chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Urbino Urbino - Urbania - Sant'Angelo in Vado oratorio sussidiario Santa Croce Parrocchia di Santa Maria Assunta Basilica-Cattedrale Cappella della Sacra Spina; Coperture; Struttura nessuno 1317 - 1351(costruzione intero bene); 1439 - 1439(rifacimento degli interni intero bene); 1550 - 1599(rifacimento della facciata intero bene); 1568 - 1650(decorazione degli interni intero bene ); 2006 - 2010(restauro degli affreschi e degli stucchi intero bene)
Oratorio della Santa Croce
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio della Santa Croce <Urbino>
Altre denominazioni
Oratorio di Santa Croce
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (rifacimento degli interni)
maestranze marchigiane (rifacimento della facciata)
maestranze marchigiane (decorazione degli interni)
maestranze marchigiane (restauro degli affreschi e degli stucchi )
Notizie Storiche
1317 - 1351 (costruzione intero bene)
Una prima documentazione della Confraternita della Santa Croce attesta che nel 1317 esisteva già l'oratorio. Tuttavia i Disciplinati di Santa Croce furono legalmente riconosciuti nel 1333 e confermati dal vescovo Brancaleoni nel 1351. L'ingresso originale con arco a sesto acuto è nel muro sulla via perpendicolare a dove oggi affaccia l'oratorio.
1439 (rifacimento degli interni intero bene)
Una prima modifica dell'aspetto interno avvenne nel 1439, quando la chiesa fu arricchita di volte a crociera con alcuni dipinti ancora visibili: San Sebastiano di Giovanni Santi, padre di Raffaello; la Madonna del Latte e angeli di Ottaviano Nelli di Gubbio che dal 1427 era membro della Confraternita.
1550 - 1599 (rifacimento della facciata intero bene)
Un secondo importante intervento di modifica radicale dell'edificio avviene dopo il 1550: è realizzata la facciata attuale con il disassamento rispetto alla navata originale; è costruita la cappella detta della Sacra Spina.
1568 - 1650 (decorazione degli interni intero bene )
Dal 1568 Pompilio Lanci e aiuti firmano i pregevoli stucchi della cappella della Sacra Spina mentre circa cent'anni dopo Tommaso Amantini esegue le statue di Giona e Davide poste nelle nicchie della cappella. Giorgio Picchi alla fine del XVI secolo esegue gli affreschi della campata sopra l'ingresso con la Crocifissione di Cristo e tre riquadri dedicati al ritrovamento della croce.
2006 - 2010 (restauro degli affreschi e degli stucchi intero bene)
Durante la prima decade del 2000 è stato portato avanti il restauro delle opere decorative relative agli affreschi e agli stucchi. I lavori sono stati promossi dalla Soprintendenza (MIBAC) e poi sospesi per il mancato rinnovo dei fondi.
Descrizione
L'oratorio è edificato lungo una stretta via, che corre dietro la piazza del Rinascimento e conduce al Monastero di Santa Chiara. L'orientamento odierno è dato dall'asse costituito dalla facciata con la cappella della Sacra Spina, conservata in un reliquiario ora al Museo Diocesano. Il portale in pietra sormontato da timpano è inquadrato tra due coppie di lesene che hanno origine su due plinti che fuoriescono dal filo della facciata.
Nell'estremità superiore delle lesene corre un leggero cornicione. Sopra l'imposta di quest'ultimo è stato realizzato un sopralzo dell'edificio con due finestre simmetriche. Un ampio finestrone è invece posto assialmente sopra il portale di ingresso. Sul lato destro dell'edificio è ancora visibile l'antico portale ogivale in pietra del Furlo.
L'interno è formato da due locali distinti: la navata principale che corre perpendicolarmente all'ingresso attuale e la cappella della Sacra Spina cui si accede dopo aver attraversato la prima campata.
La navata è composta da tre campate con volte a crociera. Sulla parete di destra sono conservate le testimonianze pittoriche del XV secolo: Madonna del Latte di Ottaviano Nelli e San Sebastiano attribuito a Giovanni Santi. Sempre sulla stessa parete destra è il monumento al conte Petrangolini del 1919. Sulla parete di fondo insiste l'apparato decorativo dell'altare maggiore: nel registro inferiore l'altare è al centro di due porte riccamente decorate; nel registro superiore una imponente cornice a tre arcate inquadra la Deposizione di Cristo. Ai lati della cornice due gelosie con balaustre terminano concludono l'apparato decorativo.
Cappella della Sacra Spina
La cappella è assiale rispetto al presente ingresso da via Santa Chiara. Il suo nome lo deve alla reliquia della Spina che è oggi conservata nel Museo Diocesano. Si entra in cappella attraversando un arco e sulla parete di fondo appare un prospetto a trabeazione con quattro pilastri decorati a stucco tra i quali sono ricavate tre nicchie: al centro è il tabernacolo, mentre ai lati erano conservate un tempo due statue raffiguranti Giona e Davide. Sopra la trabeazione continua la decorazione scultorea con la Flagellazione di Cristo, con statue a dimensione naturale.
Coperture
L'oratorio è voltato a crociera: sulla navata principale insistono tre campate mentre la cappella della Sacra Spina è coperta da un'unica volta decorata a stucco. Pregevole per decorazioni pittoriche è la campata prima, dove come descritto sono rappresentate la Crocifissione e storie del ritrovamento della croce.
Struttura
L'oratorio, costruito con tecniche tradizionali, è in muratura portante realizzata con mattoni pieni e conci di pietra locale amalgamati con malta magra.
Adeguamento liturgico
nessuno
Dopo il Concilio Vaticano non state apportate le modifiche suggerite: l'altare è tuttora quello originale rivolto verso la parete di fondo. L'oratorio, un tempo sede di confraternita, è temporaneamente non officiato.