chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Urbino Urbino - Urbania - Sant'Angelo in Vado chiesa sussidiaria Grotta Parrocchia di Santa Maria Assunta Basilica-Cattedrale Struttura; Coperture presbiterio - intervento strutturale (2000); nessuno 1470 - 1500(costruzione intero bene); 1500 - 1611(restauro e ampliamento intero bene); XVI - XVIII(decorazione degli interni intero bene ); 1789 - 1794(rifacimento degli interni cappella seconda)
Oratorio della Grotta
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Oratorio della Grotta <Urbino>
Altre denominazioni
Cripta della Cattedrale
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (restauro)
maestranze marchigiane (ampliamento)
maestranze marchigiane (rifacimento degli interni)
ambito Italia centrale (decorazione delle cappelle)
Notizie Storiche
1470 - 1500 (costruzione intero bene)
Nella ricostruzione della cattedrale tra il 1470 e il 1500 non era previsto che la cripta fosse ripristinata per accogliere le spoglie di San Crescentino. I locali che stavano sotto il presbiterio furono dapprima utilizzati come depositi per paglia per le scuderie ducali.
1500 - 1611 (restauro e ampliamento intero bene)
La calda predicazione quaresimale di Padre Recalchi, frate minore francescano, nel 1500 stimolò un gruppo di cittadini ad unirsi in sodalizio per una più intensa vita cristiana. Nel 1501, ottenuti i primi due ambienti sotterranei al Duomo, fino ad allora adibiti a scuderie ducali, il sodalizio diede vita alla Confraternita del Crocifisso della Grotta per un immagine del Redentore trovata nel luogo.
Ai due ambienti se ne aggiunse un terzo nel 1519 e una quarta cappella nel 1611, tutte disimpegnate da un corridoio dinnanzi agli ingressi.
XVI - XVIII (decorazione degli interni intero bene )
Tra il XVI ed il XVIII secolo le cappelle che compongono l'oratorio furono decorate da artisti provenienti dalle Marche e dalla Toscana. Menzione speciale merita il sepolcro in marmo raffigurante la Pietà, riservato al duca di Urbino ed eseguito nella seconda metà del XVI secolo dal fiorentino Giovanni Bandini.
1789 - 1794 (rifacimento degli interni cappella seconda)
Danneggiata gravemente dal crollo della cupola nel 1789, la cappella del Crocifisso venne rifatta su progetto di Giuseppe Valadier nel 1794.
Descrizione
L'oratorio della Grotta è dove un tempo si trovava la cripta dell'antica cattedrale. Con il rifacimento completo della chiesa nell'ultimo trentennio del XV secolo la cripta venne smantellata e i locali furono prima adibiti a depositi di paglia per le scuderie ducali e quindi dal 1501 furono restaurati e aperti al culto dalla neo costituita Confraternita del Crocifisso. Il principale ingresso all'oratorio si trova a sinistra della navata sud della cattedrale. Al termine del portico accessibile dalla piazza, è il pregevole portale in travertino lavorato a bugnato e risalente al 1613. Quattro lesene sostengono il cornicione sopra il quale un arco bugnato racchiude la lunetta con al centro il Crocifisso. Varcato l'ingresso una scalinata di quarantasei gradini ci porta ad un lungo corridoio sul quale, a sinistra, affacciano le quattro cappelle che costituiscono l'oratorio. La prima che incontriamo è la Cappella della Natività, ornata da un pregevole altare in marmo. La pala raffigura l'Adorazione dei pastori del bolognese Emilio Taruffi. La seconda cappella è quella del Crocifisso, da cui prende nome la confraternita. Danneggiata gravemente dal crollo della cupola nel 1789, fu rinnovata nell'attuale elegante disegno dall'architetto Giuseppe Valadier (1794). Un colonnato dorico percorre la navata e crea un deambulatorio dove sono gli stalli per i membri della Confraternita.
La terza cappella è dedicata alla Resurrezione, già della Deposizione. Nel 1712 le due ultime Cappelle cambiarono ruolo e nome. Oggi in questa, architettonicamente simile alla prima, figura sull'altare una “Annunciazione di Maria” dell’urbinate Gianandrea Urbani (1626), sulla parete di destra, entro una nicchia di pietra lavagna è collocato un gruppo marmoreo composto dal Cristo morto supino e dalla madre in piedi desolata, opera del fiorentino Giovanni Bandini (1540-1599).
L’ultima Cappella, già della Risurrezione, oggi è del Sepolcro. Comprata la stanza nel 1611, fu ridotta a dignità di Cappella dall'Architetto Matteo Oddi, abbellita anche da una Tela di Simone Cantarini e poi di una tavola in bronzo di Francesco Maria Bandini oggi non più esistenti. “Il Calvario” (in pietra porosa di natura lavica) nella parete cava riproduce il Sepolcro di Cristo.
Struttura
Il complesso dell'oratorio si trova alla base della cattedrale di Urbino di cui ne ingloba le fondazioni che reggono la sovrastante cupola. I muri sono realizzati in mattoni pieni, tenuti insieme da malta.
La tecnica costruttiva è di tipo tradizionale, con pareti rinforzate per permettere la costruzione della cupola ricostruita dopo il crollo del 1789.
Coperture
Le quattro cappelle sono voltate a botte con diverse rifiniture e decorazioni. La prima cappella così come la terza hanno volta semplice, ornata da due dipinti dell'urbinate Domenico Giannotti. La seconda cappella presenta una volta decorata a stucco, opera di Antonio Rondelli.
L'ultima cappella è voltata con mattoni a vista, lasciati senza intonaco.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2000)
Nella cappella del Crocifisso l'altare è stato staccato dalla parete di fondo e avanzato per consentire la celebrazione delle funzioni rivolti verso i fedeli
nessuno
Nelle cappelle della Natività e della Resurrezione gli altari sono mantenuti nella loro sede originale, addossati alla parete di fondo.