

Per volontà del Consiglio Comunale fu deciso di costruire un santuario per accogliere i sempre più numerosi pellegrini. I lavori iniziati alla fine del 1586 terminarono soltanto nel 1657. I padri Filippini che ottennero l'affidamento del santuario furono sostituiti dai Barnabiti al cui ordine apparteneva il sacerdote e architetto che progettò la tribuna ottagonale.

1657 - 1901 (passaggio di proprietà intero bene )

Dal 1657 al 1861 il santuario venne retto dai padri Barnabiti. Con la soppressione post unitaria degli ordini il santuario fu chiuso. Nel 1901 il vescovo di allora decise di affidare il santuario ai monaci cistercensi di San Lorenzo in Doliolo.

1997 - 2018 (restauro intero bene)

Il santuario fu restaurato dopo il sisma del 1997. Da allora viene officiato soltanto nelle grandi festività legate alla Madonna.
Descrizione

Il santuario è ubicato sul colle dominante la città di San Severino, a non molta distanza da dove è situato il duomo antico della città e non lontano dai monasteri femminili delle monache Cistercensi e delle Clarisse. Per fondazione risulta più recente rispetto ad altre chiese del territorio: fu un prodigioso evento dell’inverno 1584 a dare il nome al santuario: molti testimoni giurarono di aver visto l’immagine della Madonna dipinta in un’edicola avvolta tra luci e raggi luminosi. Il consiglio cittadino decise di costruirvi un santuario che ha oggi come fulcro il dipinto miracoloso. Il santuario comprende la chiesa ed un ampio edificio a corte addossato sulla parete settentrionale della chiesa. Passato di proprietà a diversi ordini oggi è abitato da alcune monache. La chiesa è orientata con l’abside rivolta a nord-ovest. Il santuario è costruito su un poggio naturale che sovrasta la strada sottostante. Davanti la facciata sono costruite tre grandi arcate che chiudono lo spazio sottostante il santuario. Il prospetto principale è di chiara impronta rinascimentale: diviso in due ordini da un cornicione presenta in basso quattro lesene in mattoni raccordate da una fascia soprastante. L’ordine superiore è dato da una parte centrale dove è aperta una finestra delimitata da lesene lisce prive di capitelli. Ai lati due salienti con volute chiudono il prospetto. La facciata termina superiormente con un timpano riquadrato da cornici in marmo. Il portale principale è formato da una semplice cornice in muratura intonacata.
Interno
Il santuario ha pianta a croce greca. L’incrocio dei bracci è coperto da una tribuna ottagonale coperta da cupola intradossata. Sulla navata affacciano sei cappelle disposte simmetricamente: sono le più antiche per realizzazione e furono decorate alla fine del XVI secolo. Proseguendo verso il presbiterio nel braccio destro della croce è conservata l’immagine della Maestà in trono con Gesù Bambino, ritenuta miracolosa per gli eventi del 1584. Il dipinto è inserito oggi dentro un complesso apparato ornamentale. Il dossale d’altare è impreziosito di marmi policromi intarsiati e la cappella alle spalle dell’altare interamente affrescata. Il presbiterio è la parte più recente del santuario: il dossale a tempio con colonne e cuspide fu realizzato soltanto nel 1948. Al suo interno è conservato un crocifisso di bottega altoatesina aggiunto negli anni ’50. Sopra l’ingresso insiste una pregevole cantoria: l’opera di intaglio risale al Settecento, così come la cornice che copre le canne dell’organo. I quattro bracci della croce sono voltati a botte, provviste di unghie. Sulla parte centrale è costruita una cupola a base ottagonale.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante e pilastri posti in opera con blocchi di pietra.
Coperture
Tetto a due falde con solaio in laterizio rivestito esternamente in coppi, sorretto da impalcato ligneo di capriate, travi ed arcarecci. Sulla tribuna è realizzato un tetto a padiglione a quattro falde.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1979)
Al centro del presbiterio è posizionato l'altare rivolto ai fedeli. La mensa in legno è posta su un altare ligneo dipinto a finto marmo con modanature dorate. Il presbiterio è tuttora delimitato da balaustra in muratura.
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