Non si conosce l'epoca a cui risale la chiesa di San Matteo ma è attestata come una delle più antiche di Positano. La prima notizia della chiesa risale al 1671, quando essa era beneficio del vescovo di Lacedonia, mons. Girolamo Campanile.
XVIII (restauro intero bene)
Nella seconda metà del XVIII secolo la chiesetta fu sottoposta verosimilmente a restauri generali che ricalcarono, secondo lo storico R. Ercolino, lo stile architettonico e il gusto decorativo dei lavori che in questi stessi anni furono fatti presso la chiesa di Santa Maria in Positano. Forse vi intervennero gli stessi artisti e le stesse maestranze. L'aspetto allora assunto è probabilmente quella che la chiesetta oggi ancora conserva.
1797 (costruzione pavimento)
Il pavimento in cotto colorato risale al 1797 e fu eseguito a cura di Marcantonio Caldiero.
1890 (degrado intero bene)
Nel 1890 troviamo questa chiesetta e la sua sacrestia in grave stato di abbandono e degrado, al punto da essere interdette.
1897 (restauro intero bene)
L'edificio sacro fu nuovamente restaurato nel 1897 per interessamento di Giuseppe Massa.
XX - XXI (incuria intero bene)
Nel corso del XX secolo la chiesetta cade nuovamente in abbandono, riportando seri danni strutturali in seguito al sisma del 1980. Attualmente è inagibile.
Descrizione
La chiesetta di San Matteo sorge all'interno del fitto tessuto urbano che digrada dal rione Chiesa Nuova verso il Centro Storico di Positano. E' inserita armoniosamente tra le case del contesto edificato ed è raggiungibile attraverso le ripide scale di via Monte, una delle più caratteristiche stradine del paese. La chiesa, di piccole dimensioni, è costituita da un unico ambiente a pianta rettangolare, coperto da volta a botte lunettata a sesto ribassato. Vi si accede direttamente mediante l'unico ingresso centrale. Sulla parete fondale, a superficie piana, è situato l'altare preconciliare barocco. E' presente anche una piccola sacrestia (anch'essa coperta a botte ribassata), che separa la chiesa dall'attiguo terrapieno a sinistra. Le pareti dell'aula liturgica sono scandite da lesene composite e archi ciechi sormontati dal cornicione su cui è impostata direttamente la volta di copertura. Sia la facciata sia l'interno si presentano in una sovrapposizione di stili barocco e neoclassico.
Facciata
La semplice e graziosa facciata ha forma di tempietto greco. Presenta un varco centrale rettangolare, sormontato da una finestra polilobata in stile vaccariano e si conclude in sommità con una sagoma a spioventi, sul cui vertice si erge un piccolo fornice a tempietto, affiancato da volute, che costituisce la vela campanaria.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della chiesa è costituita da un pregevolissimo cotto maiolicato, che reca una fine decorazione (purtroppo molto rovinata).
Elementi decorativi
La ricca decorazione è costituita da stucchi che ricoprono ampia superficie interna e che formano lesene, cornici, capitelli, modanature varie, elementi figurativi e naturalistici di gusto barocco e neoclassico.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale è tradizionale, in muratura continua portante (realizzata in pietrame calcareo locale e malta di calce con intonaci a calce e stucchi) e orizzontamenti archivoltati in muratura.
Sagrato
L'edificio sacro è preceduto da un piccolo sagrato, su cui prospetta la facciata, collegato alla stradina di accesso; si tratta di un singolare episodio urbano che ha l'aspetto di invaso incastonato come cortile tra le abitazioni.