chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Urbino Urbino - Urbania - Sant'Angelo in Vado palazzo vescovile Palazzo Arcivescovile Parrocchia di Santa Maria Assunta Basilica-Cattedrale Struttura; Coperture nessuno 1069 - 1219(preesistenze carattere generale); XIII - XIII(costruzione intero bene); 1495 - 1621(restauro intero bene); 1700 - 1708(ricostruzione intero bene); 1770 - 1770(restauro intero bene)
Palazzo Arcivescovile
Tipologia e qualificazione
palazzo vescovile
Denominazione
Palazzo Arcivescovile <Urbino>
Altre denominazioni
Episcopio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (restauro)
maestranze marchigiane (ricostruzione )
Notizie Storiche
1069 - 1219 (preesistenze carattere generale)
L’attuale palazzo vescovile è costruito su precedenti strutture difensive romane, documentate da pergamene del 1069 e del 1219. La sede episcopale era dunque fortificata e resa tale da necessità impellenti.
XIII (costruzione intero bene)
Nel secolo XIII viene realizzato un primo nucleo stabile del palazzo, vicino alla Cattedrale, orientata diversamente con abside a ridosso dell'attuale braccio destro del transetto.
1495 - 1621 (restauro intero bene)
Nel 1495 un primo intervento di restauro del vescovo Arrivabene è documentato dal suo stemma datato. Nel 1573 dopo l’elevazione della diocesi a sede metropolitana i lavori vengono intensificati. Dal 1621 tuttavia i vescovi sono costretti a risiedere nel vicino palazzo Ducale per l’inagibilità del loro palazzo.
1700 - 1708 (ricostruzione intero bene)
Con l’elezione di Papa Albani, urbinate, al soglio pontificio nel 1700, il palazzo assume l’aspetto definitivo. Carlo Fontana viene incaricato del disegno del portale dopo che lo stesso era intervenuto sul campanile della cattedrale. I lavori vengono conclusi nel 1708 come testimonia l’iscrizione sull'architrave.
1770 (restauro intero bene)
Nel 1770 circa, durante la guida dell’arcivescovo Monti, furono necessari lavori di consolidamento dei muri maestri ma l’aspetto generale non subì modifiche.
Descrizione
Lungo la via dedicata al Beato Mainardo, sul lato destro della Cattedrale, si stende la lunga facciata del Palazzo Vescovile. I motivi decorativi si limitano tuttavia al portale, disegnato da Carlo Fontana nel 1703 e sormontato da un balcone con pregevole balaustra in foglie d’acanto fuse in metallo. La mostra del portale in pietra è liscia con architrave lineare dove è riportata l’iscrizione che ricorda la munificenza del papa urbinate. Sul cornicione modanato soprastante si innesta la balaustra. Le numerose finestre del palazzo sono inserite in cornici eseguite con pietra arenaria squadrata. Dal portale verso l’interno procede un largo corridoio che sale verso il cortile e conduce alle scale. Il braccio è illuminato da un arco sulla parete di fondo ed è decorato con stemmi scolpiti in pietra appesi alle pareti. A destra del corridoio sale la modesta scala che conduce agli appartamenti del vescovo. Le sale di rappresentanza sono decorate da dipinti appesi alle pareti e presentano pregevoli mobili del Settecento. Sia la sala grande che l’anticamera della cappella hanno due ampi camini con mostre scolpite e decorate da vasi con manici. Le porte sono incorniciate da marmo venato color grigio scuro, mentre i pavimenti, più recenti, sono in marmo chiaro. La cappella è una lunga sala divisa a circa un terzo della lunghezza da un setto sostenuto da colonne e semicolonne che hanno origine sui piedritti che ripartiscono la balaustra. Questa separa il presbiterio dal resto della cappella. Sulla parete di fondo è l’altare in marmi policromi, illuminato lateralmente da due monofore centinate. Sopra l’altare è un dipinto che raffigura la Madonna col Bambino.
Struttura
Il palazzo nella sua complessità sembra costruito interamente in muratura portante, costruita secondo tecniche tradizionali con ampio utilizzo di mattoni e, nelle parti più antiche, conci di pietra calcarea e arenaria.
Coperture
Le sale visitate sono coperte da volte a padiglione, con modanature in stucco modellato e verniciato, ma prive di affreschi o decorazioni pittoriche. Il tetto del palazzo è rivestito da coppi.
Adeguamento liturgico
nessuno
La cappella non ha accolto le modifiche suggerite dal Concilio Vaticano II in materia di spazio ed arredo liturgico. Persiste l’altare addossato alla parete di fondo.